Di Francesco sul rigore non dato: "Io ho giocato a calcio a differenza di chi fa l'arbitro"

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Al termine della gara col Milan per mister Eusebio Di Francesco, sconfitto 2-0 dai rossoneri al Penzo. Il tecnico del Venezia si è lamentato per l'arbitraggio sfavorevole del signor Manganiello, di seguito le sue dichiarazioni in conferenza stampa.

Più speranza o frustrazione?

"Risultato assolutamente immeritato, possiamo darci la colpa solo sul primo gol dove siamo stati superficiali, poi la squadra è cresciuta. Abbiamo fatto un gol di altissimo livello, peccato per quel fuorigioco di centimetri. C'è rammarico per un rigore non dato, non parlo mai di arbitri, ma i risultati sono troppo importanti ora per noi, c'è stata tanta superficialità e non è andato nemmeno a rivederlo. A volte perdo anche io la pazienza. Se fosse stato a centrocampo lo avrebbe fischiato subito".

Di Francesco sul rigore non dato: "Io ho giocato a calcio a differenza di chi fa l'arbitro"

La trentaquattresima giornata vedrà ben sette partite in programma oggi. Da mezzogiorno, dove si gioca al Sinigaglia e al Penzo, fino alla sera, dove si scenderà in campo al Maradona e al Gewiss Stadium

Fabregas schiera Cutrone in punta, vista l'assenza di Diao. Tribuna per Douvikas (problema fisico). Vieira effettua diversi cambi e inserisce Ahanor ed Ekhator.

Le formazioni ufficiali:

Como (4-2-3-1)

Butez; Vojvoda, Goldaniga, Kempf, Valle; Caqueret, Da Cunha; Ikoné, Paz, Strefezza; Cutrone. All. Fabregas

Genoa (4-2-3-1)

Leali; Norton-Cuffy, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Kassa; Masini, Thorsby, Ahanor; Ekhator. All. Vieira

Il match Flashscore

Di Francesco punta sul tandem offensivo composto da Yeboah e Fila. Per Conceicao, invece, stesso 3-4-3 delle ultime uscite con Jovic punta centrale e Pulisic e Leao sugli esterni.

Le formazioni ufficiali:

Venezia (3-5-2)

Radu; Schingtienne, Idzes, Candé; Zerbin, Conde, Nicolussi-Caviglia, Busio, Haps; Yeboah, Fila. All. Di Francesco

Milan (3-4-3)

Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Reijnders, Fofana, Theo Hernandez; Pulisic, Jovic, Leao. All. Conceicao

Il match Flashscore

Senza Dodo, la cui stagione potrebbe essere finita, Palladino rimette Folorunsho largo a destra a centrocampo, mentre Beltran sostituisce Kean, assente per questioni familiari. D'Aversa schiera Esposito in punta con Fazzini e Solbakken alle spalle.

Le formazioni ufficiali:

Fiorentina (3-5-2)

De Gea; Pongracic, Marí, Ranieri; Folorunsho, Mandragora, Cataldi, Adli, Gosens; Gudmundsson, Beltran. All. Palladino

Empoli (3-4-2-1)

Vasquez; Goglichizde, Ismajli, Viti; Gyasi, Grassi, Henderson, Pezzella; Fazzini, Solbakken; Esposito. All. D’Aversa

Il match Flashscore

Senza Bastoni e Mkhitaryan, Inzaghi sceglie Carlos Augusto come braccetto di sinistra e Frattesi come interno di centrocampo. In avanti Arnautovic affianca Lautaro Martinez. Ranieri con Shomurodov e Dovbyk in attacco.

Le formazioni ufficiali:

Inter (3-5-2)

Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco; Arnautovic, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

Roma (4-3-3)

Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angeliño; Pellegrini, Cristante, Kone; Soulé, Shomurodov, Dovbyk. All. Ranieri

Il match Flashscore

Tudor opta per Yildiz e Nico Gonzalez alle spalle di Kolo Muani, mentre Cambiaso e McKennie giocano rispettivamente sulla fascia sinistra e quella destra. Nesta, invece, va per un 3-5-2 con avanti Caprari e Mota.

Le formazioni ufficiali:

Juventus (3-4-2-1)

Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Gonzalez, Yildiz; Kolo Muani. All. Tudor.

Monza (3-5-2)

Turati; Pereira, Caldirola, Carboni; Birindelli, Castrovilli, Bianco, Akpa Akpro, Kyriakopoulos; Caprari, Mota. All. Nesta

Il match Flashscore

Gasperini recupera in extremis Retegui, che gioca in punta con alle spalle Pasalic e Lookman. Per Giampaolo, invece, sarà Rebic il terminale offensivo.

Le formazioni ufficiali:

Atalanta (3-4-2-1)

Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, de Roon, Éderson, Zappacosta; Pasalic, Lookman, Retegui. All. Gasperini

Lecce (4-3-3)

Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Pierret, Kaba; Pierotti, Rebic, Karlsson. All. Giampaolo

Il match Flashscore

Conte deve rinunciare a Raspadori, febbricitante, ma recupera Buongiorno in difesa. In attacco Spinazzola esterno sinistro. Per Vanoli, invece, mentre Adams resta il terminale offensivo con Casadei ed Elmas alle sue spalle.

Le formazioni ufficiali:

Napoli (4-3-3)

Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Spinazzola. All. Conte

Torino (3-5-2)

Milinkovic-Savic; Coco, Maripan, Masina; Pedersen, Linetty, Tameze, Biraghi; Casadei, Elmas; Adams All. Vanoli

Serie A, le formazioni ufficiali di Atalanta-Lecce e Napoli-Torino, Conte senza Raspadori

La trentaquattresima giornata vedrà ben sette partite in programma oggi. Da mezzogiorno, dove si gioca al Sinigaglia e al Penzo, fino alla sera, dove si scenderà in campo al Maradona e al Gewiss Stadium

Fabregas schiera Cutrone in punta, vista l'assenza di Diao. Tribuna per Douvikas (problema fisico). Vieira effettua diversi cambi e inserisce Ahanor ed Ekhator.

Le formazioni ufficiali:

Como (4-2-3-1)

Butez; Vojvoda, Goldaniga, Kempf, Valle; Caqueret, Da Cunha; Ikoné, Paz, Strefezza; Cutrone. All. Fabregas

Genoa (4-2-3-1)

Leali; Norton-Cuffy, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Kassa; Masini, Thorsby, Ahanor; Ekhator. All. Vieira

Il match Flashscore

Di Francesco punta sul tandem offensivo composto da Yeboah e Fila. Per Conceicao, invece, stesso 3-4-3 delle ultime uscite con Jovic punta centrale e Pulisic e Leao sugli esterni.

Le formazioni ufficiali:

Venezia (3-5-2)

Radu; Schingtienne, Idzes, Candé; Zerbin, Conde, Nicolussi-Caviglia, Busio, Haps; Yeboah, Fila. All. Di Francesco

Milan (3-4-3)

Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Reijnders, Fofana, Theo Hernandez; Pulisic, Jovic, Leao. All. Conceicao

Il match Flashscore

Senza Dodo, la cui stagione potrebbe essere finita, Palladino rimette Folorunsho largo a destra a centrocampo, mentre Beltran sostituisce Kean, assente per questioni familiari. D'Aversa schiera Esposito in punta con Fazzini e Solbakken alle spalle.

Le formazioni ufficiali:

Fiorentina (3-5-2)

De Gea; Pongracic, Marí, Ranieri; Folorunsho, Mandragora, Cataldi, Adli, Gosens; Gudmundsson, Beltran. All. Palladino

Empoli (3-4-2-1)

Vasquez; Goglichizde, Ismajli, Viti; Gyasi, Grassi, Henderson, Pezzella; Fazzini, Solbakken; Esposito. All. D’Aversa

Il match Flashscore

Senza Bastoni e Mkhitaryan, Inzaghi sceglie Carlos Augusto come braccetto di sinistra e Frattesi come interno di centrocampo. In avanti Arnautovic affianca Lautaro Martinez. Ranieri con Shomurodov e Dovbyk in attacco.

Le formazioni ufficiali:

Inter (3-5-2)

Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco; Arnautovic, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

Roma (4-3-3)

Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angeliño; Pellegrini, Cristante, Kone; Soulé, Shomurodov, Dovbyk. All. Ranieri

Il match Flashscore

Tudor opta per Yildiz e Nico Gonzalez alle spalle di Kolo Muani, mentre Cambiaso e McKennie giocano rispettivamente sulla fascia sinistra e quella destra. Nesta, invece, va per un 3-5-2 con avanti Caprari e Mota.

Le formazioni ufficiali:

Juventus (3-4-2-1)

Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Gonzalez, Yildiz; Kolo Muani. All. Tudor.

Monza (3-5-2)

Turati; Pereira, Caldirola, Carboni; Birindelli, Castrovilli, Bianco, Akpa Akpro, Kyriakopoulos; Caprari, Mota. All. Nesta

Il match Flashscore

Gasperini recupera in extremis Retegui, che gioca in punta con alle spalle Pasalic e Lookman. Per Giampaolo, invece, sarà Rebic il terminale offensivo.

Le formazioni ufficiali:

Atalanta (3-4-2-1)

Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, de Roon, Éderson, Zappacosta; Pasalic, Lookman, Retegui. All. Gasperini

Lecce (4-3-3)

Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Pierret, Kaba; Pierotti, Rebic, Karlsson. All. Giampaolo

Il match Flashscore

Conte deve rinunciare a Raspadori, febbricitante, ma recupera Buongiorno in difesa. In attacco Spinazzola esterno sinistro. Per Vanoli, invece, c'è il recupero di Ricci in mezzo al campo, mentre Adams resta il terminale offensivo.

Le formazioni ufficiali:

Napoli (4-3-3)

Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Spinazzola. All. Conte

Torino (3-4-2-1)

Milinkovic-Savic; Coco, Maripan, Biraghi; Pedersen, Linetty, Ricci; Masina; Casadei, Elmas; Adams All. Vanoli

Serie A, le formazioni ufficiali di Juventus-Monza: Yildiz e Kolo Muani dal 1'

Pavlovic si è disinteressato della palla e questa azione andava rivista al Var. Ci è stato tolto un rigore netto: vogliamo rispetto perché ci stiamo giocando la salvezza. Il Milan, che è già più forte, non aveva bisogno di questi aiutini. Non meritiamo questo trattamento". E' quanto ha sostenuto Eusebio Di Francesco dopo la sconfitta interna con il Milan.

"Sono arrabbiato perché quell'episodio poteva cambiare il corso della gara - ha aggiunto -. I torti non li accetto più: sono sempre serio e pacato, ma oggi non posso tollerarli. Abbiamo fatto un'ottima gara e meritavamo davvero di più".

Eusebio Di Francesco: "Rigore netto tolto, vogliamo rispetto per la salvezza"

La trentaquattresima giornata vedrà ben sette partite in programma oggi. Da mezzogiorno, dove si gioca al Sinigaglia e al Penzo, fino alla sera, dove si scenderà in campo al Maradona e al Gewiss Stadium

Fabregas schiera Cutrone in punta, vista l'assenza di Diao. Tribuna per Douvikas (problema fisico). Vieira effettua diversi cambi e inserisce Ahanor ed Ekhator.

Le formazioni ufficiali:

Como (4-2-3-1)

Butez; Vojvoda, Goldaniga, Kempf, Valle; Caqueret, Da Cunha; Ikoné, Paz, Strefezza; Cutrone. All. Fabregas

Genoa (4-2-3-1)

Leali; Norton-Cuffy, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Kassa; Masini, Thorsby, Ahanor; Ekhator. All. Vieira

Il match Flashscore

Di Francesco punta sul tandem offensivo composto da Yeboah e Fila. Per Conceicao, invece, stesso 3-4-3 delle ultime uscite con Jovic punta centrale e Pulisic e Leao sugli esterni.

Le formazioni ufficiali:

Venezia (3-5-2)

Radu; Schingtienne, Idzes, Candé; Zerbin, Conde, Nicolussi-Caviglia, Busio, Haps; Yeboah, Fila. All. Di Francesco

Milan (3-4-3)

Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Jimenez, Reijnders, Fofana, Theo Hernandez; Pulisic, Jovic, Leao. All. Conceicao

Il match Flashscore

Senza Dodo, la cui stagione potrebbe essere finita, Palladino rimette Folorunsho largo a destra a centrocampo, mentre Beltran sostituisce Kean, assente per questioni familiari. D'Aversa schiera Esposito in punta con Fazzini e Solbakken alle spalle.

Le formazioni ufficiali:

Fiorentina (3-5-2)

De Gea; Pongracic, Marí, Ranieri; Folorunsho, Mandragora, Cataldi, Adli, Gosens; Gudmundsson, Beltran. All. Palladino

Empoli (3-4-2-1)

Vasquez; Goglichizde, Ismajli, Viti; Gyasi, Grassi, Henderson, Pezzella; Fazzini, Solbakken; Esposito. All. D’Aversa

Il match Flashscore

Senza Bastoni e Mkhitaryan, Inzaghi sceglie Carlos Augusto come braccetto di sinistra e Frattesi come interno di centrocampo. In avanti Arnautovic affianca Lautaro Martinez. Ranieri con Shomurodov e Dovbyk in attacco.

Le formazioni ufficiali:

Inter (3-5-2)

Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco; Arnautovic, Lautaro Martinez. All. Inzaghi

Roma (4-3-3)

Svilar; Celik, Mancini, Ndicka, Angeliño; Pellegrini, Cristante, Kone; Soulé, Shomurodov, Dovbyk. All. Ranieri

Il match Flashscore

Tudor opta per un Yildiz e Nico Gonzalez alle spalle di Kolo Muani, mentre Cambiaso e McKennie dovrebbe giocare rispettivamente sulla fascia sinistra e quella destra. Nesta, invece, dovrebbe proponere per un 3-5-2 con avanti Caprari e Mota.

Le probabili formazioni:

Juventus (3-4-2-1)

Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; McKennie, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Gonzalez, Yildiz; Kolo Muani. All. Tudor.

Monza (3-5-2)

Turati; Pereira, Caldirola, Carboni; Birindelli, Ciurria, Bianco, Akpa Akpro, Kyriakopoulos; Caprari, Mota. All. Nesta

Il match Flashscore

Gasperini, che in difesa deve fare a meno di vari elementi, potrebbe schierare Bellanova nei tre di difesa, con Cuadrado a centrocampo. Vista l'indisponibilità di Retegui dell'ultim'ora, possibile lo schieramento di De Ketelaere in punta, con alle spalle Pasalic e Lookman. Per Giampaolo, invece, possibile la scelta di Rebic prima punta.

Le probabili formazioni:

Atalanta (3-4-2-1)

Carnesecchi; Bellanova, Hien, Kossounou; Cuadrado, De Roon, Ederson, Zappacosta; Pasalic, Lookman; De Ketelaere. All. Gasperini

Lecce (4-2-3-1)

Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Ramadani; Pierotti, Helgason, Tete Morente; Rebic. All. Giampaolo

Il match Flashscore

Senza Buongiorno, Conte potrebbe optare per Olivera come centrale, schierando così Spinazzola terzino sinistro, mentre in attacco Raspadori accompagnerà Lukaku. Per Vanoli, invece, si spera in un recupero di Ricci in mezzo al campo, mentre Adams resta il terminale offensivo.

Le probabili formazioni:

Napoli (4-4-2)

Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Raspadori, Lukaku. All. Conte

Torino (4-2-3-1)

Milinkovic-Savic; Walukiewicz, Maripan, Coco, Biraghi; Casadei, Ricci; Pedersen, Linetty, Elmas; Adams. All. Vanoli

Serie A, le formazioni ufficiali di Inter-Roma e Fiorentina-Empoli: Arnautovic dal 1', out Fagioli

Conceiçao dà seguito al derby di Coppa con una partita tesa ma ordinata

subito pulisic

La stagione rossonera ha avuto due sole certezze: Reijnders e Pulisic. Qui è stato decisivo Capitan America: Alex Jimenez intercetta il rilancio sbagliato di Candé e appoggia per Fofana, da qui l’imbucata per Christian e la palla infilata alla destra di Radu. Per Pulisic è il decimo gol in campionato: non solo, è il sedicesimo stagionale, mentre da quando è rossonero tra reti (31) e assist (19) è salito a quota 50. Nelle ultime due stagioni un traguardo raggiunto tra i giocatori della A solo da Lookman (50 anche per lui) e Lautaro (davanti a 54). Ecco, il Milan è tutto qui. Totalmente, o quasi, uscito dal campo nei primi 45’: Leao non si vede, ci prova un paio di volte Theo (sempre arginato), inconcludente Abraham, promosso titolare dopo il riscaldamento. Jovic, che aveva meritato il posto dall’inizio, è fuori per un problema lombare accusato pochi minuti prima del via. Sottotono anche Reijnders. Così prende il campo il Venezia, che gioca con orgoglio e la necessità di far punti: Zerbin calcia a lato dopo che Yeboah aveva mandato in confusione Pavlovic, poi spreca da due passi lo stesso Yeboah. Ancora di potenza Nicolussi Caviglia: fuori di pochissimo. E infine il solito Yeboah, stavolta in gol di sinistro. Pareggio annullato per fuorigioco di Busio. Nel recupero tentativo bis di Nicolussi, stavolta su punizione: inquadra la porta, ma trova i guantoni di Maignan.

Pulisic apre, Gimenez chiude: Milan, missione compiuta a Venezia. Per Di Francesco ora è dura

E pensare che dopo la doppietta nel derby si pensava che il Milan potesse continuare con Luka Jovic anche nella prossima stagione.

L’infortunio di oggi potrebbe però cambiare nuovamente i piani del Diavolo, anche perché fare affidamento su un giocatore come il serbo che non ti garantisce un certo numero di partite potrebbe non avere chissà quanto senso. Ed è proprio per questo che la dirigenza rossonera si sarebbe già cominciata a guardare intorno, individuando in un obiettivo dell’Inter, fra le altre cose, il profilo perfetto sul quale andare a puntare in vista della prossima stagione.

Cambiano i piani del Milan dopo l’infortunio di Jovic

L’uomo più in forma di questa squadra si è fermato a causa di un infortunio che ne potrebbe condizionare anche il futuro. Stando ai colleghi di MilanNews.it, infatti, Luka Jovic non è sceso in campo contro il Venezia a causa di un problema lombare che verrà rivalutato nelle prossime settimane dallo staff medico rossonero.

A fronte di questo, considerando anche la pubalgia che difatti ne ha condizionato anche tutta la prima parte di stagione, ha tanto senso per il Milan puntare su un giocatore che non dà garanzie a livello fisico? È questa la domanda alla quale la dirigenza rossonera deve rispondere, anche perché da questa potrebbe dipendere anche parte della programmazione della prossima stagione. Allo stesso tempo, però, il dt Moncada si è detto molto contento di Luka Jovic e del suo rendimento, ma qualcosa il Milan potrebbe comunque farla nel prossimo calciomercato, giusto per non restare scoperto.

Stando alle ultime notizie, infatti, il Diavolo avrebbe messo gli occhi su Nikola Krstovic, attaccante da 11 gol e 3 assist in 38 presenze stagionali con la maglia dei salentini del Lecce. Il montenegrino non sarebbe l’unico sulla lista del gruppo di lavoro rossonero, ma fra tutti sembrerebbe il più abbordabile, oltre a quello che convincerebbe di più.

Concorrenza Milan-Inter per l’attaccante

Se Luka Jovic non dovesse essere confermato anche nella prossima stagione il Milan avrebbe già pronto l’attaccante con il quale andarlo a sostituire.

Stiamo parlando di Nikola Krstovic, numero 9 del Lecce sul quale si sarebbe posata l’attenzione anche dell’Inter stando ai colleghi di TMW. L’impressione, però, è che il montenegrino possa preferire la sponda rossonera a quella nerazzurra del naviglio, non tanto per una questione economica ma prettamente tecnica, anche perché in carriera non hai mai giocato al fianco di un altro attaccante, e quindi questo “piccolo” dettaglio potrebbe incidere e non poco nella sua decisione finale. Allo stesso tempo, però, non sono da escludere incredibili colpi di scena, anche perché Inter e Milan non sarebbero le uniche squadre sulle tracce di Krstovic. Staremo a vedere.

Infortunio Jovic, cambiano i piani del Milan: beffata l’Inter

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Jovic si fa male nel riscaldamento e va in panchina: come cambia l’attacco del Milan a Venezia Il Milan costretto ad una modifica della formazione poco prima del fischio d’inizio della partita contro il Venezia: problema muscolare per Jovic nel riscaldamento. Leggi Fanpage.it senza pubblicità. Abbonati ora

A cura di Vito Lamorte

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Il Milan costretto ad una modifica della formazione poco prima del fischio d'inizio della partita contro il Venezia: in attacco c'è Abraham e non Jovic. Fastidio muscolare per l'attaccante serbo nel riscaldamento, che cede il posto al compagno.

Il centravanti serbo ha accusato un problema lombare e ha dato forfait dopo essere stato inserito nella formazione titolare. Nessun dubbio su chi lo avrebbe sostituito: subito è stato comunicato il nome dell'ex attaccante di Chelsea e Roma.

Jovic si fa male nel riscaldamento e va in panchina: Abraham al suo posto

Luka Jovic accusa un problema fisico nell'ultimo scatto prima di rientrare negli spogliatoi e costringe il Milan ad un cambio prima del fischio inizio: Tammy Abraham titolare, al posto del calciatore serbo, con Leao e Pulisic. Non una buona notizia per Sergio Conceiçao, visto che l'ex centravanti di Eintracht Francoforte, Real Madrid e Fiorentina è l'attaccante più in forma dei rossoneri ma Jovic ha alzato bandiera bianca.

Dopo essere finito quasi fuori rosa, l'attaccante serbo ha segnato una doppietta importantissima e decisiva nel derby di Coppa Italia facendo alzare le sue quotazioni per la titolarità nei prossimi impegni: questo infortunio andrà valutato nei prossimi giorni per capire se e come potrà essere utilizzato Jovic nelle ultime partite della stagione.

Come cambia l'attacco del Milan a Venezia

Sergio Conceiçao aveva scelto di lanciare Luka Jovic con Rafa Leao e Christian Pulisic nel tridente offensivo ma dopo il forfait dell'attaccante serbo la scelta è ricaduta su Tammy Abraham e non su Santi Gimenez, che resta in panca al fianco di Joao Felix e Samuel Chukwueze.

Jovic si fa male nel riscaldamento e va in panchina: come cambia l'attacco del Milan a Venezia

Fischio d'inizio alle ore 12.30 allo stadio Penzo. Direzione di gara affidata all'arbitro Manganiello di Pinerolo

È la partita dell'ora di pranzo della domenica, quella fra Venezia e Milan valida per la trentaquattresima giornata di campionato. Appuntamento allo stadio Penzo di Venezia alle ore 12.30. La partita sarà diretta da Gianluca Manganiello, della sezione di Pinerolo (To). Assistenti Berti e Bahri. Quarto uomo Galipò. Al Var Paterna, assistente Var Sozza.

come ci arriva il venezia — Decisamente pressanti gli obiettivi del Venezia, che ha messo insieme cinque punti nelle ultime tre uscite e, allargando lo sguardo, ha perso solo una volta nelle ultime otto. La classifica però - terz'ultimo posto, attualmente a una lunghezza dalla salvezza - impone un cambio di marcia ancora più drastico, anche perché il calendario da qui a fine campionato non è particolarmente agevole.

come ci arriva il milan — Per il Diavolo non c'è solo il tentativo di scalare posizioni in classifica in ottica europea: quello di Venezia e gli impegni successivi saranno anche le prove generali per la finale di Coppa Italia del 14 maggio, che non va fallita in alcun modo. In ogni caso, i rossoneri sono chiamati ai tre punti dopo la sconfitta con l'Atalanta: l'ultimo atto della coppa nazionale non significa avere certezze e il Diavolo dovrà comunque cercare di guadagnarsi un posto in Europa League passando anche dal campionato, in modo da evitare brutte sorprese. Conceiçao orientato a confermare il 3-4-3 con i medesimi interpreti.

dove vederla — La partita sarà trasmessa da Dazn, anche in streaming. Per gli abbonati Sky con abbonamento a Zona Dazn, gara visibile anche sul canale 214 di Sky. Diretta testuale su Gazzetta.it.

Venezia-Milan, Sky, Dazn o NOW? Dove vederla in streaming e in tv

El FC Juárez vs Pumas en el Play In se suspendió hasta als 17:30 por las condiciones del clima, a falta de otro comunicado sobre qué sucederá

En medio de condiciones poco comunes para un partido de futbol, el FC Juárez vs Pumas, correspondiente al Play In del Clausura 2025, está en duda . A falta de menos de una hora para el silbatazo inicial, una tormenta de polvo afecta de manera importante la zona fronteriza, y el clima extremo podría obligar a que la Liga MX tome una determinación de última hora sobre la realización o el aplazamiento del encuentro en el estadio Olímpico Benito Juárez.

TAL VEZ TE INTERESE: ¿Cómo le va a Pumas cuando visita el estadio Benito Juárez, la casa de los Bravos?

La ciudad de Juárez amaneció con un clima adverso, que se ha intensificado durante la tarde este domingo. Reportes locales informaron sobre ráfagas de viento, visibilidad reducida y una calidad de aire que podría poner en riesgo a jugadores y aficionados presentes en la zona, sobre todo en el horario de las 17:00 a las 21:00 horas, tiempo en el que tendría que desarrollarse el partido.

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La Liga MX, a través de un comunicado oficial, informó la decisión de postergar los calentamientos de ambos clubes ante las condiciones adversas: “Derivado de la tormenta de arena en las inmediaciones del Estadio Olímpico Benito Juárez de Ciudad Juárez, se ha tomado la determinación de retrasar el calentamiento de los clubes @fcjuarezoficial y @PumasMX. Esto en común acuerdo con los clubes, cuerpo arbitral y Protección Civil”, señalaron las autoridades de la liga.

FC Juárez vs Pumas por el Play-In sigue en duda para jugarse el día de hoy

Hasta el momento, ni la Liga MX ni las autoridades locales han emitido un comunicado oficial de suspensión. Pero se mantienen en la evaluación de las condiciones meteorológicas en coordinación con Protección Civil. De acuerdo al reglamento de competencia, cualquier situación que atente contra la seguridad de los protagonistas podría derivar en la reprogramación del partido.

See more Derivado de la Tormenta de arena en las inmediaciones del Estadio Olímpico Benito Juárez de Ciudad Juárez, se ha tomado la determinación de retrasar el calentamiento de los clubes @fcjuarezoficial y @PumasMX. Esto en común acuerdo con los clubes, Cuerpo Arbitral y Protección… — Liga BBVA MX (@LigaBBVAMX) April 27, 2025

De acuerdo al reglamento de competencia, cualquier situación que atente contra la seguridad de los protagonistas podría derivar en la reprogramación del partido.

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FC Juárez vs Pumas se retrasa por el clima: ¿a qué hora se juega?

Pumas sufrió y dejó de depender de sí mismo, pero al final, lo consiguió: todavía se mantiene con vida en el Clausura 2025.

Ahora, una vez que caiga la tarde en el Estadio Olímpico Benito Juárez, los auriazules saltarán a la cancha para jugarse la vida ante unos “Bravos” de Juárez que, a lo largo del torneo, se consolidaron como un equipo local fuerte.

Los felinos deberán sacar la “garra” en el Play-In del balompié mexicano.

El ganador de este partido, sean los "Bravos" o los univesitarios, se enfrentará al perdedor del partido entre los "Rayados" de Monterrey y los "Tuzos" del Pachuca.

Sí o sí, Pumas deberá “despertar” y dejar a un lado la inconsistencia que le acompañó a lo largo del torneo porque, incluso, se consolidó como el segundo equipo con menos anotaciones en el certamen.

La última vez que ambos conjuntos se hicieron frente no tiene mucho tiempo.Hace unas semanas, la Jornada 15 de la fase regular terminó en un empate sin mayores emociones.

A continuación, el horario y los canales para ver el partido.

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¿A qué hora y por dónde se podrán ver los partidos del PlayIn en el Clausura 2025?

Domingo, 27 de abril

FC Juárez vs Pumas | 17:00 (tiempo del centro de México) | Transmisión por la señal de Tubi y Azteca 7.

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Juárez vs Pumas: Horario y canales para ver EN VIVO el Play In de la Liga MX; hoy, domingo 27 de abril

Ciudad de México. Acostumbrados a pagar multas por terminar hundidos en la tabla de cocientes, los Bravos de Juárez se han rebelado y, bajo el mando del uruguayo Martín Varini, buscarán llegar por primera vez a cuartos de final vía repechaje (play in) en el torneo Clausura mexicano.

Con apenas seis años en primera división, Juárez es, junto al Mazatlán, las franquicias más jóvenes del futbol mexicano. Este domingo enfrentará a los históricos Pumas, que llegan obligados a reverdecer sus laureles.

Avecindados muy al norte de México, en Ciudad Juárez -frontera con El Paso, Texas-, los Bravos son un equipo discreto del que se suele hablar más cuando se cierra el año futbolístico y los tres últimos de la tabla de cocientes deben cumplir las sanciones económicas establecidas en el futbol mexicano a falta de descenso.

Después de pagar tres multas (2021, 2022 y 2024) por 177 millones de pesos (unos nueve millones de dólares), el Juárez emprendió a inicios de 2025 una rebelión discreta que comenzó con la contratación del entrenador uruguayo Martín Varini.

Originario de Montevideo y con cortas estancias como DT en los clubes locales Rentistas y Depensor Sporting y el brasileño Athletico Paranaense, Varini asumió su cargo en Juárez con 33 años, el director técnico más joven de la Liga MX.

Los números de Varini

En su primer torneo con Varini y con una nómina modesta, los Bravos dieron campanadas ante rivales con potenciales superiores: vencieron a Cruz Azul (1-0), a Monterrey (2-1) y a Tigres (1-0 de visita).

Un hombre clave para Juárez es el colombiano Moisés Castillo, líder de la cuarta mejor defensa del torneo (21 goles en contra, empatados con León y Guadalajara).

La producción ofensiva juarense fue baja durante la fase regular con apenas 16 goles (lugar 15 en la tabla de ofensivas igualado con Mazatlán); del mediocampo en adelante los elementos decisivos son los brasileños Guilherme Castilho y Madon de Souza.

A lo largo de todo el torneo, Juárez se mantuvo en zona del play in que jugará como noveno de la clasificación (24 puntos) el domingo cuando reciban en el estadio Olímpico Benito Juárez a los Pumas, un rival de mayor jerarquía.

"Pumas es un grande y lo respetamos", dijo Varini en entrevista, pero "confiamos mantener en casa la energía que nos ha permitido ganarle a grandes rivales".

Los Pumas llegaron al repechaje como décimos (21 puntos). Con el torneo en marcha cambiaron de entrenador: se fue el argentino Gustavo Lema y lo sustituyó Efraín Juárez, que llegó avalado por los títulos de Liga y Copa colombianos que ganó meses atrás con el Atlético Nacional de Medellín.

Efraín Juárez, de 37 años, es el único entrenador mexicano en los 10 equipos que siguen en carrera, junto con cinco argentinos, tres uruguayos y un brasileño.

El partido entre Juárez y Pumas se disputará desde las 17H00 locales (23H00 GMT) y el ganador deberá jugar un encuentro adicional contra el perdedor del otro repechaje.

Rayados contra Tuzos

En ese otro partido entre equipos que terminaron la fase regular con 28 puntos, el Monterrey (séptimo lugar), dirigido por el argentino Martín Demichelis, recibirá al Pachuca (octavo), del uruguayo Guillermo Almada, también el domingo en el estadio BBVA a las 19H30 locales (01H30 GMT del lunes).

"Pachuca tiene carácter y vamos a luchar contra Monterrey en el play in", comentó Almada de cara al duelo contra los Rayados, que cuentan con el trío español conformado por Sergio Ramos, Sergio Canales y Oliver Torres. Por cierto, los tres están en duda para este partido por temas físicos.

El ganador de este play in será el séptimo equipo clasificado a cuartos de final del Clausura, donde ya esperan Toluca, América, Cruz Azul, Tigres, Necaxa y León.









Bravos de Juárez recibe a Pumas en el primer duelo de 'play in' de la Liga Mx

El bicampeón con el cuadro felino se dijo listo para el rato de la UNAM para buscar entrar a la Liguilla desde la repesca. (0:45)

Reacciones abiertas

Los Bravos reciben a Pumas en la frontera para disputar la segunda llave del Play In del Clausura 2025

Juárez y Pumas chocarán en un emocionante duelo del Play In B del Clausura 2025 de la Liga MX . Fronterizos y universitarios sueñan con ganar este primer partido, para posteriormente, enfrentarse al perdedor de la otra llave del Play In , conformada por Monterrey y Pachuca , el que resulte ganador de este tercer y último partido será acreedor al último lugar para la Liguilla del fútbol mexicano.

Bravos terminó la temporada regular colocado en la novena posición, con un total de 24 unidades, producto de seis victorias, seis empates y cinco derrotas; lo que se traduce en un balance aceptable para los dirigidos porMartín Varini que llegan con la convicción de pelear hasta las últimas instancias por ese último boleto.

Juárez cerró la campaña con una derrota en casa ante los Gallos Blancos de b>Querétaro con un marcador 0-2, por lo que en este duelo contra Pumas , deberán hacer pesar la localía y tomar ventaja para mantener la esperanza de su afición.

Juárez y Pumas se enfrentarán por un boleto a la liguilla del Clausura 2025. EFE

Del lado de los universitarios, los de Efraín Juárez se jugaron ese décimo puesto hasta el último instante frente a Chivas ; ambos equipos tenían posibilidades de plantarse en el lugar 10, pero las combinaciones favorecieron a los felinos y pese a caer ante Tigres en el Volcán, se mantienen con vida y aspiraciones de meterse como últimos a la Liguilla.

¿Dónde se juega el Play In Juárez vs Pumas?

Los Bravos tendrán la localía para este Play In B , el Estadio Olímpico será sede del encuentro que se llevará a cabo el domingo 27 de abril en punto de las 5:00 pm CDMX / 7:00 pm E.T.

Alineaciones del Play In Juárez vs Pumas en el Play- In, Clausura 2025

Juárez: Sebastián Jurado, Jesús Murillo, Ralph Orquin, José García, Diego Campillo, Denzell García, Guilherme Castilho, Dieter Villalpando, José Rodríguez, Madson De Souza y Oscar Estupiñan.

Pumas: Alex Padilla, Rubén Duarte, Nathan Silva, Pablo Monroy, Robert Ergas, José Caicedo, Leonardo Suárez, Santiago Trigos, Adalberto Carrasquilla, Ignacio Pussetto y Guillermo Martínez.

Liga MX: Posibles alineaciones del Juárez vs Pumas en el Play In

The final will take place at Wembley on Saturday 17th May.

The exact kick-off time is to be confirmed, while the match will be broadcast live in the United Kingdom on both the BBC and ITV. Full ticketing details are also to be confirmed in due course.

It will be the third FA Cup final in Palace history, after 1990 and 2016, which also both took place at Wembley.

Manchester City booked their spot with a 2-0 win over Nottingham Forest in the second semi-final on Sunday, with goals from Rico Lewis and Joško Gvardiol, just under 24 hours after Palace had seen off Aston Villa in emphatic style.

Palace and City have already met twice this season in the Premier League. The first meeting at Selhurst Park was a thrilling 2-2 draw, with the Eagles losing 5-2 in the return fixture at the Etihad Stadium last month.

The two sides last met in the FA Cup back in the Fourth Round in January 2017, with City going through on that occasion.

Palace discover FA Cup Final opponents

It was a day when the FA Cup romantics could see the script for Nuno Espírito Santo and Nottingham ­Forest, something to further embellish the manager’s hero status and the club’s finest season in at least 30 years. It was one when Pep ­Guardiola and Manchester City refused to entertain it.

City led from the second ­minute through Rico Lewis’s second goal of the season and when Josko Gvardiol thumped home a header on 51 minutes shortly after a glaring miss by Anthony Elanga, on as a ­Forest substitute, it felt over. That Forest were repeatedly on the wrong side of the finest of margins thereafter only deepened their pain.

Three times they rattled the woodwork and when Taiwo Awoniyi, also on as a substitute, completed the unhappy hat-trick towards the end, Forest knew it was not to be their day. Morgan Gibbs-White was denied twice by the frame of the goal – the first after a blockbuster of a volley with his weaker left foot; the second from a tight angle when he looked to have enough of an empty net to aim for.

It meant that City advanced from their seventh FA Cup semi-final in a row into a third successive final; they will play Crystal Palace on 17 May. Like Forest, their attention will turn towards securing a top-five Premier League finish and Champions League qualification. Guardiola, though, is close to his 19th trophy at City. It would not make up for a deeply underwhelming season. But it would certainly be something.

Forest won at Wembley in the 2022 Championship playoff final but you needed to go back to 1992 to find an appearance from them at the national stadium before that – the League Cup final defeat against Manchester United. The contrast to City was vivid. This was their 11th ­Wembley game under ­Guardiola in the FA Cup alone, taking in semi‑finals and finals.

View image in fullscreen Manchester City’s Rico Lewis scored early on from just outside the box. Photograph: Tom Jenkins/The Guardian

It was easy to believe that it was a grander adventure for the Forest fans, who packed out one half of the ground well before kick-off. How they bellowed their pre-match song, red-and-white scarves everywhere. But if the City seats featured a significant number of empties, those present and correct could luxuriate in what followed, starting with Lewis’s opener and running through a first half in which they exerted a vice-like grip.

Guardiola’s approach at the outset flummoxed Nuno. The City manager set up with Savinho and Omar Marmoush as wide forwards; Lewis and Jack Grealish in central attacking midfield roles. Behind them, Bernardo Silva and Mateo Kovacic called the tune. Nico O’Reilly strode forward in eye-catching style from left-back.

City were always going to dominate possession and Forest gasped after the Lewis goal, chasing ­shadows. One of Guardiola’s moves was to have his players break on to the ball at pace from deeper areas, looking to slice through Forest’s lines.

Forest struggled to contain the outstanding Kovacic and he was the architect of the breakthrough, stepping away from Gibbs-White and drilling a pass up to Lewis that went through the legs of the defensive midfielder, Danilo. The covering red shirts could not get close enough to Lewis, who fired low across Matz Sels into the corner.

City were in the mood to suffocate; to pass, pass and pass; to showcase their comfort in possession. It was the little feints, the sharpness of their movement and the half-time statistics were grisly from a Forest point of view. Nuno’s team had just 24% of the ball and zero shots. It was hard to remember Forest making a serious incursion into City territory.

Nuno’s answer to his selection problems at right-back was to start the academy product, Zach Abbott. It was only the 18-year-old’s second senior game. At left-back, Harry Toffolo made only his eighth appearance of the season. Neither let anybody down.

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Forest’s issues in the first half were further forward; they largely restricted City in terms of chances and Nuno rolled the dice for the ­second period, introducing Elanga on the right-wing and withdrawing Danilo. It almost brought an instant reward, Forest finally breaking through Callum Hudson-Odoi, whose low cross was made to measure for Elanga. He side-footed wide from close range.

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If that hurt Forest, then worse was to follow. Kovacic thought he had scored or maybe won a penalty when his shot hit Abbott and bobbled goalwards. Sels, who had pushed out a Matheus Nunes effort on the preceding phase of the move, scrambled the ball behind with his legs as he was down on the turf. Had Abbott handled? The officials said no. City were not annoyed for long, Gvardiol rising imperiously to head home ­Marmoush’s corner.

Forest showed the unquenchable spirit that has characterised their football this season. They could leave with their heads held high and yet the regrets pounded. After Marmoush drew a smart save out of Sels, Gibbs-White unloaded a ferocious side-on volley from Elanga’s centre on to the crossbar. What if it had been six inches lower?

Gibbs-White’s next opportunity was easier as he rounded Stefan Ortega after Nicolás Domínguez had forced Gvardiol into an error. Yet he dragged the finish across goal and against the far post. Awoniyi hit the same upright and, on the follow-up, Gibbs-White saw Ortega repel his acrobatic header. Only the hardest of hearts did not feel for Gibbs-White. Or Forest.

Lewis and Gvardiol guide Manchester City past Forest and into FA Cup final

20m ago 13.46 EDT Gibbs-White speaks about his crossbar hit: “Especially with my weak foot, I’ve never hit a ball like that in my life. As soon as that hit the crossbar I had a feeling it wasn’t our day.” Share

32m ago 13.34 EDT “I think it was a deserved win for us,” Kovacic tells ITV. “They are a strong team, they came back, they had a few chances but I think it’s a deserved win.” “We’ve got so many players in midfield that can have the ball,” says Rico Lewis. “Kova and Berny as the two 6s that are so good they can keep the ball anywhere, that allows the frontmen to have more freedom.” Share Updated at 13.50 EDT

39m ago 13.26 EDT It was a historic day out for Forest’s support but not an enjoyable one. The haunting memories will be the shots that rattled the sticks; Gibbs-White hit the post and crossbar, and Awoniyi was an inch off scoring, too. Share

41m ago 13.24 EDT FULL-TIME: Nottingham Forest 0-2 Manchester City City reach their third consecutive FA Cup final; this difficult season could still end with a trophy. Share

43m ago 13.22 EDT 90+3 min Elanga takes it and Jota Silva’s header is deflected out for another corner. Elanga steps up again and goes to the far post. Hudson-Odoi picks it up and delivers a cross but the ball eventually finds the hands of Ortega. Doku counters for City and wins a free-kick out on his side’s left. Share

45m ago 13.21 EDT 90+2 min Murillo thumps a free-kick into the area, resulting in a corner … Share

46m ago 13.20 EDT 90+1 min City fans have got the Poznan going. Share

47m ago 13.19 EDT 90 min Dias cuts out a long ball from the back by Forest – we’ll have four more minutes. Share

48m ago 13.18 EDT 89 min Pep Guardiola gives Kovacic plenty of love after the midfielder makes way. He’s been sublime this afternoon. Share

48m ago 13.17 EDT 88 min Bernardo Silva’s pass is cut out in midfield by Hudson-Odoi, who thunders through with the ball but can’t create anything of substance. Share

51m ago 13.15 EDT 85 min Ramón Sosa cuts back to produce another chance for Forest, with Elanga waiting in the area … but the ball flies high over the net and the offside flag went up too. Share

53m ago 13.12 EDT 83 min Doku turns on the heat out on the left, with Jota Silva doing well to keep up with the winger. Share

54m ago 13.11 EDT 82 min Abbott limps off for Forest, with both sides making more changes. Doku and Foden have come on for City. Share

1h ago 13.10 EDT 80 min Forest hit the post again! It’s Awoniyi who’s responsible with a reflex effort inside the area before Gibbs-White has a header saved by the diving Ortega. It’s just not happening for them. View image in fullscreen Taiwo Awoniyi of Nottingham Forest hits the post. Photograph: Mark Leech/Offside/Getty Images Share Updated at 13.24 EDT

1h ago 13.08 EDT 79 min The free-kick is headed away from the near post to safety. Share

1h ago 13.07 EDT 78 min Elanga wins a free-kick on the right after a race for the ball with O’Reilly, the pair tumbling down. Share

1h ago 13.06 EDT 76 min Elanga takes down a long ball on the left wing but he can’t get his cross right, finding no runners and just the hands of Ortega. Share Updated at 14.03 EDT

1h ago 13.04 EDT 75 min City play keep-ball, seemingly unable to lose it. Share Updated at 14.03 EDT

1h ago 13.03 EDT 73 min A wonderful first-time pass from Kovacic sets O’Reilly up inside the area as City try and walk in a third, but a corner is the end result. Share

1h ago 13.00 EDT 71 min Anderson and Wood are off for Forest, Awoniyi and Sangaré on. Grealish is replaced by Gündogan. Share

1h ago 13.00 EDT 70 min Oh my days. Gvardiol lets the ball run loose at the back and Gibbs-White skips in, jumping past Ortega but with a tight angle to beat. He should still slot in easily … but the ball hits the far post and comes back out. What a chance that was for the Forest skipper. View image in fullscreen Morgan Gibbs-White hits the post. Photograph: Nick Potts/PA Share Updated at 13.03 EDT

1h ago 12.57 EDT 68 min Forest supporters wave their scarves, trying to get their boys going for the final 20. Share

1h ago 12.55 EDT 65 min Nearly an all-timer from Gibbs-White! Elanga dinks a cross in from the left, Gibbs-White, near the edge of the area, hits the volley sweetly with his left foot, the ball thumping the crossbar. He shouts towards the heavens, the margins going against him. Share Updated at 12.56 EDT

1h ago 12.53 EDT 63 min The corner is headed away before Marmoush and Grealish work it around nicely, the former driving down the left-hand side of the area to force a top save from Sels, tipping the ball over. Share

1h ago 12.50 EDT 62 min Gibbs-White tries to play in Wood but his pass lacks direction and Ortega cleans up for City. Murillo heads away a cross at the other end, leading to a City corner. Share Updated at 12.51 EDT

1h ago 12.49 EDT 60 min Elanga has space on the right but his cross, hung up, can’t find Wood in the middle. Share

1h ago 12.48 EDT 59 min Bernardo Silva dinks it in towards the far post … but Rúben Dias can’t make contact and it leads to a Forest goal-kick. Share

1h ago 12.48 EDT 58 min City have a free-kick from central range, but not shooting distance. Share

1h ago 12.47 EDT 57 min Forest knock it about at the back but they’ve looked most dangerous when they’ve thumped it long. They have to cling on to the way Hudson-Odoi broke through on the left at the start of the half. Share

1h ago 12.45 EDT 55 min Jack Grealish goes in the book, the first yellow of the day. Share

1h ago 12.43 EDT 53 min That goal followed a spectacular sequence of saves from Sels, keeping out Lewis, Nunes and Kovacic. But the keeper couldn’t do anything about Gvardiol’s header, the defender easing his way into the six-yard box before making contact. Share Updated at 12.45 EDT

1h ago 12.41 EDT GOAL! Nottingham Forest 0-2 Manchester City (Gvardiol 51) City appeal for handball before a corner but that doesn’t matter anymore; Gvardiol leaps high inside the area to comfortably head home Marmoush’s ball in. City are well on top. View image in fullscreen Manchester City’s Croatian defender Josko Gvardiol headers the ball to scores the team’s second goal. Photograph: Adrian Dennis/AFP/Getty Images View image in fullscreen Dejection for Nottingham Forest. Photograph: Tom Jenkins/The Guardian Share Updated at 13.29 EDT

1h ago 12.38 EDT 48 min Anderson gets called out by the ref for a high foot, with Forest injecting more life into this contest. Share

1h ago 12.36 EDT 46 min Nearly an equaliser from Elanga! Hudson-Odoi skips down the left, and sends in a cracking low ball, Elanga makes a run to the near post and gets his finish wrong with the right foot, firing wide with just Ortega to beat. What a chance for the man who just came on. Share Updated at 12.37 EDT

2h ago 12.35 EDT Nuno has made the call: the electric Anthony Elanga is coming on for Forest, replacing Danilo. The manager whispers some secret instructions into the ear of the former Manchester United attacker. Probably something along the lines of ‘give ‘em, hell’. Share

2h ago 12.19 EDT HALF-TIME: Nottingham Forest 0-1 Manchester City It’s not been a classic, with City dominant – passing with ease, not creating loads of chances but clinical when they got the early chance. A third consecutive final beckons if Forest don’t switch things up. Share

2h ago 12.16 EDT 45 min We’ll have just one added minute. Share

2h ago 12.15 EDT 44 min … Bernardo Silva whips the ball in and Toffolo heads away at the far post for a City throw. Share

2h ago 12.15 EDT 43 min Abbott concedes a free-kick out on City’s left with a foul on Marmoush … Share

2h ago 12.14 EDT 42 min Savinho is dispossessed as Forest advance forward but Gvardiol, at centre-half, rushes to the corner to stop Toffolo and regain control for City. Share

2h ago 12.11 EDT 40 min Nunes gets the stepovers going and tries to dance past Anderson, but the Forest midfielder holds his ground in the left-back region. Share

2h ago 12.10 EDT 39 min The game’s lost a bit of sting in the last few minutes, with City keeping the ball but unable to penetrate through Forest lines. Share

2h ago 12.09 EDT 37 min Savinho has been causing some bother out on the right, looking to shape up for shots after cutting in. Share

2h ago 12.08 EDT 36 min Lewis sees plenty of the ball in midfield as City quieten things down with a sequence of passes. Share

2h ago 12.06 EDT 33 min Finally, something from Forest. Wood chests down a long ball from Sels, laying it down in midfield before a pass is played through for Hudson-Odoi on the right, and he tries to square it back for Wood. But the winger was offside anyway. Share

2h ago 12.04 EDT 32 min Kovacic makes a bursting run through midfield again before City work their triangle of passes out on the right. Share Updated at 12.04 EDT

2h ago 12.03 EDT 31 min The first half-hour has been all City, this game lacking the intensity of a semi-final. Share

2h ago 12.01 EDT 29 min Matheus Nunes is showing plenty of energy out on the right, bursting forward to launch the crosses. That also opens up space for Callum Hudson-Odoi when Forest counter, but a mistimed run and wayward pass to the winger stops the move. View image in fullscreen Matheus Nunes of Manchester City battles for possession with Elliot Anderson and Danilo of Nottingham Forest. Photograph: Matt Lewis/The FA/Getty Images Share Updated at 12.14 EDT

Nottingham Forest 0-2 Manchester City: FA Cup semi-final – as it happened

'Three FA Cup finals in a row - amazing' FT: Nottm Forest 0-2 Man City

Manchester City

Man City boss Pep Guardiola speaking to ITV: "It was a good start. The way we played we did not allow them to make much transitions where they are so dangerous. They also did not arrive much in the final third with the crosses with Wood and so on.

"In the game they had chances, this is a team that with a game in hand is better than us in the PL. They created a bit more than in the game we played there one or two months ago [in the Premier League]. They are a great team. In general I liked most of the things that we did.

"Seven semi finals in a row and three finals in a row years...Not bad!

"A few months ago the ball goes inside the post. It goes one side or the other side.Everything is in the head, in the minds of the players.We are in the final so if you said three years ago you would reach three FA Cup finals in a row, come on. It's amazing.

"Now we have four finals to go in the Premier League and we have to recover and go again against Wolves."

On Rico Lewis: "I am clever but not enough to see that [Lewis scoring]. His positioning in the pockets is extraordinary."

On Mateo Kovacic: "Kovacic is extraordinary. The last three or four games have been amazing. At his age he cannot play every three days but we are lucky to have time to recover. We need him for the quality and composure that he has."

Nottingham Forest vs Man City LIVE: FA Cup semi-final score & updates

18m ago 13.46 EDT Gibbs-White speaks about his crossbar hit: “Especially with my weak foot, I’ve never hit a ball like that in my life. As soon as that hit the crossbar I had a feeling it wasn’t our day.” Share

30m ago 13.34 EDT “I think it was a deserved win for us,” Kovacic tells ITV. “They are a strong team, they came back, they had a few chances but I think it’s a deserved win.” “We’ve got so many players in midfield that can have the ball,” says Rico Lewis. “Kova and Berny as the two 6s that are so good they can keep the ball anywhere, that allows the frontmen to have more freedom.” Share Updated at 13.50 EDT

37m ago 13.26 EDT It was a historic day out for Forest’s support but not an enjoyable one. The haunting memories will be the shots that rattled the sticks; Gibbs-White hit the post and crossbar, and Awoniyi was an inch off scoring, too. Share

39m ago 13.24 EDT FULL-TIME: Nottingham Forest 0-2 Manchester City City reach their third consecutive FA Cup final; this difficult season could still end with a trophy. Share

41m ago 13.22 EDT 90+3 min Elanga takes it and Jota Silva’s header is deflected out for another corner. Elanga steps up again and goes to the far post. Hudson-Odoi picks it up and delivers a cross but the ball eventually finds the hands of Ortega. Doku counters for City and wins a free-kick out on his side’s left. Share

43m ago 13.21 EDT 90+2 min Murillo thumps a free-kick into the area, resulting in a corner … Share

44m ago 13.20 EDT 90+1 min City fans have got the Poznan going. Share

45m ago 13.19 EDT 90 min Dias cuts out a long ball from the back by Forest – we’ll have four more minutes. Share

46m ago 13.18 EDT 89 min Pep Guardiola gives Kovacic plenty of love after the midfielder makes way. He’s been sublime this afternoon. Share

46m ago 13.17 EDT 88 min Bernardo Silva’s pass is cut out in midfield by Hudson-Odoi, who thunders through with the ball but can’t create anything of substance. Share

49m ago 13.15 EDT 85 min Ramón Sosa cuts back to produce another chance for Forest, with Elanga waiting in the area … but the ball flies high over the net and the offside flag went up too. Share

51m ago 13.12 EDT 83 min Doku turns on the heat out on the left, with Jota Silva doing well to keep up with the winger. Share

52m ago 13.11 EDT 82 min Abbott limps off for Forest, with both sides making more changes. Doku and Foden have come on for City. Share

54m ago 13.10 EDT 80 min Forest hit the post again! It’s Awoniyi who’s responsible with a reflex effort inside the area before Gibbs-White has a header saved by the diving Ortega. It’s just not happening for them. View image in fullscreen Taiwo Awoniyi of Nottingham Forest hits the post. Photograph: Mark Leech/Offside/Getty Images Share Updated at 13.24 EDT

1h ago 13.08 EDT 79 min The free-kick is headed away from the near post to safety. Share

1h ago 13.07 EDT 78 min Elanga wins a free-kick on the right after a race for the ball with O’Reilly, the pair tumbling down. Share

1h ago 13.06 EDT 76 min Elanga takes down a long ball on the left wing but he can’t get his cross right, finding no runners and just the hands of Ortega. Share Updated at 14.03 EDT

1h ago 13.04 EDT 75 min City play keep-ball, seemingly unable to lose it. Share Updated at 14.03 EDT

1h ago 13.03 EDT 73 min A wonderful first-time pass from Kovacic sets O’Reilly up inside the area as City try and walk in a third, but a corner is the end result. Share

1h ago 13.00 EDT 71 min Anderson and Wood are off for Forest, Awoniyi and Sangaré on. Grealish is replaced by Gündogan. Share

1h ago 13.00 EDT 70 min Oh my days. Gvardiol lets the ball run loose at the back and Gibbs-White skips in, jumping past Ortega but with a tight angle to beat. He should still slot in easily … but the ball hits the far post and comes back out. What a chance that was for the Forest skipper. View image in fullscreen Morgan Gibbs-White hits the post. Photograph: Nick Potts/PA Share Updated at 13.03 EDT

1h ago 12.57 EDT 68 min Forest supporters wave their scarves, trying to get their boys going for the final 20. Share

1h ago 12.55 EDT 65 min Nearly an all-timer from Gibbs-White! Elanga dinks a cross in from the left, Gibbs-White, near the edge of the area, hits the volley sweetly with his left foot, the ball thumping the crossbar. He shouts towards the heavens, the margins going against him. Share Updated at 12.56 EDT

1h ago 12.53 EDT 63 min The corner is headed away before Marmoush and Grealish work it around nicely, the former driving down the left-hand side of the area to force a top save from Sels, tipping the ball over. Share

1h ago 12.50 EDT 62 min Gibbs-White tries to play in Wood but his pass lacks direction and Ortega cleans up for City. Murillo heads away a cross at the other end, leading to a City corner. Share Updated at 12.51 EDT

1h ago 12.49 EDT 60 min Elanga has space on the right but his cross, hung up, can’t find Wood in the middle. Share

1h ago 12.48 EDT 59 min Bernardo Silva dinks it in towards the far post … but Rúben Dias can’t make contact and it leads to a Forest goal-kick. Share

1h ago 12.48 EDT 58 min City have a free-kick from central range, but not shooting distance. Share

1h ago 12.47 EDT 57 min Forest knock it about at the back but they’ve looked most dangerous when they’ve thumped it long. They have to cling on to the way Hudson-Odoi broke through on the left at the start of the half. Share

1h ago 12.45 EDT 55 min Jack Grealish goes in the book, the first yellow of the day. Share

1h ago 12.43 EDT 53 min That goal followed a spectacular sequence of saves from Sels, keeping out Lewis, Nunes and Kovacic. But the keeper couldn’t do anything about Gvardiol’s header, the defender easing his way into the six-yard box before making contact. Share Updated at 12.45 EDT

1h ago 12.41 EDT GOAL! Nottingham Forest 0-2 Manchester City (Gvardiol 51) City appeal for handball before a corner but that doesn’t matter anymore; Gvardiol leaps high inside the area to comfortably head home Marmoush’s ball in. City are well on top. View image in fullscreen Manchester City’s Croatian defender Josko Gvardiol headers the ball to scores the team’s second goal. Photograph: Adrian Dennis/AFP/Getty Images View image in fullscreen Dejection for Nottingham Forest. Photograph: Tom Jenkins/The Guardian Share Updated at 13.29 EDT

1h ago 12.38 EDT 48 min Anderson gets called out by the ref for a high foot, with Forest injecting more life into this contest. Share

1h ago 12.36 EDT 46 min Nearly an equaliser from Elanga! Hudson-Odoi skips down the left, and sends in a cracking low ball, Elanga makes a run to the near post and gets his finish wrong with the right foot, firing wide with just Ortega to beat. What a chance for the man who just came on. Share Updated at 12.37 EDT

1h ago 12.35 EDT Nuno has made the call: the electric Anthony Elanga is coming on for Forest, replacing Danilo. The manager whispers some secret instructions into the ear of the former Manchester United attacker. Probably something along the lines of ‘give ‘em, hell’. Share

2h ago 12.19 EDT HALF-TIME: Nottingham Forest 0-1 Manchester City It’s not been a classic, with City dominant – passing with ease, not creating loads of chances but clinical when they got the early chance. A third consecutive final beckons if Forest don’t switch things up. Share

2h ago 12.16 EDT 45 min We’ll have just one added minute. Share

2h ago 12.15 EDT 44 min … Bernardo Silva whips the ball in and Toffolo heads away at the far post for a City throw. Share

2h ago 12.15 EDT 43 min Abbott concedes a free-kick out on City’s left with a foul on Marmoush … Share

2h ago 12.14 EDT 42 min Savinho is dispossessed as Forest advance forward but Gvardiol, at centre-half, rushes to the corner to stop Toffolo and regain control for City. Share

2h ago 12.11 EDT 40 min Nunes gets the stepovers going and tries to dance past Anderson, but the Forest midfielder holds his ground in the left-back region. Share

2h ago 12.10 EDT 39 min The game’s lost a bit of sting in the last few minutes, with City keeping the ball but unable to penetrate through Forest lines. Share

2h ago 12.09 EDT 37 min Savinho has been causing some bother out on the right, looking to shape up for shots after cutting in. Share

2h ago 12.08 EDT 36 min Lewis sees plenty of the ball in midfield as City quieten things down with a sequence of passes. Share

2h ago 12.06 EDT 33 min Finally, something from Forest. Wood chests down a long ball from Sels, laying it down in midfield before a pass is played through for Hudson-Odoi on the right, and he tries to square it back for Wood. But the winger was offside anyway. Share

2h ago 12.04 EDT 32 min Kovacic makes a bursting run through midfield again before City work their triangle of passes out on the right. Share Updated at 12.04 EDT

2h ago 12.03 EDT 31 min The first half-hour has been all City, this game lacking the intensity of a semi-final. Share

2h ago 12.01 EDT 29 min Matheus Nunes is showing plenty of energy out on the right, bursting forward to launch the crosses. That also opens up space for Callum Hudson-Odoi when Forest counter, but a mistimed run and wayward pass to the winger stops the move. View image in fullscreen Matheus Nunes of Manchester City battles for possession with Elliot Anderson and Danilo of Nottingham Forest. Photograph: Matt Lewis/The FA/Getty Images Share Updated at 12.14 EDT

Nottingham Forest 0-2 Manchester City: FA Cup semi-final – live reaction

now 13.04 EDT 75 min City play keep-ball, seemingly unable to lose the ball. Share

49s ago 13.03 EDT 73 min A wonderful first-time pass from Kovacic sets O’Reilly up inside the area as City try and walk in a third, but a corner is the end result. Share

3m ago 13.00 EDT 71 min Anderson and Wood are off for Forest, Awoniyi and Sangaré on. Grealish is replaced by Gündogan. Share

4m ago 13.00 EDT 70 min Oh my days. Gvardiol lets the ball run loose at the back and Gibbs-White skips in, jumping past Ortega but with a tight angle to beat. He should still slot in easily … but the ball hits the far post and comes back out. What a chance that was for the Forest skipper. View image in fullscreen Morgan Gibbs-White hits the post. Photograph: Nick Potts/PA Share Updated at 13.03 EDT

7m ago 12.57 EDT 68 min Forest supporters wave their scarves, trying to get their boys going for the final 20. Share

8m ago 12.55 EDT 65 min Nearly an all-timer from Gibbs-White! Elanga dinks a cross in from the left, Gibbs-White, near the edge of the area, hits the volley sweetly with his left foot, the ball thumping the crossbar. He shouts towards the heavens, the margins going against him. Share Updated at 12.56 EDT

10m ago 12.53 EDT 63 min The corner is headed away before Marmoush and Grealish work it around nicely, the former driving down the left-hand side of the area to force a top save from Sels, tipping the ball over. Share

13m ago 12.50 EDT 62 min Gibbs-White tries to play in Wood but his pass lacks direction and Ortega cleans up for City. Murillo heads away a cross at the other end, leading to a City corner. Share Updated at 12.51 EDT

15m ago 12.49 EDT 60 min Elanga has space on the right but his cross, hung up, can’t find Wood in the middle. Share

15m ago 12.48 EDT 59 min Bernardo Silva dinks it in towards the far post … but Rúben Dias can’t make contact and it leads to a Forest goal-kick. Share

16m ago 12.48 EDT 58 min City have a free-kick from central range, but not shooting distance. Share

17m ago 12.47 EDT 57 min Forest knock it about at the back but they’ve looked most dangerous when they’ve thumped it long. They have to cling on to the way Hudson-Odoi broke through on the left at the start of the half. Share

18m ago 12.45 EDT 55 min Jack Grealish goes in the book, the first yellow of the day. Share

21m ago 12.43 EDT 53 min That goal followed a spectacular sequence of saves from Sels, keeping out Lewis, Nunes and Kovacic. But the keeper couldn’t do anything about Gvardiol’s header, the defender easing his way into the six-yard box before making contact. Share Updated at 12.45 EDT

22m ago 12.41 EDT GOAL! Nottingham Forest 0-2 Manchester City (Gvardiol 51) City appeal for handball before a corner but that doesn’t matter anymore; Gvardiol leaps high inside the area to comfortably head home Marmoush’s ball in. City are well on top. View image in fullscreen Manchester City's Croatian defender Josko Gvardiol headers the ball to scores the team's second goal. Photograph: Adrian Dennis/AFP/Getty Images Share Updated at 12.44 EDT

26m ago 12.38 EDT 48 min Anderson gets called out by the ref for a high foot, with Forest injecting more life into this contest. Share

27m ago 12.36 EDT 46 min Nearly an equaliser from Elanga! Hudson-Odoi skips down the left, and sends in a cracking low ball, Elanga makes a run to the near post and gets his finish wrong with the right foot, firing wide with just Ortega to beat. What a chance for the man who just came on. Share Updated at 12.37 EDT

29m ago 12.35 EDT Nuno has made the call: the electric Anthony Elanga is coming on for Forest, replacing Danilo. The manager whispers some secret instructions into the ear of the former Manchester United attacker. Probably something along the lines of ‘give ‘em, hell’. Share

44m ago 12.19 EDT HALF-TIME: Nottingham Forest 0-1 Manchester City It’s not been a classic, with City dominant – passing with ease, not creating loads of chances but clinical when they got the early chance. A third consecutive final beckons if Forest don’t switch things up. Share

47m ago 12.16 EDT 45 min We’ll have just one added minute. Share

48m ago 12.15 EDT 44 min … Bernardo Silva whips the ball in and Toffolo heads away at the far post for a City throw. Share

49m ago 12.15 EDT 43 min Abbott concedes a free-kick out on City’s left with a foul on Marmoush … Share

50m ago 12.14 EDT 42 min Savinho is dispossessed as Forest advance forward but Gvardiol, at centre-half, rushes to the corner to stop Toffolo and regain control for City. Share

52m ago 12.11 EDT 40 min Nunes gets the stepovers going and tries to dance past Anderson, but the Forest midfielder holds his ground in the left-back region. Share

53m ago 12.10 EDT 39 min The game’s lost a bit of sting in the last few minutes, with City keeping the ball but unable to penetrate through Forest lines. Share

55m ago 12.09 EDT 37 min Savinho has been causing some bother out on the right, looking to shape up for shots after cutting in. Share

1h ago 12.08 EDT 36 min Lewis sees plenty of the ball in midfield as City quieten things down with a sequence of passes. Share

1h ago 12.06 EDT 33 min Finally, something from Forest. Wood chests down a long ball from Sels, laying it down in midfield before a pass is played through for Hudson-Odoi on the right, and he tries to square it back for Wood. But the winger was offside anyway. Share

1h ago 12.04 EDT 32 min Kovacic makes a bursting run through midfield again before City work their triangle of passes out on the right. Share Updated at 12.04 EDT

1h ago 12.03 EDT 31 min The first half-hour has been all City, this game lacking the intensity of a semi-final. Share

1h ago 12.01 EDT 29 min Matheus Nunes is showing plenty of energy out on the right, bursting forward to launch the crosses. That also opens up space for Callum Hudson-Odoi when Forest counter, but a mistimed run and wayward pass to the winger stops the move. View image in fullscreen Matheus Nunes of Manchester City battles for possession with Elliot Anderson and Danilo of Nottingham Forest. Photograph: Matt Lewis/The FA/Getty Images Share Updated at 12.14 EDT

Nottingham Forest v Manchester City: FA Cup semi-final – live

Pep Guardiola has called on the Football Association to reconsider playing FA Cup semi-finals at Wembley and move the fixtures to more convenient locations to help fans. Thousands of seats will be empty on Sunday after Manchester City failed to sell out their allocation of 36,230 tickets amid travel and cost concerns.

When City face Nottingham Forest, it will be the 28th time the club have played at the new Wembley as a neutral venue since it opened 18 years ago. The allure has diminished while the price of attending a semi-final has increased, with tickets costing £150, £120 and £90 still available on Friday morning.

The finances and complications of getting back from London on a Sunday evening have left many supporters unable or unwilling to pay for a further trip to the capital. All FA Cup semi-finals have been held at the stadium since 2008, overturning the tradition of playing at neutral venues across England, as the FA sought to pay for the stadium in part via the Club Wembley packages that include guaranteed tickets to the matches.

“One day maybe the FA Cup will play here in the north,” Guardiola said. “They will come here to Old Trafford, the Etihad, Anfield or Goodison Park. I understand the people. I’m not the person to say all around the world the middle-class people suffer economically and I understand completely it’s not easy for them. We would love [them to attend], but I understand they don’t come.

“We will play for the people who come to Wembley, for the people who would like to come and cannot. I understand completely why they cannot come. I’m pretty sure they would love to, but don’t come because they can’t.”

If City do reach the final, it will give the outgoing Kevin De Bruyne a potential final shot at silverware with the club. The Belgian’s contract ends in the summer after City decided against offering him new terms and it is undecided if he will feature in the Club World Cup in June.

The Belgian admitted he was “a bit surprised” that City did not look to keep him and is open to joining another Premier League club but Guardiola insists any uncertainty is not affecting De Bruyne.

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“The feelings that he has, and all the players have, I understand completely,” Guardiola said. “He behaves unbelievably all these years, and this month again, and it will happen until the end. He has trained really well. He is helping us with his skills and his talents and I know he wants the best for the club.”

Guardiola calls on FA to hold Cup semi-finals in north and ease fans’ burden

Eberechi Eze has insisted Crystal Palace have the belief they can win the club’s first major trophy after booking their place in the FA Cup final thanks to a comfortable 3-0 victory over Aston Villa.

The England forward scored a brilliant opener before Ismaïla Sarr added two more goals in the second half to set up a meeting with either Manchester City or Nottingham Forest next month. It will be the third time in their history that Palace have played in the final, having been beaten on the previous two occasions in 1990 and 2016 by Manchester United.

But Eze, who scored his first goal for England last month against Latvia on his last appearance at Wembley, is adamant Oliver Glasner’s side are ready to make history this time.

“We want to go all the way and we believe we can do it: 100%,” he said. “We have shown performances like this all the time, we’re not worried or fearful of facing anyone. I trust that we will put in the work and hopefully we can do it.”

A delighted Glasner paid tribute to his players for executing their game plan perfectly as Palace saw off Villa for a third time in four meetings this season.

“All the credit to the players. They had to work so hard. They had to overcome a few difficult moments,” he said. “We got more control and it was an unbelievable performance today. The players stuck to the plan and we never lost our heads. But we still have one step to go. When you play a final you want to win it so I’m really proud to see how happy everyone is. We can watch the semi-final tomorrow quite relaxed on the sofa.”

Unai Emery revealed that Marcus Rashford was ruled out after picking up a hamstring injury in training. The on-loan Manchester United forward, who was at Saturday’s boxing bout between Chris Eubank Jr and Conor Benn at the Tottenham Hotspur Stadium, is expected to be out for “some weeks” in a blow to Villa’s chances of qualifying for the Champions League next year. Emery urged his players to bounce back from another disappointing result after losing in midweek to Manchester City.

“We have to take from our experiences to become more mature,” he said. “We have improved a lot in two years and now is the moment we have to dominate our frustration. Today we didn’t perform like we have been this season.”

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Villa’s captain, John McGinn, added: “We’re going to use the hurt from today to come back stronger next season and hopefully get the supporters another trip to Wembley. The overriding feeling is hurt and disappointment. We’ve got an important last four games to achieve European football again and get us back to the Champions League so we can’t sulk for too long.”

Eberechi Eze revs up Crystal Palace to ‘go all the way’ after making FA Cup final

El Largo Y Sinuoso Camino terminó. Liverpool se proclamó campeón de la Premier League con la goleada 5-1 sobre Tottenham. Con este, los Reds llegan a 20 títulos de liga, los mismos que su acérrimo rival, Manchester United.

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Festejo ahogado por 35 años

Tuvieron que pasar 35 años para que la afición de Liverpool volviera a ver a su equipo levantar el título de liga en Anfield, pues en 2020 se ahogó el festejo debido a la pandemia por Covid-19. Fue el 28 de abril de 1990 cuando los Reds derrotaron 2-1 a Queens Park Rangers y se coronaron junto a su gente.

Liverpool remontó ante Tottenham y logró su vigésimo título de liga | AP

Tottenham le puso drama en los primeros minutos del encuentro al adelantarse en el marcador, pero cuando Liverpool está en casa todo parece estar bien, pues en la temporada registran una sola derrota. La ventaja y alegría le duró poco a los Spurs en Anfield.

Sueño cumplido para los Reds

Los Sueños Dorados llenaron los ojos de Liverpool cuando Luis Díaz empató el marcador a pase de Dominik Szoboszlai. Los de Arne Slot sabían que con un punto confirmaban el campeonato de liga, pero la motivación creció.

El argentino, Alexis Mac Allister le puso todavía más calma al reventar el arco desde fuera del área para adelantar a los Reds y hacer explotar a Anfield, donde la afición se convirtió en el hombre de las mil voces para alentar a los suyos.

Luis Díaz en festejo de gol ante Tottenham | AP

Con la motivación y el deseo de sellar el campeonato, Arne Slot acomodó a su equipo para asfixiar a los de Ange Postecoglou y tras un tiro de esquina, Cody Gakpo puso el 3 a 1, quien hizo un festejo especial que recordó a los de Ricardo Kaká, con una camiseta interior que lleva el mensaje: “pertenezco a Jesús”.

Y no podía faltar el ‘Rey Egipcio’, Mohamed Salah, quien se unió a la fiesta goleadora con una gran definición tras un desborde; el tanto lo pone en el top 5 de máximos anotadores de Premier League con 185. El Faraón festejó emotivamente al entregarse a la afición e incluso tomarse fotos con ellos. La goleada se consumó con un autogol del italiano, Destiny Udogie.

Por primera vez en 35 años, Liverpool festejó en Anfield con su público | AP

Los neerlandeses hacen historia

Arne Slot se convirtió en el primer entrenador neerlandés de la historia en ganar la Premier League, apoyado de un equipo que creyó en el Ayer cuando eran dirigidos por Jürgen Klopp, quien pasó su legado para que los Reds lograran más éxitos.

Virgil van Dijk siguió a su compatriota para hacer historia, pues es el primer capitán neerlandés en llevar a su equipo al campeonato de Premier League. El central recientemente firmó una renovación por dos años más y con un título en la bolsa reafirma su buen trabajo como líder.

El vigésimo título de liga se le negó a Liverpool en temporadas anteriores, pero al final de la tormenta hay un cielo dorado. Los Reds jugaron con esperanza en su corazón y nunca caminaron solos hasta levantar el ansiado trofeo junto a su incondicional afición.

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Mohamed Salah fue una de las figuras del partido | AP

Liverpool se proclama campeón de Premier League al golear a Tottenham

El atacante egipcio del Liverpool Mohamed Salah celebra un gol contra el Lille en Liga de Campeones, el 21 de enero de 2025 en Anfield (Paul ELLIS) (Paul ELLIS/AFP/AFP)

En una temporada llamada a ser de transición, tras el relevo del alemán Jürgen Klopp por el neerlandés Arne Slot en el banquillo de Anfield, el Liverpool se ha alzado con su 20º campeonato, pero solo el segundo en el siglo XXI.

Con una plantilla prácticamente idéntica a la de la temporada pasada, Slot ha sacado un gran rendimiento de su plantilla, devolviendo a su mejor nivel a pesos pesados como Mohamed Salah o Virgil van Dijk.

Estos son algunos de los protagonistas del 20º título de los 'Reds':

- Mohamed Salah sigue siendo el rey -

Máximo goleador del campeonato con 28 dianas... pero también máximo asistente con 18 pases decisivos. La temporada del 'faraón egipcio' Salah está siendo estratosférica.

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Sus 33 goles entre todas las competiciones le valen para haberse convertido en el quinto máximo goleador de la historia de la Premier League y en el tercero en la historia del Liverpool FC.

Un año que acaba, además de con el título, con una renovación hasta junio de 2027, despejando los rumores de una salida hacia Arabia Saudita al final de su contrato y alargando la duración de su reinado en Inglaterra al menos por dos años más.

- Van Dijk, muro y capitán -

Capitán del Liverpool desde la salida en 2023 de Jordan Henderson, el defensa neerlandés Virgil van Dijk ha sido un valor seguro para su entrenador y ha completado una de las mejores temporadas de su carrera, algo nada desdeñable para el segundo clasificado en el Balón de Oro 2019.

La grave lesión que sufrió en 2020 y que le mantuvo apartado de los terrenos de juego prácticamente toda una temporada, hizo planear la duda sobre su ocaso, pero el gigante neerlandés ha vuelto a ser imponente y decisivo cuando su equipo más lo necesitaba.

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Al igual que Salah, Van Dijk renovó su contrato en abril, decidido a alargar su idilio como 'Red'.

- Gravenberch, un fichaje "gratis" -

Luego de no completar el traspaso del vasco Martín Zubimendi para ocupar el volante del centro del campo, esa posición parecía seguir siendo el talón de Aquiles del Liverpool... pero la solución no estaba en el mercado, sino en casa.

Uno de los éxitos de Slot ha sido reaprovechar a Ryan Gravenberch, jugador que apenas contaba para Klopp, pero que ha completado una temporada excelsa.

La confianza del técnico ha devuelto al jugador al nivel que prometía en Ajax, antes de un decepcionante paso por el Bayern Múnich y de una discreta primera temporada en Anfield.

- Mac Allister sube una marcha -

En su segunda temporada como 'Red', que arrancó después de proclamarse campeón de la Copa América con Argentina, Alexis Mac Allister ha brillado con luz propia.

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Clave en la recuperación de balón en campo contrario y gracias a unos pases que desmontan a las defensas rivales, el peso de Mac Allister en el sistema de Slot va más allá de sus 5 goles y 4 asistencias en el campeonato.

- Slot, el heredero inesperado -

El anuncio de la marcha de Klopp dejó vacío uno de los banquillos más deseados de Europa y se disparó la especulación sobre su sustituto: Xabi Alonso o Ruben Amorim sonaban con fuerza, pero desde Anfield se apostó por un casi desconocido, Arne Slot.

El entrenador de 46 años venía de ganar la Eredivisie (2022-2023) y la Copa de Países Bajos (2023-2024) con el Feyenoord, pero la gran diferencia de nivel entre el campeonato neerlandés y el inglés hacía planear dudas sobre su elección.

Un año después, ha llevado al Liverpool a la final de Copa de la Liga (derrota 2-1 contra Newcastle) y al título de Premier League, que en tantas otras ocasiones se le ha escurrido de entre los dedos al Liverpool.

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El único lunar fue la eliminación en octavos de final de la Liga de Campeones, aunque fue en los penales, contra el PSG y luego de haber cerrado la primera fase como el mejor equipo de la competición.

dam/mcd/dr

Salah, Van Dijk, Mac Allister... Los hombres del título del Liverpool

La Premier League ya tiene a su flamante campeón: después de semanas de espera, Liverpool finiquitó el certamen y celebró su título liguero número 20 con un contundente triunfo sobre Tottenham que también abrió la puerta a un récord para el neerlandés Arne Slot.

Liverpool vive un sueño y todo es gracias a Arne Slot, el entrenador designado para tomar el proyecto tras la inesperada salida de Jurgen Klopp y que solamente tardó una temporada en lograr la misma cantidad de Premier Leagues que el alemán en 9 años.

Hoy, con el campeón definido, nadie hubiese imaginado que este sería el destino de los Reds en manos del neerlandés, que prácticamente no hizo recambio en el plantel, solamente fichó a un jugador y le dio confianza a un núcleo de 14 jugadores titulares para conseguir la gesta doméstica, aunque sin éxito a nivel internacional.

Su rumbo en la Premier fue arrollador, con dos derrotas en 34 partidos y un poder de gol apabullante. Liderado por Mohamed Salah, el mejor jugador de la competencia, Arne Slot construyó un equipo sólido, capaz de reaccionar ante la adversidad y que casi no tuvo oposición para conquistar un título que desde hace tiempo parecía inevitable.

¿Qué entrenadores ganaron la Premier League en su primer año dirigiendo en Inglaterra?

Ya con la Premier entre sus manos, Slot puede decir que logró una marca que ni Pep Guardiola, campeón 4 veces consecutivas en Inglaterra, pudo conseguir.

Y es que el neerlandés gritó campeón en su primer año dirigiendo en Inglaterra, un hito que es apenas para unos pocos entrenadores, con Chelsea como gran protagonista.

Arne Slot fue el quinto entrenador en la historia de la Premier League (desde 1992, cuando cambió su denominación) en conseguir esto, algo que no ocurría desde la temporada 2013-2014.

Antes de Slot, el último entrenador que lo había conseguido era Manuel Pellegrini, que llevó a Manchester City a su segunda coronación de Premier ganándole la pulseada a Liverpool.

Lo extraño es que esta gesta del Ingeniero marcó la primera vez que un club por fuera de Chelsea contrató a un entrenador ganador en su primera temporada en Inglaterra.

Los Blues lograron esta marca en tres oportunidades, iniciando su racha en 2004-2005 con la llegada del mítico José Mourinho, ganador de Premier aquel año.

5 años después, Chelsea dio en el clavo nuevamente, esta vez con Carlo Ancelotti, para repetir la conquista de la Premier con nuevo DT en 2016-2017, ahora con Antonio Conte sentando en el banco.

En el caso de Pep Guardiola, en su primera temporada quedó tercero en la Premier, logrando 78 puntos y quedando a 15 del Chelsea de Conte, ya mencionado en esta exclusiva lista de entrenadores con debuts exitosos en Inglaterra.

Entrenadores campeones de Premier League en su primer año en Inglaterra

1) José Mourinho con Chelsea - temporada 2004/2005

2) Carlo Ancelotti con Chelsea - temporada 2009/2010

3) Manuel Pellegrini con Manchester City - temporada 2013/2014

4) Antonio Conte con Chelsea - temporada 2016/2017

5) Arne Slot con Liverpool - temporada 2024/2025

La marca de Arne Slot no logró Guardiola, con Chelsea como gran protagonista

Este domingo continúa la actividad en la jornada 34 de la Premier League, donde el Liverpool buscará dar un golpe de autoridad ante el Tottenham y conquistar el campeonato de la temporada.

Los Red Devils llegan a este duelo con importantes motivaciones para hacerse el título del campeonato inglés, pese a falta de cuatro fechas para el fin de la temporada.

¿A qué hora es el Liverpool vs Tottenham?

Los Red Devils recibirán a los Spurs en partido correspondiente a la jornada 34 de la temporada 2025 de la Premier League, en un duelo que tendrá lugar este domingo 27 de abril en el Estadio Anfield en punto de las 09:30 horas.

​¿Dónde ver EN VIVO el Liverpool contra Tottenham?

El encuentro entre Red Devils y Spurs en la jornada 34 de la Premier League podrás seguirlo totalmente en vivo a través del servicio de streaming de Max, el cual necesita de una suscripción previa.

Momios para el Liverpool vs. Tottenham

Debido a sus último resultados y considerando lo que está en juego, el Liverpool parte como favorito para llevarse el triunfo sobre los Spurs en la Premier League. Aquí te dejamos los momios de caliente.mx

Triunfo del Liverpool -358

Empate +500

Triunfo del Tottenham +800

¿Cómo llegan Liverpool y Tottenham a este duelo?

Los Red Devils son los actuales líderes de la Premier League con 79 puntos y vienen de una importante racha de cuatro triunfos y una derrota en sus últimos duelos disputados.

Sin embargo, al Liverpool le bastará con un empate en la jornada 34 para conquistar el campeonato de la Premier League.

Leicester City 0-1 Liverpool

Liverpool 2-1 West Ham

Fulham 3-2 Liverpool

Liverpool 1-0 Everton

Liverpool 1-2 Newcastle | EFL Cup

Por su parte, el Tottenham ocupa el peldaño número 16 de la clasificación general con 37 puntos y vienen de cuatro derrotas y solamente un triunfo en sus últimos duelos disputados en la Premier League.

Tottenham 1-2 Nottingham Forest

Eintracht Frankfurt 0-1 Tottenham | Cuartos de final, Europa League

Wolverhampton 4-2 Tottenham

Tottenham 1-1 Eintracht Frankfurt | Cuartos de final, Europa League

Tottenham 3-1 Southampton

ALINEACIONES

Liverpool

Alisson, Alexander-Arnold, Konaté, Van Dijk, Robertson, Gravenberch, Mac Allister, Salah, Szoboszlai, Gakpo y Díaz

Tottenham

Vicario, Udogie, Davies, Danso, Spence, Maddison, Gray, Bergvall, Tel, Solanke y Johnson

MINUTO A MINUTO

​

Liverpool vs Tottenham RESUMEN: Partido HOY de la Premier League 2025

No ha sido un camino fácil. Liverpool ha vivido años de gran nivel pero con la frustración constante de quedar a la sombra del Manchester City. En la temporada 2013-2014, bajo el mando de Brendan Rodgers y con Sturridge, Gerrard, Suárez y Sterling, el equipo lideró la mayoría de fechas, desperdició una ventaja y cayó al final con un recordado resbalón del capitán británico. El equipo cerró con 84 puntos, pero no le alcanzó: el City se impuso con 86.

Con Jürgen Klopp ya al mando, Liverpool firmó campañas memorables, pero siempre le faltó un paso. En 2018-2019 sumaron 97 puntos, apenas uno menos que el City (98). En 2021-2022, otra vez segundo con 92 contra 93. Y en la 2023-2024, los de Anfield terminaron con 82 puntos, nuevamente superados por los de Guardiola, que cerraron con 86. Un déjà vu constante que solamente tuvo una excepción, en una temporada que se enrareció por cuestiones extrafutbolísticas.

La gloria muda de 2020: El silencio de la pandemia

En la temporada 2019-2020, Liverpool volvió a lo más alto. Con Jürgen Klopp como arquitecto y una plantilla cargada de energía, los reds firmaron una campaña casi perfecta: 99 puntos, 32 victorias y un dominio apabullante desde el inicio. El ‘Heavy metal’ perfecto que el alemán siempre predicó... y aplicó.

Sin embargo, el título se vivió en silencio. La pandemia del COVID-19 azotó con fuerza al Reino Unido —uno de los países más golpeados de Europa—, y los estadios cerraron sus puertas. El trofeo fue levantado en un Anfield vacío tras un triunfo ante Chelsea, sin hinchas, sin cánticos, sin abrazos. La celebración, merecida y necesaria, quedó marcada por la soledad del momento.

Y aunque siempre será uno de sus logros más orgullosos, varios integrantes del equipo han admitido su decepción: Liverpool perdió la oportunidad de levantar el trofeo frente a su gente por apenas ocho días. Las familias de los jugadores y el personal estuvieron presentes junto con algunos periodistas selectos, pero la ceremonia fue liderada por Jordan Henderson en un Kop vacío.

Peter Moore, entonces director ejecutivo, reveló que la Premier League incluso ofreció anticipar la entrega del trofeo si el equipo vencía a Everton y Crystal Palace en marzo. Pero el confinamiento paralizó todo. Esos partidos se jugaron tres meses después y el trofeo no llegó hasta julio. Ese mismo día, hubo frenéticas conversaciones para lograr un certificado de seguridad que permitiera al menos la presencia de las familias dentro del estadio.

El recuerdo del 89-90: la última vez que Anfield celebró

La última liga que Liverpool celebró con su público fue la de la temporada 1989-1990. Aquel equipo, dirigido por el legendario Kenny Dalglish, se consagró campeón con dos fechas de anticipación tras una victoria sobre QPR. John Barnes fue la figura estelar, con 22 goles en liga y una temporada brillante que lo consolidó como uno de los mejores futbolistas de Inglaterra en ese momento.

Con nombres como Peter Beardsley, Ian Rush (máximo goleador histórico del club), Steve McMahon y Alan Hansen, ese equipo combinaba talento, experiencia y temple. Anfield celebró entonces su 18º título de liga sin saber que sería el último por mucho tiempo.

Klopp y sus héroes: la era que devolvió la fe

Klopp no solo ganó títulos, también devolvió el alma a un club dormido. Con su carisma y su fútbol agresivo, construyó un equipo para la historia. Mohamed Salah, Sadio Mané y Roberto Firmino formaron un tridente inolvidable, capaz de desarmar defensas y levantar estadios.

La solidez de Virgil van Dijk, la seguridad de Alisson Becker, y la juventud de Alexander-Arnold y Andy Robertson le dieron al equipo una estructura moderna con espíritu clásico, ese mismo que le imprimieron Bill Shankly y el ya mencionado Kenny Dalglish. Bajo Klopp, el Liverpool recuperó su mística y su ambición.

Anfield y el grito ahogado en 2024-2025

Después de 35 años, por fin, la espera ha terminado. Arne Slot heredó lo mejor del equipo de Klopp e incorporó sus formas modernas, potenciando jugadores que con el alemán no brillaban tanto y liderando el campeonato de punta a punta. Con poder y protagonismo sudamericano (Alisson, Mac Allister, Díaz y Darwin) el Liverpool recuperó el trono que nunca debió perder.

Después de 35 años, Liverpool vuelve a ser campeón con público

El escenario final está puesto. Liverpool necesita por lo menos un empate para coronarse campeón de la Premier League. Desde Anfield, los Reds se verán las caras con Tottenham, equipo que no la ha pasado nada bien en la temporada.

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AP

A 90 minutos de la gloria

Arne Slot está a 90 minutos de lograr el título de liga apenas en su primera temporada con el equipo. El neerlandés llegó con una fuerte presión al tomar las riendas del trabajo que dejó el alemán, Jurgen Klopp, sin embargo, logró adaptarlo a su estilo y dominar la Premier.

Por otro lado, Spurs se ubica en los últimos puestos de la tabla, pues con 37 unidades son el número 16. Una temporada complicada para Ange Postecoglou al sacar únicamene 11 victorias contra 18 derrotas.

AP

Todo listo para que Liverpool levante su vigésimo título de liga, pero necesitará evitar la derrota frente a los Spurs en Anfield, donde los Reds se hacen más fuertes, junto a su afición que ansía este momento desde 1990, pues en 2020 no estuvieron presentes debido a la pandemia por Covid-19.

¿Dónde ver Liverpool vs Tottenham?

Fecha: Domingo, 27 de abril

Domingo, 27 de abril Hora: 09:30 horas del centro de México

09:30 horas del centro de México Lugar: Anfield, Liverpool, Inglaterra

Anfield, Liverpool, Inglaterra Transmisión: TNT Sports, MAX

AP

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Premier League: ¿Cuándo y dónde ver Liverpool vs Tottenham?

Liverpool recibe a Tottenham en la fecha 34 de la Premier League en una jornada que puede ser especial: con un punto, se consagrará campeón de Liga por vez número 20 en su historia. Y Anfield ya lo anticipa.

Los Reds de Arne Slot recibieron una muy buena noticia entre semana. Arsenal, su perseguidor, apenas empató ante Crystal Palace en el Emirates y esto allanó aún más el camino para una consagración que desde hace semanas se percibía inminente.

El panorama es muy alentador para Liverpool, que con un punto en su duelo ante los Spurs le alcanzará para celebrar la segunda Premier League de su historia, la vigésima coronación a nivel local, y Anfield vive con locura las horas previas al pitazo inicial.

Y es que, si bien Klopp ya había conseguido la primera Premier en la historia de Liverpool, esta consagración tendrá un sabor especial: contará un estadio repleto, a comparación de lo vivido en 2020, en plena pandemia.

Desde temprano, las calles de Anfield se regaron de fanáticos de Liverpool que se aproximaron al estadio esperanzados con ver al equipo campeón esta tarde.

The scene outside of Anfield as @LFC fans wait for Arne Slot's team to arrive 😮#LIVTOT pic.twitter.com/ovkV5lKJxG — Premier League (@premierleague) April 27, 2025

Las banderas en honor a la coronación número 20 flamearon, el color rojo inundó la entrada principal al recinto y se recibió al bus de jugadores con cánticos especiales.

La mesa está servida y Liverpool no quiere esperar más. Ante Tottenham, con su público y todo a favor, quiere sellar esta Premier League 2024/25 de la mano de Arne Slot y así igualar el histórico registro de Manchester United, que dejará de ser el más ganador en la Liga de Inglaterra.

Liverpool vs. Tottenham: Anfield anticipa la coronación número 20 con su fiesta previa

FORT LAUDERDALE, Fla. (AP) — Lionel Messi will not play in Inter Miami’s league home match against FC Dallas on Sunday. The Argentine star winger was not in the starting lineup or among the reserves when the club released its roster before the match.

Inter Miami lost at Vancouver in the first leg of its CONCACAF Champions Cup semifinal round on Thursday. Messi played the entire 90 minutes of Miami’s 2-0 loss.

With Miami hosting Vancouver in the second leg on Wednesday, the 37-year-old Messi playing Sunday seemed unlikely. He also didn’t practice on Saturday and Inter Miami coach Javier Mascherano told reporters after the team workout that there would be lineup changes on Sunday.

Messi, the eight-time Ballon d’Or winner who joined Inter Miami in July 2023, has three goals and two assists in six league matches this season. Miami began Sunday fifth in the Eastern Conference at 5-0-3 and 18 points.

Messi’s former Barcelona teammates Luis Suárez and Jordi Alba also will not play Sunday while Sergio Busquets is among the reserves.

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AP soccer: https://apnews.com/soccer

Messi sits out MLS match ahead of Miami's Champions Cup semifinal

State Alabama Alaska Arizona Arkansas California Colorado Connecticut Delaware Florida Georgia Hawaii Idaho Illinois Indiana Iowa Kansas Kentucky Louisiana Maine Maryland Massachusetts Michigan Minnesota Mississippi Missouri Montana Nebraska Nevada New Hampshire New Jersey New Mexico New York North Carolina North Dakota Ohio Oklahoma Oregon Pennsylvania Rhode Island South Carolina South Dakota Tennessee Texas Utah Vermont Virginia Washington Washington D.C. West Virginia Wisconsin Wyoming Puerto Rico US Virgin Islands Armed Forces Americas Armed Forces Pacific Armed Forces Europe Northern Mariana Islands Marshall Islands American Samoa Federated States of Micronesia Guam Palau Alberta, Canada British Columbia, Canada Manitoba, Canada New Brunswick, Canada Newfoundland, Canada Nova Scotia, Canada Northwest Territories, Canada Nunavut, Canada Ontario, Canada Prince Edward Island, Canada Quebec, Canada Saskatchewan, Canada Yukon Territory, Canada

Zip Code

MLS Dallas Inter Miami Soccer

Inter Miami will face off against Dallas for the Matchday 10 of the MLS 2025 season. With excitement building, make sure to note the match date, kickoff time, and streaming options available in the USA to watch the game live.

[Watch Inter Miami vs Dallas live in the USA on Apple TV]

Inter Miami secured an important win against Columbus Crew, the current leaders of the Eastern Conference, but the battle for the top spots remains intense, and they’ll need to keep up their winning form to stay in contention.

Next up, Lionel Messi and his teammates will face FC Dallas, who are desperate for points. Sitting in 10th place, Dallas are currently outside the playoff picture and will be giving everything they’ve got to steal points from Messi’s Inter.

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When will the Inter Miami vs Dallas match be played?

Inter Miami play against Dallas this Sunday, April 27, in the Matchday 10 of the 2025 MLS season, with kickoff scheduled for 5:00 PM (ET).

Osaze Urhoghide of FC Dallas – Dustin Bradford/Getty Images

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Inter Miami vs Dallas: Time by State in the USA

ET: 5:00 PM

CT: 4:00 PM

MT: 3:00 PM

PT: 2:00 PM

see also Lionel Messi fires back at Cristiano Ronaldo jabs from Vancouver Whitecaps fans after Inter Miami loss

How to watch Inter Miami vs Dallas in the USA

Tune in to MLS League Pass on Apple TV to catch the 2025 MLS regular season showdown between Inter Miami and Dallas, live in the USA.

Where to watch Inter Miami vs Dallas live in the USA: 2025 MLS

En una semana, cuando se termine la fase regular del campeonato, quedará patentado que el triunfo de River en el superclásico de este domingo no habrá incidido demasiado en las posiciones y el armado de los cruces de octavos de final. Pero mal haría quien se deje llevar por los dictados numéricos. Si ahora todo parece sujeto a las métricas -¿cuántas interacciones tuvo en redes el gol de Mastantuono?, ¿cuántos pases en su campo dio Boca?, ¿cuántos metros corrió el árbitro en el partido?-, malo sería dejarse llevar por ellas para establecer la real dimensión que tuvo una victoria más clara en el desarrollo que en el resultado. Sin perder de vista esos dos revolcones clave de Armani en el final del superclásico, River venció a Boca en lo estratégico, lo emocional y también en lo simbólico, allí donde no llegan los buscadores de evidencias. Lo gestual luce encima de lo fáctico. Un Monumental ardiente, con récord de asistencia, celebró una victoria que le eleva la autoestima al ganador y pone a temblar la imagen del rival, hasta ahora el de mejores estadísticas de los 30 equipos, después de haberse presentado a jugar con cinco defensores y no haber abandonado ese dibujo amarrete en todo el partido, aunque haya ido perdiendo la batalla desde el inicio.

Boca se fue atribulado, maldiciendo al árbitro sin demasiadas razones y con Gago otra vez en entredicho, tal vez porque fue el primero en no dar la talla en su duelo debut con River desde que asumió en el club de toda su vida. Del otro lado, un primer tiempo de dominio total -no reflejado en los goles- y una segunda parte más terrenal configuraron un semblante más armónico. Y dejó escrito el mensaje para lo que viene: confianza aumentada cuando viene el momento de las definiciones vs. un sinfín de dudas. Con un apellido adolescente por encima de todo: Mastantuono ya inscribió el suyo en la historia del partido más importante del fútbol argentino, aunque tenga apenas 17 años.

Marcelo Gallardo le ganó al duelo a Gago desde antes de empezar el partido - Créditos: @Marcos Brindicci

Ni el impacto emocional de un empate que no esperaba ni el mismísimo Merentiel sirvió para torcer el desarrollo del partido. A River le tomó dos minutos amortiguar la amargura de haberle regalado el gol a Boca a los 37, y enseguida volvió cada cual a lo suyo. River, a dominar la escena con un circuito que levantaba temperatura en el eje Acuña-Galoppo-Colidio por izquierda; Boca, a jugar a esperar en su campo, a mirar más que a marcar. Y entonces, otro golpe: el gol de Driussi, cómodo para cabecear y luego capturar el rebote en Marchesin, ajustó el resultado a lo que se había sembrado en ese primer tiempo. Ganaba River por un margen más chico de lo que habían hecho los dos hasta allí.

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El primer mensaje del partido lo había mandado el entrenador visitante, cuando confirmó que llegaba al Monumental con una postura cautelosa, repleta de precauciones a partir de la formación, dejando a un lado la posibilidad de discutir el juego en la mitad de la cancha. Gallardo leyó el mensaje y supo que iba a disponer de campo y pelota, como si el rival fuera cualquiera de los de menor cartel que llega al Monumental. Entonces, con Enzo Pérez en el mando -jugó el mejor partido desde su regreso-, la movilidad de Castaño agitaba por un lado y la gambeta y valentía de Mastantuono marcaban el guion del juego. Boca coleccionaba tarjetas amarillas: a los 22 minutos ya tenía amonestados a Belmonte, Ayrton Costa y Marcos Rojo. De la infracción del capitán a Driussi vino la primera explosión de la tarde: un remate de tiro libre de Mastantuono dibujó una parábola perfecta para colgarse de un ángulo, dejar arrodillado a Marchesin y viajar sin escalas a la historia del superclásico; con 17 años se transformó en el futbolista más joven de River en marcarle un gol a Boca.

Previa del superclásico River Plate vs Boca Juinors en el estadio Monumental. Franco Mastantuono Gol - Créditos: @Marcos Brindicci

River ganaba en todos lados: también en el juego aéreo, donde Pezzella y Martínez Quarta se alternaron para cabecear y exigir al arquero visitante antes y después del golazo del niño prodigio. Como si se jugara algo propio, Marchesin se metió en el terreno de las provocaciones: agitó sus brazos hacia arriba y hacia abajo cuando fue a ocupar el arco -la típica cargada a River señalándole el descenso- y después le gritó “golpeador de nenes, le pegaste a tu hijo” a Borja, un instante después del gol de Driussi, lo que devino en un tumulto. Más allá de eso, después del 1-0 el que metió en partido a Boca fue River, paradójicamente. Un pésimo cálculo de Pezzella tras un pelotazo de Blanco dejó a Merentiel de cara a Armani, y la Bestia no falló: le anotó su cuarto gol a River con una definición preciosa, con el exterior del pie derecho. Pero ni ese regalo supo administrar Boca, que se fue al descanso con el estruendo del gol de Driussi retumbando en sus oídos.

En el segundo tiempo, cuando se imponía un cambio conceptual en Boca, Gago prefirió el status quo. El desarrollo le reclamaba adelantar las líneas, buscar ayudas para el muy buen Milton Delgado, generar más asociaciones. Pero el técnico decidió esperar, como si confiara en que el paso de los minutos le fuera a cobrar a River el trajín de la semana, en la que tuvo que esforzarse en la altura de Quito para rescatar un empate ante Independiente del Valle. Sin la lucidez del comienzo, el local perdió rápido a Galoppo -lesionado-, cuyo sustituto, Meza, no se metió bien en el juego. El equipo no pudo sostener el manejo casi total del primer tiempo, y entonces el desarrollo se volvió más parejo. Hubo un instante clave: un mano a mano de Mastantuono que el zurdo resolvió mal, cuando corrían 13 minutos. En el aire limpio del Monumental flotó la sensación de que River dejaba pasar la oportunidad de rematar el partido, e incluso abrirse a una goleada.

Los contrastes del final del partido - Créditos: @Daniel Jayo

Del otro lado, la jugada que mejor hilvanó el visitante la desperdició Zeballos -ingresado-, que remató desviado una oportunidad clarísima de gol tras una buena habilitación de un crecido Zenón. La idea de partido no resuelto volvió con fuerza en los últimos minutos, cuando Boca empezó a llenar de pelotazos el área de Armani, a ver si por arriba encontraba lo que casi no había podido hilvanar por abajo. Dos manotazos del arquero en dos centros -tras un remate de Di Lollo y un cabezazo de Costa, respectivamente- agigantaron su figura, empeñada en bañarse en una segunda juventud a sus 37 años.

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La última acción del partido también tuvo ese simbolismo señalado al comienzo. Porque unió el salto generacional que hay entre el capitán de River, decisivo en esas atajadas, y la figura más promisoria del fútbol argentino. Un foul a Mastantuono fue el momento que eligió el árbitro Nicolás Ramírez para pitar el final. El chico levantó sus brazos, quién sabe si consciente de lo que había dibujado en el césped del Monumental la tarde en que su apellido trascendió cualquier frontera. Quién sabe, también, cuántas oportunidades más tendrá de hacerlo en un River-Boca. Porque el futuro le pertenece, tanto como a su equipo la felicidad que siempre irradia ganar el partido más deseado. Porque nunca conviene subestimar un superclásico.

Lo mejor del partido

River, un triunfo y mil simbolismos al sol, la tarde en que Boca se destiñó en el Monumental

River ganó el Superclásico ante Boca por 2-1 y Marcelo Gallardo se mostró feliz por la victoria, analizó el planteo de Fernando Gago y elogio el partido que hizo Franco Mastantuono.

"Siempre son disfrutables las victorias con Boca, la gente y nosotros lo vivimos de una forma muy especial", comenzó el DT la conferencia de prensa y agregó: "Estoy muy feliz por el equipo y los jugadores, merecían darse una alegría de estas que genera identificación con la gente, no podía ser mejor".

Respecto al desgaste que arrastraba el equipo, sostuvo: "Viendo el contexto, sabíamos de la exigencia que íbamos a tener en la semana con 3 partidos y un viaje muy cansador. No tuvimos tiempo para preparar bien el partido de hoy, por eso mismo tiene mucho más valor que pudimos jugar como queríamos".

"En el primer tiempo dominamos, tuvimos mucho criterio para jugar. En el segundo tiempo nos empezó a costar por lo que hicimos en el primero, pero nos defendimos bien y podríamos haber culminado alguna de las contras que tuvimos", destacó el Muñeco.

Consultado por el planteo de Boca, no dudó: "La clave para nosotros era saber dónde iban a jugar sus laterales y al estar bajos nos facilitaron la tenencia de la pelota. Recuperábamos la pelota rápidamente y eso nos permitió generar el juego que hicimos en la primera parte".

El partido de Mastantuono, Driussi y Armani

Gallardo también tuvo unas palabras para el juvenil de 17 años y descartó que sea transferido próximamente: "Hay que acompañarlo, esta dando sus primeros pasos. Tiene que seguir creciendo, no con la normalidad de cualquier chico de 17 años, vamos a intentar que se siga desarrollando como futbolísta y persona. No se va a ir en el corto plazo".

"Franco no es el conductor de River, pero tiene talento para resolver situaciones. Es un jugador que juega libre y se asocia muy bien por las cualidades natulares que tiene", destacó el entrenador.

Además, se mostró extasiado por el gol de tiro libre que marcó el juvenil y remarcó que el fallo que tuvo es producto de su aprendizaje constante.

En tanto, también elogió a Franco Armani por sus intervenciones sobre el cierre del partido: "Franco siempre está, siempre aparece en los momentos en los que se lo necesita".

Finalmente, tuvo una sentidas palabras para Sebastián Driussi: "Es un jugador de jerarquía y hoy lo demostró una vez más. Hay procesos de adaptación al fútbol argentino que son lógicos para mí".

"Hoy está mejor físicamente y con más ritmo, para mí no es una sorpresa aunque algunas veces las urgencias marcan otra tendencia", concluyó el DT.

Gallardo, tras la victoria en el Superclásico, criticó el planteo de Gago

Boca Juniors perdió este domingo el Superclásico ante River Plate 2 a 1 en el estadio Monumental por la fecha 15 del Torneo Apertura 2025 y, más allá del duro golpe que significa perder ante el clásico rival, sigue en lo más alto de la tabla de posiciones del grupo A.

El xeneize lidera con 32 puntos producto de 10 victorias, dos pardas y tres caídas y su único escolta es Argentinos Juniors con 30, luego de su igualdad ante Belgrano de Córdoba 1 a 1. Huracán, que el próximo martes visitará a Newell’s en Rosario, marcha tercero con 27.

En la última fecha Boca visitará a Tigre en Victoria con el objetivo de terminar la primera etapa del certamen en el primer lugar y así ser local en los octavos de final y, en caso de avanzar, en los cuartos y las semifinales. Para ello, deberá ganarle al Matador para no depender de otros resultados. En caso de igualar dependerá de que el Bicho no golee a Estudiantes de La Plata y que el Globo no supere a Newell’s esta jornada y Barracas Central en la siguiente.

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Si el conjunto del barrio porteño de la Boca cede ante los de Diego Dabove, logrará el primer lugar si Argentinos no supera al Pincha y si Huracán no suma más de cuatro puntos en sus dos cotejos restantes.

Fixture, resultados y posición de Boca en el Torneo Apertura 2025

0-0 vs. Argentinos Juniors (L). 1-1 vs. Unión (V). 2-1 vs. Huracán (L). 0-2 vs. Racing (V). 2-0 vs. Independiente Rivadavia (L). 1-0 vs. Banfield (V). 2-1 vs. Aldosivi (L). 1-0 vs. Rosario Central (L). 3-0 vs. Central Córdoba (V). 4-0 vs. Defensa y Justicia (L). 0-2 vs. Newell’s (V). 1-0 vs. Barracas Central (L). 3-1 vs. Belgrano de Córdoba (V). 1-0 vs. Estudiantes de La Plata (L). 1-2 vs. River Plate (V). Vs. Tigre (V).

El Torneo Apertura 2025 es uno de los dos torneos en los que participa Boca actualmente porque en paralelo disputa la Copa Argentina, donde derrotó en la primera ronda a Argentino de Monte Maíz 5 a 0 y jugará en 16avos de final ante Atlético Tucumán, verdugo de All Boys por 2 a 1.

En el plano internacional el xeneize quedó eliminado en la Fase 2 del Repechaje de la Copa Libertadores 2025 y recién volverá a competir fuera de la Argentinaen el Mundial de Clubes que se realizará entre el 15 de junio y el 13 de julio en Estados Unidos. El conjunto de Fernando Gago comparte el grupo C con Benfica de Portugal, Bayern Múnich de Alemania y Auckland City de Nueva Zelanda. Debutará el lunes 16 de junio en el Hard Rock Stadium de Miami contra el club en el que se desempeñan los argentinos Ángel Di María, Nicolás Otamendi y Gianluca Prestianni. En la segunda fecha, el viernes 20, chocará con el conjunto bávaro en el mismo recinto y en la tercera jornada de la zona se medirá el martes 24 de junio con los neozelandeses en el GEODIS Park de Nashville.

Así quedó Boca en la tabla de posiciones del Torneo Apertura 2025, tras la derrota vs. River

Franco Mastantuono fue una de las grandes figura de River en el triunfo en el nuevo Superclásico ante Boca. El jugador de 17 años fue titular por primera vez ante el Xeneize en un Superclásico y marcó, el que será, uno de los mejores goles de toda su carrera.

Desde el pitido inicial, a Franco Mastantuono no le tembló el pulso en su primer Superclásico como titular. Asumió su iniciativa habitual como en cada uno de los partidos que juega con la camiseta de River Plate.

Su primer remate al arco fue en el minuto 18, cuando recibió un centro desde la izquierda y cabeceó para intentar cruzarla. Sin embargo, su testazo le quedó servido a las manos de Agustín Marchesín.

A los 25 minutos, rompió con todos los esquemas. El joven de 17 años asumió un tiro libre que estaba a casi 30 metros de distancia del arquero de Boca Juniors, le pegó al arco y metió un gol que pasará a la historia grande de los Superclásicos. Disparó desde 28.1 metros de distancia a 82 kilómetros por hora.

A sus 17 años y en su primer Superclásico como titular ante Boca Juniors, el joven jugador anotó el mejor gol de su carrera. Además, llegó al séptimo de toda su carrera.

Después del 1-0 que logró el jugador surgido de las divisiones inferiores del Millonario, el equipo local bajó su frecuencia en el ataque, aunque el juvenil siguió siendo el destacado del frente ofensivo. El Xeneize empató el partido de la mano de Miguel Merentiel y rápidamente apareció Sebastián Driussi para el 2-1.

En el minuto 8, fue la primera aparición de Mastantuono en el complemento. El jugador de 17 años no llegó a conectar un centro para marcar el 3-1. En el 15 se dio la jugada más insólita: por un resbalón de Milton Delgado, quedó mano a mano con Agustín Marchesín pero aplicó una definición para el olvido.

Pese a que desperdició esa inmejorable chance en la parte final, el jugador de 17 años, que jugó por primera vez como titular ante Boca Juniors y su tercer Superclásico (en los dos anteriores había entrado en el 78' y 76'), sacó a relucir su categoría para aguantar la pelota en el campo rival.

Golazo y figura de River: así fue el Superclásico de Franco Mastantuono

River Plate venció por 2-1 a Boca Juniors por Torneo Apertura 2025 gracias a los goles de Franco Mastantuono y Sebastián Driussi. A continuación, ESPN.com hace el desglose del rendimiento de cada uno de los jugadores del Millonario que triunfó ante los de la ribera.

El arquero de River Plate no fue llamado durante casi todo el partido. Sin embargo, no pudo evitar el gol de Miguel Merentiel en la primera etapa,

El lateral derecho del conjunto dirigido por Marcelo Gallardo tuvo interesantes apariciones en el campo de Boca Juniors. Figuró en el frente de ataque y en el lado defensivo estuvo correcto, aunque el gol de Boca Juniors nació por un pelotazo en su costado. Salió en el entretiempo por una molestia, en su lugar entró Fabricio Bustos.

Uno de los integrantes de la línea del fondo de del Millonario, que no estaba teniendo un exigido ni mal partido pero cometió un error que le costó carísimo al local. El seleccionado argentino tuvo casi toda la responsabilidad del gol de Boca Juniors.

El defensor central chileno jugó un partido a su altura: correcto en los cruces, prolijo en la defensa y dueño de la línea de atrás.

Sus conexiones con mediocampistas y ofensivos fueron una preocupación constante para Luis Advíncula y el sector derecho del Xeneize. Sus centros de zurda al área fueron una de las armas más poderosas para los hombres de Marcelo Gallardo, incluso el 2-1 nació en un centro suyo para Sebastián Driussi (definió tras el rebote de Marchesín).

El volante central de 39 años camufló su edad. El experimentado jugador de River Plate no llegó a destiempo a prácticamente ningún cruce y fue un importante valor de contención para el equipo de Marcelo Gallardo. A los 30 del complemento salió por Rodrigo Aliendro.

El colombiano, que jugó su primer Superclásico para River Plate ante Boca Juniors, tuvo un discreto estreno ante el eterno rival. Estuvo preciso con los pases, apenas recibió la amarilla cerca del cierre y siempre tuvo ubicación.

El exjugador de Banfield fue participativo en cada una de las llegadas de River Plate y redondeó una buena primera etapa, pero no lo pudo complementar en la parte final por una molestia que lo sacó del partido. Fue reemplazado por Maxi Meza.

El jugador de 17 años fue protagonista en el ataque de River Plate como en prácticamente todos los partidos del equipo que dirige Marcelo Gallardo y esta vez le sumó un gol que quedará en la historia de los Superclásicos. Fue indiscutidamente la figura del encuentro, pese al gol que desperdició en la etapa final.

El delantero de River Plate se brindó con los mediocampistas y defensores laterales para desenvolverse en el ataque, pero no fue dañino para el rival. En la parte final fue reemplazado por Manuel Lanzini.

El centrodelantero de River Plate nuevamente anotó en un Superclásico como en 2016 y 2017, en el primero que juega desde su regreso a River Plate. Además, llegó a su tercer gol en tres partidos. No estuvo muy participativo con el accionar del equipo, pero cumplió el objetivo de marcar. En la parte final salió por Miguel Borja.

El defensor lateral tuvo la difícil tarea de reemplazar al lesionado Gonzalo Montiel, uno de los jugadores más importantes del plantel que dirige Marcelo Gallardo. Estuvo a la altura, casi que no tuvo complicaciones a la hora de la marca y anuló el peligro de Lautaro Blanco.

Entró y pudo estar en sintonía con el equipo, pese a que fue suplente y venía de una lesión. Quizás no se mostró lo protagonista con la pelota que suele ser a la hora de estar desde el arranque, pero tapó una pelota sobre el final que pudo ser el empate del Xeneize.

El 10 de River Plate ingresó para suplantar a Facundo Colidio y colaborar con la mitad de la cancha, pero entró en un momento complicado del partido y no supo aclimatarse.

El Peti, al igual que Lanzini, ingresó al campo en un instante delicado y no consiguió familiarizarse con el Superclásico. Participó en algunos toques y cortes, nada más.

El Colibrí ingresó para ser el primer eslabón de la presión, pero no fue un problema para los defensores de Boca Juniors que lo pasaron por alto siempre que estuvo en cancha.

El 1x1 de los jugadores de River Plate en la victoria ante Boca Juniors

Boca Juniors cayó por 2-1 ante River Plate en un partido ajustado y que tuvo muchas emociones. ESPN.com repasa el rendimiento del equipo de Fernando Gago, que volvió a perder fuera de casa y tendrá que esperar a la próxima semana para determinar si queda primero.

El mejor jugador de Boca. Sacó tres pelotas de gol y no pudo hacer nada en el 1-0 de Mastantuono. En el segundo, dio un rebote tras el fuerte cabezazo de Driussi, pero los 3 centrales no ayudaron en el rebote.

Impreciso por momentos, no aportó lo suficiente en ataque considerando que estaba resguardado por 3 centrales.

Prácticamente no aportó en fase ofensiva y fue amonestado.

Fue uno de los 3 centrales en la idea de Gago, que cambió el esquema. Se ubicó por derecha y jugó un mal partido, con y sin pelota.

Sufrió los centros de River y se lo notó incómodo. Con el ingreso de Di Lollo, se paró como stopper, ya sin tantos intentos ofensivos de River.

El capitán de Boca en el Monumental y el peor de la línea de atrás. Cometió la falta que derivó en el 1-0 y salió en el segundo tiempo.

El mejor de la zaga defensiva. Sólido, como acostumbró desde su llegada, aportó para intentar cubrir en la zona donde se volcaba Mastantuono, con buenas ayudas para Lautaro Blanco.

Al igual que Advíncula, Blanco no hizo su tarea en ataque y no desbordó como de costumbre para alimentar a Merentiel.

No conectó en el partido ni se asoció con Palacios, con quien suele combinar bien en cancha. Tuvo una contra para aprovechar, pero no pudo ganarle en velocidad a Enzo Pérez.

Su nivel fue bajo y Boca lo notó. Había sido clave en la remontada del equipo, cometió un grave error que casi termina en el 3-1 de River y no fue tan preciso con la pelota en los pies.

Otro de bajo rendimiento, quedó marcado rápido por una temprana amonestación en el clásico. Fue reemplazado en el segundo tiempo.

El chileno estuvo apagado en casa de River y se vio superado por el mediocampo rival. Durante el complemento, lideró más al equipo pero no logró poner en posición de gol a sus compañeros.

El delantero peleó todas arriba y tuvo su premio en la primera mitad. Aprovechó un error de Pezzella y facturó el 1-1 parcial.

No le llegaron pelotas en el segundo tiempo y por momentos se lo vio muy lejos de sus compañeros.

Entró con el 2-1 en el marcador para jugar por derecha y tuvo una situación clarísima que falló. Intentó cruzar su remate y se le fue desviada.

Entró para no desarmar una línea de 5 que ya no tenía sentido en el segundo tiempo. Mejoró lo que hizo Marcos Rojo.

El 1x1 de Boca Juniors en la derrota ante River en el clásico

En un estadio Monumental colmado, los hinchas de River Plate le dieron otro recibimiento a lo grande para el Superclásico frente a Boca, por la fecha 15 del Torneo Apertura.

El Millonario recibe al Xeneize desde las 15:30 horas (ARG/URU), 14:30 (CHI), 13:30 (COL/PER/ECU), con transmisión en vivo de ESPN Premium para Argentina y Disney+ para el resto de Sudamérica.

Con la asistencia máxima histórica de 85.018 espectadores, la Subcomisión del Hincha, como siempre en los partidos importantes, preparó la fiesta durante varios días para el Superclásico.

Según la información de La Página Millonaria, esto se pudo ver en las tribunas:

- 50 mil banderas de tela de tres diferentes medidas.

- En las plateas laterales Belgrano, San Martín y Centenario, como ya es habitual, se colocaron 270 tiras gigantes (90 en cada una), que abarcaron desde las bandejas altas hatas la bajas.

- En las plateas bajas hubo 20 mil pendorchos.

- Además, hubo 15 banderas gigantes en cada tribuna inferior.

- Desde las tribunas Belgrano y San Martín altas se desplegaron dos telones gigantes para el ingreso de los equipos.

Además, la fiesta se redondeó con los fuegos artificiales que aporta el club y el humo rojo y blanco.

El imponente recibimiento de la hinchada de River Plate en el Superclásico

Este domingo se disputará el Superclásico del fútbol argentino y un importante operativo de seguridad está diagramado para custodiar el partido entre River Plate y Boca en el estadio Monumental, por la fecha 15 del Torneo Apertura.

Casi dos mil efectivos estarán afectados para custodiar el partido entre River y Boca en el Monumental de Núñez. Prensa River Plate

El Millonario recibirá al Xeneize el 27 de abril, desde las 15:30 horas (ARG/URU), 14:30 (CHI), 13:30 (COL/PER/ECU), con transmisión en vivo de ESPN Premium para Argentina y Disney+ para el resto de Sudamérica.

Casi dos mil efectivos de seguridad para el Superclásico

El operativo de seguridad para el Superclásico tendrá afectados a poco menos de dos mil efectivos, de los cuales mil serán policías, reforzados por 120 cadetes de la policía de la Ciudad. Además, River Plate sumará 650 de seguridad privada.

Y para los alrededores al estadio habrá 80 representantes de Tráfico y miembros de Prevención. Cabe recordad, que la circulación de vehículos en las cercanías será restringida.

Lo que tienen que saber los hinchas que asistan al Monumental

Las localidades ya están completamente agotadas y sólo tendrá acceso la parcialidad de River, como en todos los encuentros del Torneo Apertura.

Las puertas del estadio se abrirán a las 12:30 horas, es decir, tres horas antes del comienzo del encuentro. Siempre se recomienda para este tipo de eventos masivos, llegar con un margen de tiempo.

Los socios y simpatizantes millonarios que hayan adquirido sus entradas deberán pasar tres controles previos al ingreso. Se solicitará carnet (RiverID), el código QR de los tickets a los no socios y documento de identidad. Como complemento, River utilizará el reconocimiento facial en uno de los molinetes.

Por otra parte, se prohibirá la asistencia de personas incluidas en el Registro de Deudores Alimentarios Morosos. Además de aplicar el programa Tribuna Segura.

Cómo será el operativo de seguridad para el Superclásico

Guard Luka Dončić led the way on offense for the Los Angeles Lakers against the Minnesota Timberwolves on Sunday, but it wasn't enough to fend off the Minnesota Timberwolves in a 116-113 loss.

Dončić was trying to will his team back into the series. The Timberwolves lead the series 3-1.

Dončić had 27 points, eight assists and seven rebounds in 40 minutes in Game 3 while he was dealing with a stomach illness. He was said to be feeling better before Game 4.

Check out his full stat-line below:

Luka Dončić stats vs. Timberwolves

Sunday's Game 4

Points: 38

38 FG: 13-for-28

13-for-28 3PTs: 5-for-12

5-for-12 FT: 7-for-7

7-for-7 Rebounds: 1

1 Assists: 2

2 Blocks: 1

1 Steals : 1

: 1 Turnovers: 4

4 Fouls: 3

3 Minutes played: 45:49

Lakers-Timberwolves next game

The Lakers will play the Timberwolves in Los Angeles for Game 5 of the first-round series on April 30 at 10 p.m. ET. The game will be broadcast on TNT.

How many points did Luka Doncic score in Game 4? Lakers vs. Timberwolves stats

Bagley did not play in Game 3 or Game 4 of the first round of the Western Conference playoffs against the Thunder.

Bagley saw extended playing time in a Game 1 blowout, finishing with 17 points, five rebounds, two steals and one block over 16 minutes, but he proceeded to record only one rebound over 11 minutes in Game 2. Bagley started the regular season with the Wizards but was traded to the Grizzlies in early February. He appeared in just 12 regular-season games (one start) for Memphis due to an ankle injury and concussion, averaging 3.6 points and 2.3 rebounds over 8.3 minutes. The 2018 first-round pick out of Duke will enter the offseason as an unrestricted free agent.

Marvin Bagley News: Idle in final two playoff games

Lakers superstar LeBron James reacted to the Game 3 loss against the Timberwolves by stressing the need to "control the controllables," emphasizing that there’s no room for error in the playoffs.

Credit: Image - Scanpix

The Los Angeles Lakers have put themselves in a difficult position in the series after a 104–116 Game 3 loss to the Minnesota Timberwolves.

Player of the Game EFF 32 Anthony Edwards Points 29 Accuracy 12-26 Rebounds 8 Assists 8

Despite LeBron James’ impressive 38-point, 10-rebound performance, the Lakers struggled to execute in the fourth quarter, allowing the Timberwolves to pull away in the end of the game.

After the game, LeBron addressed the loss, emphasizing the importance of limiting turnovers and focusing on what they can control in high-stakes matchups.

"We’ve got to control the controllables, and I don’t think we did that tonight," James said. "Obviously, you know—19 turnovers on the road is not going to be good ingredients for winning."

"Giving up 30 points off those turnovers... They had 20-plus points in transition as well. So, we’ve got to control the controllables. And if we do that, we give ourselves a good chance to win," he added.

LeBron also stressed that the postseason leaves little room for mistakes.

"I mean, first of all, in the postseason, there is no room for error," James noted. "In the regular season, you're able to make up for certain things throughout the course of the year where you can have a little bit of room for error, you know?"

LeBron James says there's no room for error following a second loss to T-Wolves

De alguna manera, los Lakers ocultaron la deficiencia a plena vista durante meses, lo suficiente como para que la situación pareciera manejable.

Eso fue entonces.

Ahora, en una serie de postemporada contra un equipo atlético con tamaño, su falta de un hombre grande se ha convertido en un gran problema. Ahora, cuando los Lakers se encuentran con una desventaja de dos partidos a uno en su serie de primera ronda contra los Minnesota Timberwolves, la ausencia de un pívot fiable podría ser la causa de que su temporada llegue a un final prematuro.

Se dijo que Luka Doncic se sentía fatal el viernes por la noche, y su juego lo reflejó. Sin embargo, un factor igual, si no mayor, en la derrota 116-104 de los Lakers ante los Timberwolves en el tercer partido fue la completa incapacidad del equipo para proteger el aro.

El alero de los Timberwolves Julius Randle tira por encima del alero de los Lakers Rui Hachimura, el escolta Gabe Vincent y el escolta Luka Doncic en el tercer partido de su serie el viernes en el Target Center. (Robert Gauthier/Los Angeles Times)

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Teniendo en cuenta cómo Jaden McDaniels y Anthony Edwards prácticamente saltaron hacia su canasta el sábado por la noche en el Target Center, los Lakers bien podrían haber sustituido su carril de tiros libres por una alfombra roja.

Los Timberwolves sabían que los Lakers no podían pararles, y los números reflejaron su falta de respeto. Intentaron 45 tiros en la pintura, frente a los 28 de los Lakers. Anotaron 56 puntos en la pintura, frente a los 26 de los Lakers.

McDaniels anotó 30 puntos, 24 de ellos en la pintura. Edwards terminó con 29 puntos y ocho asistencias.

“El hecho es que no tenemos protección del aro», dijo el entrenador de los Lakers, JJ Redick. «Así que si renuncias a los rebotes, vamos a renunciar a algo”.

Técnicamente, los Lakers tienen un pívot, Jaxson Hayes, de 7,7 pies, pero está claro que Redick no quiere jugar con él, como demuestra el hecho de que Hayes haya jugado nueve minutos o menos en cada uno de los tres partidos de esta serie. Los nueve minutos que Hayes jugó el viernes fueron particularmente destructivos, ya que registró un más/menos de -13.

Hayes era un refuerzo antes de que los Lakers enviaran a Anthony Davis a los Dallas Mavericks como parte del intercambio por Doncic, y la salida de Davis no debería haber cambiado eso. Hayes es quien es.

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Los Lakers sabían que esto podría ser un problema, razón por la cual tenían un acuerdo en marcha para adquirir al centro Mark Williams para los Charlotte Hornets antes de la fecha límite del comercio. Pero Williams se sometió a un examen físico, los Lakers estaban preocupados con lo que vieron, y el comercio fue rescindido.

Tal vez el director general Rob Pelinka debería haber apostado por Williams, de 2 metros, que estaba sano para el resto de la temporada regular. O tal vez Pelinka debería haber previsto contingencias en caso de que el traspaso de Williams no funcionara. O tal vez debería haber reunido información más precisa sobre Williams, propenso a las lesiones, de antemano, lo que podría haber ahorrado tiempo a los Lakers y haberles permitido el lujo de redirigir sus esfuerzos a otra parte. O tal vez no había nada que pudiera haber hecho, dada la escasez de hombres grandes disponibles.

El alero de los Lakers Jarred Vanderbilt y el de los Timberwolves Jaden McDaniels luchan por un balón suelto durante el tercer partido de su serie de playoffs el viernes en el Target Center. (Robert Gauthier/Los Angeles Times)

Nada de eso importa ahora. Lo hecho, hecho está, y la autopsia de la temporada puede esperar hasta el verano. Los Lakers tienen una serie que ganar.

Averiguar cómo hacerlo es el trabajo de Redick, quien dijo que creía que su equipo podría superar su déficit de tamaño.

“Lo hemos hecho todo el año”, dijo. “Cuando hemos estado en nuestro mejor momento, hemos sido capaces de ser físicos con el balón y no permitir golpes y también tener una especie de mentalidad de cobertura, esfuerzo múltiple, y estuvo ahí a veces esta noche”.

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El alero Dorian Finney-Smith compartió una opinión similar.

“Tenemos que hacer un mejor trabajo delante del balón”, dijo Finney-Smith. “Creo que hemos cedido demasiados balones, y realmente no tiene nada que ver con nuestro tamaño. Era sólo la defensa en la base y las rotaciones fuera de cuando tenemos que luchar. Creo que no tuvimos sensación de urgencia en todo el partido, y ellos sí”.

Redick señaló otros errores cometidos por su equipo.

“Creo que tuvimos dos [jugadas] en las que recogimos un rebote, nos pillaron por detrás y cedimos un punto», dijo. «Esas cosas realmente, realmente se acumulan, especialmente cuando estás volcando el balón”.

Siempre que Doncic se recupere de lo que sea que le hizo vomitar una y otra vez en las horas previas al tercer partido, los Lakers tienen en él y en James a dos de los mejores jugadores de la liga. Tienen un peligroso número 3 en Austin Reaves. Tienen sólidos defensores en Finney-Smith y Jarred Vanderbilt. Pero no tienen un hombre grande, y en este momento, lo que no tienen parece tan importante como lo que tienen.



¿Podrán los Lakers superar su mayor vulnerabilidad expuesta durante la derrota en el Juego 3?

The Minnesota Timberwolves capped a 116-104 win over the Los Angeles Lakers on Friday night on a 13-1 run. Anthony Edwards accounted for seven of those critical points for the Wolves as they surged in the final four and a half minutes to claim a 2-1 lead in their first-round series.

In fact, each of Friday’s three NBA playoff games resulted in a 2-1 series. The Orlando Magic and Milwaukee Bucks picked up wins earlier in the night to prevent their opponents from taking a 3-0 lead.

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The Magic bested the defending champion Boston Celtics 95-93 in Orlando in a close contest that remained a barn burner down the stretch. Orlando largely relied on its defense, while Franz Wagner and Paolo Banchero sparked the offense with 32 and 29 points, respectively. Boston, meanwhile, benefited from the presence of its All-Star duo who had been dealing with previous injuries — Jayson Tatum (wrist) and Jaylen Brown (knee) combined for 55 points. But the Celtics felt the absence of Jrue Holiday, who was out with a hamstring strain.

The Bucks also secured a victory in front of a home crowd, beating the Indiana Pacers 117-101 in Milwaukee behind 37-point performances by Giannis Antetokounmpo and Gary Trent Jr.

Game 4s for each of these series take place on Sunday.

Timberwolves 116, Lakers 104

(Minnesota leads series 2-1)

Timberwolves grind out key win

Fighting the ghosts of home playoff failures past, the Timberwolves dug deep to pull out a critical win. The Wolves had lost five of their last six home games during last season’s playoff run, three of those to Luka Dončić and the Dallas Mavericks.

They looked headed there again when they shot 4 for 17 from 3-point range in the first half. But they found just enough offense in the second half to take a 2-1 series lead.

Most importantly, one of the worst clutch teams in the league this season found a way to grind out a game against two of the league’s ultimate closers.

Edwards hit a big 3 with 4:17 to go, Naz Reid hit a big 3 and Edwards drove past LeBron James, then hit a jumper with a minute to go to get just enough cushion. This is a belief-infusing victory. And now they have little time to rest before Game 4 on Sunday.

Edwards finished with 29 points, Julius Randle had 22 and Reid had 11 points and six rebounds. — Jon Krawczynski

McDaniels shines for Minnesota

For the second time in three games this series, Jaden McDaniels was a star for the Timberwolves. McDaniels scored 30 points on 13-for-22 shooting, had five rebounds and two steals in 38 minutes.

He also played superb defense on Dončić, who was 6-of-16 shooting while battling an illness.

This is what the Timberwolves hoped for when they signed him to a five-year, $136 million extension that started this season. He was a two-way force and only committed two fouls in the game. He missed his first four 3s of the game, the only thing to quibble with. But he atoned for that with a corner 3 with 38.9 seconds left that iced the game.

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When McDaniels plays like this, the Wolves are very hard to beat. — Krawczynski

Lakers undone by too many self-inflicted wounds

The theme for the Lakers entering Game 3 was relishing the road atmosphere — and using it to propel them to steal home-court advantage. Dončić is a playoff villain to so many fan bases in part because of his road exploits.

The Lakers had a chance to pull it off in Game 3, with the game tied 103-103 with 4:37 left. From that point on, Minnesota outscored Los Angeles 13-1 to close the game. The Lakers were undone by a combination of turnovers, missed free throws and uncontested 3s off their doubles and rotations.

It also didn’t help that Dončić had been dealing with a stomach bug since yesterday. He still nearly managed a triple-double — 17 points, seven rebounds and eight assists — but he got off to an uncharacteristically slow start (two points in the first quarter) and was inefficient (6-of-16 shooting). LeBron James (38 points on 13-of-21 shooting) picked up most of the slack, but the Lakers’ miscues offset their efficient shooting as a team (47.4 percent overall and 42.5 percent on 3s).

The Lakers now find themselves down 2-1 with less than 40 hours to regroup. The Wolves have won eight of 12 quarters so far. — Jovan Buha

Celtics 95, Magic 93

(Boston leads series 2-1)

How Orlando pulled off the critical win

No one within the Magic said this publicly, but they had to know that Game 3 was a must-win game for them.

No NBA team has ever come back from a 3-0 series deficit to win a best-of-seven series. Before this postseason, teams that have won the first three games have a 157-0 series record, according to league statisticians.

To say the Magic played desperate is accurate but also contextually inaccurate. They played desperate in their two losses in Boston, too.

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So, what changed?

They fed off their crowd — just as they hoped they would do — even though their crowd was nowhere near as loud as the TD Garden crowd was during Game 2.

This time, in sharp contrast to the series’ opening two games, the Magic opened the third quarter well, going on a 14-0 run to reclaim a tenuous lead. They also limited the Celtics’ second-chance points. And the Celtics had some uncharacteristically horrid shooting to close the quarter.

Wagner was dominant at times, scoring 32 points, collecting seven rebounds and dishing out eight assists, all while he often guarded Tatum or Brown.

Orlando also received strong performances off the bench, particularly Anthony Black’s defense during the first half.

What remains a mystery is why Kentavious Caldwell-Pope has been so ineffective on offense. It sounds like a quibble in Friday’s immediate aftermath; after all, the Magic won the game. But for the Magic to push the Celtics to a sixth game or beyond, Caldwell-Pope will have to start to produce something on offense.

But now it’s onto Sunday’s crucial Game 4. It has the potential to be a fantastic game. — Josh Robbins

Franz Wagner Game 3 highlights: 32 PTS

7 REB

8 AST

2 STL pic.twitter.com/w53hChDH5X — Orlando Magic (@OrlandoMagic) April 26, 2025

Celtics flail against Magic’s defensive intensity

Tatum and Brown looked capable physically, but Boston had consistent issues executing against the desperate Magic defense. The Celtics committed almost every type of mistake. Brown picked up multiple offensive fouls. Sam Hauser threw away an inbounds pass. Payton Pritchard had his pocket picked before reaching half court.

Tatum was called for an extremely rare carrying violation. When a White air ball resulted in a shot-clock violation late in the third quarter, the Celtics completed their turnover Bingo card. They later committed another shot-clock violation.

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Boston ranked second in the league in turnover percentage during the regular season, but committed 11 turnovers in the first half and another six in the third quarter en route to 19 for the game. In another sign that the Magic’s physicality impacted the Celtics, they only attempted 27 3-pointers — 21 fewer 3-point attempts than they averaged during the regular season and 10 fewer than they took in each of the first two games of this series.

This game was not for the weak or timid. The Celtics still had chances late, but will need to do a better job of handling Orlando’s intensity. With the nagging injuries piling up, Boston should do whatever it can to finish this series quickly before the Magic’s size and physicality take more of a toll. — Jay King

Bucks 117, Pacers 101

(Indiana leads series 2-1)

Trent’s big night sparks Milwaukee’s comeback

It looked dire for the Bucks when they came out of the locker room after halftime. Already trailing 2-0 in the series, they were down by 10 points to open the second half. In the first half, they had made just four of their 23 attempts from deep and only two players — Antetokounmpo and Trent — had scored in double digits.

After giving up the first bucket of the third quarter, the Bucks rattled off a 17-5 run to tie the game at 64. And they kept rolling from there to eventually put together a 39-18 third quarter that gave them an 11-point lead heading into the fourth quarter. The turnaround was fueled by Antetokounmpo, who ended the game with 37 points, but also Trent, who scored a career playoff-high with 37 points in his first start of the series.

After considerable struggles in the first two games of the series, Doc Rivers told reporters after Game 2 that the team would be considering a change to the lineup heading into Game 3. That change was Trent in the starting lineup, and he delivered one of the best games of his career. Trent hit nine of his 12 3-point attempts, tying Ray Allen for the franchise record for the most 3-pointers in a playoff game, and repeatedly hit big shots as the Bucks put together an unbelievable third-quarter comeback. — Eric Nehm

Pacers didn’t keep up with Bucks’ adjustments

Previously, it was the Pacers who pushed the tempo of the game in an attempt to wear the Bucks down, but Friday night, the Bucks adjusted. Game 3 started at a dizzying pace, yet neither team was shooting well to start. But with five minutes to play in the first half, the Pacers went on a 19-8 run to take a 57-47 lead into the locker room.

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Indiana’s biggest lead was 12 in the first half, but it saw it slip in the third quarter as the Pacers had no answer for the Bucks’ one adjustment: Trent, who started in place of Taurean Prince. Trent was a blistering 9 of 12 from 3-point range.

In the first two games, the Pacers had six players in double-digit figures but only four in Game 3, which made all the difference. Pascal Siakam turned in a stellar performance, but Tyrese Haliburton struggled. Haliburton bounced back from a 10-point performance in Game 1 of the series with 21 points in Game 2. But in Game 3, he only scored eight in the first half and only added six more in the second, finishing with 14 points and 10 assists. — Shakeia Taylor

(Photo: David Berding / Getty Images)

NBA takeaways: Timberwolves surge past Lakers in Game 3; Magic, Bucks cut series deficits to 2-1

Jordan Goodwin was one of the most unexpected surprises for the Los Angeles Lakers this season. After being called up on a two-way contract, the guard became a trusted part of head coach JJ Redick’s rotation and eventually saw his contract converted to a standard one.

Redick has maintained that trust in the postseason and Goodwin was solid for the Lakers on the road in Game 3, finishing a team-high +9 in just 12 minutes. Unfortunately, the Lakers were unable to come away with the victory in front of a raucous Minnesota crowd, but Goodwin felt those Timberwolves fans were playing a little dirty.

Following the Lakers loss, Goodwin noted that he heard whistles being blown from the crowd multiple times before it was finally addressed, even recalling one instance which caused LeBron James to briefly pause as he thought the play was dead, via Dave McMenamin of ESPN:

Jordan Goodwin said he heard a whistle coming from the stands three or four times in the second half before it was addressed by the arena announcer. He said there was another play where LeBron James paused momentarily after the fan’s whistle, assuming it was the ref. — Dave McMenamin (@mcten) April 26, 2025

Fans are always expected to create the best atmosphere they can for their home team. But something like this should’ve been addressed immediately after the first time it is heard. Those whistles can very much affect play on the court, such as the instance of Luka Doncic stopping on a defensive fastbreak because he thought officials had stopped play.

The Minnesota public address announced eventually told the crowd to stop, and hopefully it doesn’t happen again in Game 4.

Regardless of what the crowd is doing though, the Lakers must ignore it and come out better in Game 4 as they are at a serious risk of going down 3-1 in the series, which is an almost impossible deficit to come back from. Goodwin had a positive impact in Game 3 so it will be interesting to see if Redick trusts him a bit more in Sunday’s must-win contest.

Jaden McDaniels says Timberwolves crowd is better than Lakers crowd

Timberwolves wing Jaden McDaniels of course had no issue with the Timberwolves crowd and even took a shot at Lakers fans following Game 3.

When asked about the Minnesota home fans, McDaniels said that they are definitely better than the Lakers’ crowd while big man Naz Reid added that they were the ‘real sixth man’ on Friday night.

Needless to say, the Crypto.com Arena crowd will be sure to be at another level when these two teams return to L.A. for Game 5 and rest assured the Lakers’ fans will be showering McDaniels with some extra boos after taking a shot at them.

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Lakers News: Jordan Goodwin Heard Timberwolves Fans Blowing Whistles From Stands In Game 3

Something strange happened early in the fourth quarter of Friday's Game 3 between the Los Angeles Lakers and Minnesota Timberwolves. With around eight-and-a-half minutes to play in the final frame, Rui Hachimura lost the ball. It was picked up by Jaden McDaniels, who raced down the floor hoping for a transition dunk. Luka Dončić immediately took chase, looking to make a play and get the stop.

This was one of the most important plays of the game. The Timberwolves led by four at the time. A big transition score would have livened up the crowd. A stop would have given the Lakers momentum toward a comeback. Dončić started the play a step or two ahead of McDaniels. Yet, suddenly, he just stopped.

McDaniels dunked. Minnesota pushed the lead back up to six. The Timberwolves won.

So, what happened here? We found out a few minutes later, when an angry JJ Redick called a timeout and stormed onto the court to talk to one of the officials. The game cut to commercial from there. When it returned, the broadcast informed us that the public address announcer told the fans that anyone found with a whistle would be removed from the game.

Dončić stopped because he heard a whistle. It just didn't come from the officials, but rather, someone in the stands. Check out this video that surfaced after the game. The whistle can be heard clearly.

This, apparently, was not the only moment it happened. Laker reserve Jordan Goodwin said that he heard the whistle from the crowd three or four times in the second half. According to Goodwin, there was another play in which LeBron James stopped because he thought he heard a whistle. Measuring the impact of these whistles would be impossible, but in a close game, every possession counts.

The NBA has an official fan code of conduct that lists items that are prohibited from arenas. Whistles, for obvious competitive reasons, are on that list. A fan who sneaks one in, as seemingly happened on Friday, could use it to confuse opposing players at strategically critical moments.

Arena security will likely be on high alert when Game 4 is played on Sunday, because even if it only impacted a few plays, the NBA obviously does not want fans interfering with the action on the floor.

Lakers say they heard a whistle from the stands multiple times in second half of Game 3 loss to Wolves

Luka Doncic turns the ball over and Anthony Edwards takes advantage with a massive dunk for the Timberwolves.

MINNEAPOLIS -- — The Minnesota Timberwolves, with so many promising performances spoiled by late mistakes fresh in their memory bank, sure timed this strong finish well.

Jaden McDaniels scored a career playoff-high 30 points and spearheaded Minnesota's stifling defense on an ailing Luka Doncic, and the Timberwolves beat the Los Angeles Lakers 116-104 to take a 2-1 lead in the first-round series on Friday night.

“Jaden never looks tired. He looks like he could play 48 minutes,” said teammate Anthony Edwards, who had 29 points, eight rebounds and eight assists.

Julius Randle added 22 points for the Wolves, who outscored the Lakers 13-1 over the final 4:37 after Doncic’s tying baseline jumper.

“Our best closing effort of the year, no doubt,” coach Chris Finch said.

LeBron James did the heavy lifting with Doncic playing through a stomach illness, scoring 38 points. He made three 3-pointers in a four-possession span midway through the fourth quarter.

“He was shooting it from Yucatan,” Edwards quipped. “He was shooting it crazy.”

But James couldn't find a shot after that torrid stretch, even hitting the side of the backboard with a corner heave with the Lakers down 111-104 with 1:26 left. Edwards drained a long 2-pointer on the next possession to wrap it up, sauntering over to the edge of the court during a timeout to encourage the crowd to get even louder.

“That was probably the most fun I’ve had in Target Center, for sure,” Edwards said.

Game 4 is in Minneapolis on Sunday.

Austin Reaves had 20 points on 5-for-11 shooting from 3-point range, where the Lakers stayed hot all night to stay close — offsetting 19 turnovers the Wolves converted into 28 points.

“They’re big, they’re long, they’re athletic, they pressure the basketball, they make everything tough,” Lakers coach J.J. Redick said. “We’re going to have some turnovers.”

Randle, a first-round draft pick by the Lakers in 2014 who missed the playoffs last year with New York and has only played in 18 career postseason games, was especially fired up for his first home playoff game with Minnesota. He went 9 for 10 from the free throw line and hustled all over the floor, leading the charge in a 56-26 edge the Wolves had in points in the paint.

Doncic was frequently smothered by McDaniels, Minnesota’s ace perimeter defender, and had a particularly sluggish start. Doncic needed a step-back 28-footer with Edwards guarding him in the closing seconds of the first half to get to eight points at the break.

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AP NBA: https://apnews.com/hub/NBA

Timberwolves 116-104 Lakers (Apr 25, 2025) Game Recap

LeBron James, fully aware of the mounting pressure at this critical juncture of the season, recognizes that the Los Angeles Lakers now find themselves with their backs against the wall in the first round of the NBA playoffs. Friday’s 116-104 loss to the Minnesota Timberwolves in Game 3 gave Minnesota a two-games-to-one lead in the series.

Despite an outstanding performance from the 40-year-old James, who delivered an offensive masterclass with 38 points, the Lakers were unable to contain the momentum of a fiery Timberwolves team—even on a night when their star, Luka Doncic, was battling illness.

In his postgame remarks, LeBron James did not mince words, issuing a direct warning to his team about the dire consequences of failing to reverse the situation quickly. Drawing on his vast postseason experience, James emphasized the ruthless nature of playoff basketball, where every mistake can prove fatal. “In the postseason, there is no room for error,” the Lakers leader stated after the game, delivering a clear and urgent message to his teammates.

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Lakers face deeper challenges beyond unforced errors

While James had previously cited unforced errors as a decisive factor in the Game 1 loss, Friday’s setback exposed additional challenges. Lakers head coach JJ Redick revealed that Luka Doncic, the team’s major midseason acquisition, had been dealing with an illness leading up to the game. “JJ Redick said that Luka Doncic ‘hasn’t been feeling well for the last 24 hours,'” reported ESPN’s Dave McMenamin in a post on X. “He said Doncic was ‘vomiting all afternoon’ and his sleep was impacted Thursday night heading into Game 3 on Friday.”

Luka Doncic #77 of the Los Angeles Lakers shoots the ball against Jaden McDaniels #3 of the Minnesota Timberwolves in the first quarter of Game Three of the First Round of the 2025 NBA Playoffs at Target Center on April 25, 2025 in Minneapolis, Minnesota. (Photo by David Berding/Getty Images)

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James dismisses moral victories, demands concrete results

Far from seeking excuses or consolation in individual success, LeBron James made it clear that personal achievements mean little in the context of playoff basketball. Ahead of Friday’s matchup, the Lakers superstar reiterated that the only metric that matters in the postseason is winning. “There’s no moral victories in the postseason,” James said. “It doesn’t matter what the stat sheet looks like. It’s about winning the game.“

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see also LeBron James vs Michael Jordan: Former Hornets player makes bold shift in GOAT debate

James’ relentless attitude underscores the seriousness with which the Lakers must approach the remainder of the series. His warning resounds with the urgency of a team on the brink of early elimination—one that must find immediate answers to halt the surge of a confident and resilient Timberwolves squad.

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LeBron James issues direct warning to Lakers after Game 3 tough loss vs Timberwolves

The Minnesota Timberwolves have taken a 2-1 lead in their Playoff series against the Los Angeles Lakers. It was a fantastic performance from the home team, as Anthony Edwards took control in the clutch minutes.

Edwards proved why he was nominated for Clutch Player of the Year for the 2024-25 season with his Game 3 performance. It was a stellar night for Ant, as he led the Timberwolves to a lead in the series, which could become a commanding one if they win Game 4 on Sunday.

Credit: Jesse Johnson-Imagn Images

Ant had a fantastic night beyond scoring, posting 28 points, eight rebounds, and eight assists. Edwards also got two steals and a block, proving he is one of the best all-around superstars in the league.

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The Timberwolves also had some stellar performances beyond Edwards. Jaden McDaniels led the team in scoring with 30 points, and Julius Randle had 22 points. It was a performance that the Timberwolves expected, as seen when Edwards was smiling after losing Game 2.

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Edwards Is Playing With Real Joy On The Court

It was a tight game in the final few minutes of the fourth quarter, but Edwards carried his team to victory with another trademark Ant fourth quarter.

The Timberwolves helped him keep the game close, but as the superstar, he knew he had to take charge and win the game. He was having fun on the court, which fueled his remarkable performance in the clutch.

"I just knew I had try to figure it out and lead my team to a win. I haven't been playing to the best of my ability the first two games," Edwards said in his post-game interview on ESPN. "Big shout out to my college coach (Tom) Crean, who gives me advice every day. He told me I don't play to the best of my ability when I don't play full of joy. I appreciate him."

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As long as Edwards and the Timberwolves are aggressive, it will be difficult to beat them. They had slow starts in Game 1 and Game 2, but after this Game 3 performance, it will be challenging to keep the Timberwolves quiet in the first quarter.

The Timberwolves Have The Momentum In The Series

As the Timberwolves have a 2-1 lead in the series, they are primed to take charge. Edwards is a big reason for their success, as the other players feed off his energy.

McDaniels is also standing out and is inspired by his running mate. The two 2020 draftees have been excellent for the Timberwolves, as they proved they could beat a Lakers team led by Luka Doncic and LeBron James.

The series is still long, but Minnesota has the momentum. If they can follow up on it, they will complete a genuine upset, as more people had the Lakers winning this series than them losing it.

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Game 3 will be an early tip-off on Sunday afternoon, which could be their chance to get the big win and a commanding lead.

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Anthony Edwards Proves He Is A Superstar In Game 3

Open Extended Reactions

MINNEAPOLIS -- Luka Doncic suffered from a stomach ailment in the 24 hours leading up to the Los Angeles Lakers' 116-104 Game 3 loss to the Minnesota Timberwolves and was "vomiting all afternoon" leading up to tipoff, according to Lakers coach JJ Redick.

Doncic, who averaged 34 points, 10 rebounds and five assists through the first two games of the series, was limited to 17 points on 6-for-16 shooting, seven rebounds, eight assists and five turnovers Friday.

"Obviously, with his illness, it impacts our team," said LeBron James, who led Los Angeles with 38 points, the most in NBA postseason history by a player over age 40. "We understand what he brings to our team and what he's done since the acquisition. It definitely took a big blow for our team."

Doncic was experiencing an upset stomach and chills Thursday, sources told ESPN. Redick said it affected Doncic's sleep Thursday night. Doncic attended shootaround Friday morning and after a nap Friday afternoon still felt off, sources said.

He underwent treatment from the Lakers' medical staff after the loss, which put the Timberwolves up 2-1 in the series, but did not speak to reporters.

After getting off to fast starts in the first two games, averaging 16 points in the first quarter, it was clear Friday that Doncic was limited, as he scored just two points on 1-for-6 shooting (0-for-3 on 3-pointers) in the opening frame.

In the second quarter, Doncic pulled the hood on his warmup jacket tightly over his head on the bench after he was subbed out.

Lakers forward Dorian Finney-Smith said he doubted Doncic would be able to continue playing after halftime.

"I didn't think he was going to come out [for the] second half," Finney-Smith said. "Just because how he sounded, his body language, how he looked. He looked a little pale today. He probably needs to hydrate some more. But like I said, Luka's tough."

Doncic stayed in the game, however, contributing nine points on 3-for-7 shooting, five rebounds and three assists in the second half. He also committed three turnovers, including one when Timberwolves center Rudy Gobert stole the ball from him on the perimeter in nearly the exact spot on the court that Doncic hit a game-winning 3 against him in last year's Western Conference finals.

"He gave it everything he had tonight and played 39, 40 minutes, did everything he could do to help us win," said Lakers guard Austin Reaves, who had 20 points, 7 rebounds, 4 assists and 4 turnovers. "We had an opportunity. It was a one-possession game with three minutes left, and yeah, we just couldn't get it done."

The Timberwolves closed on a 13-1 run to pull away with the victory.

Along with Doncic's individual struggles, Los Angeles failed to protect the ball, committing 19 turnovers that resulted in 28 points for Minnesota.

"In the postseason, obviously you're not going to play a perfect game," James said. "But the more that you make mistakes on top of mistakes, on top of mistakes -- things that can be controlled -- then it's not going to give you an opportunity to be in the best possible chance to win."

There is a quick turnaround for Game 4, with a 2:30 p.m. local time tip Sunday.

"Hopefully, whatever's going on, he's feeling better on Sunday," Redick said. "I mean, I can't [diagnose him]. I'm not a doctor."

Sapped by stomach bug, Luka struggles in G3 loss

The Minnesota Timberwolves beat the Los Angeles Lakers, 116-104, in Game 3 on Friday night at the Target Center in Minneapolis, taking a 2-1 lead in the Western Conference first-round playoff series.

Anthony Edwards led sixth-seeded Minnesota with 29 points, eight rebounds and eight assists. Jaden McDaniels had a career-high 30 points for Minnesota. Their performances helped offset an impressive night from Lakers star LeBron James.

James led the third-seeded Lakers with 38 points and 10 rebounds. Luka Doncic, apparently suffering from an upset stomach, pitched in 17 points, eight assists and seven rebounds.

The Lakers tied the score at 103 with 4:37 left on a basket from Doncic.

From there, the Timberwolves finished the game with a 13-1 run.

Game 4 will be played Sunday in Minnesota before the best-of-seven series returns to Los Angeles on Wednesday for Game 5.

In Game 1, the Timberwolves won 117-95. The Lakers rallied in Game 2 with a 95-84 victory.

USA TODAY Sports provided updates and highlights from Game 3 of the NBA playoff series between the Timberwolves and Lakers:

Timberwolves 116, Lakers 104: Highlights

Lakers forward LeBron James has added his name to another category in the records book.

The veteran superstar scored his 35thpoint in Game 3 against the Timberwolves on a 3-pointer midway through the fourth quarter, producing the highest scoring performance by a 40-year-old player in a playoff game.

James scored 22 points in the first half of the game. It was his 100th career 20-point half in the postseason.

Lakers great Kareem Abdul-Jabbar previously held the record, after scoring 32 points in Game 6 of the 1987 NBA Finals against the Boston Celtics. Former Laker Karl Malone scored 30 points against the Houston Rockets on April 25, 2004. — James Williams

3Q: Timberwolves 86, Lakers 84

It’s nip and tuck.

Neither team has led by more than five points in the second half. Doncic might have more life than expected. He hit another long 3 at the end of the quarter and now has 13 points and eight assists. James has cooled off, managing only five points in the quarter, but still has a game-high 27.

The Timberwolves were scrappy, capitalized on some hustle plays and also warmed up from 3-point range.

Where’s Luka Doncic?

Running late, presumably because of his upset stomach. Gabe Vincent started the second half in his place, but Doncic checked in with 11:11 left in the third quarter and about 40 seconds later delivered his sixth assist of the night.

Halftime: Lakers 58, Timberwolves 54

The 40-year-old LeBron James is turning back the clock again. In the first half, he had 22 points on 9-of-12 shooting along with six rebounds and a couple of assists.

Trailing by as many as nine points in the first quarter, the Lakers surged back thanks largely to James.

His sterling performance was especially timely with Doncic suffering from “an upset stomach and low energy,’’ according to ESPN's Lisa Salters. Doncic has looked sluggish with eight points on 3-of-9 shooting and missed his first four 3s.

His first successful 3 came with 5.7 seconds in the half and gave the Lakers a 58-54 lead. Lakers guard Austin Reaves has four 3-pointers and 14 points.

The Timberwolves aren’t exactly rolling over.

Julius Randle and Jaden McDaniels have 14 apiece. Timberwolves star Anthony Edwards has 12 but has yet to show his dominance.

The Lakers finally have found an offensive rhythm after struggles in Game 1 and 2. They’re shooting 52.4 percent (22-of-42) from the floor and 42.9 percent (9-of-21) from 3-point range.

1Q: Timberwolves 32, Lakers 26

The Timberwolves trailed after the first quarter in Games 1 and 2. That trend has ended.

Minnesota made its first six shots and rode an 11-0 run to a 15-7 lead. The Lakers clawed back, pulling within a point. But soon enough the Timberwolves were off and running again.

Jaden McDaniels and Julius Randle led Minnesota with eight points apiece. LeBron James and Austin Reaves led Los Angeles with six points each.

ESPN’s Lisa Salters reported that Luka Doncic has “an upset stomach and low energy.’’ In the first quarter, Doncic was 1-for-6 shooting for two points.

Lakers' starting five

Rui Hachimura

LeBron James

Jaxson Hayes

Austin Reaves

Luka Doncic

Timberwolves' starting five

Mike Conley

Anthony Edwards

Jaden McDaniels

Julius Randle

Rudy Gobert

What time is Lakers vs. Timberwolves Friday?

Game 3 of the NBA first-round playoff series between the Los Angeles Lakers and Minnesota Timberwolves is set to start at 9:30 p.m. ET at Target Center in Minneapolis, Minnesota.

How to watch Lakers vs. Timberwolves NBA playoff game: TV, stream

Los Angeles Lakers vs. Minnesota Timberwolves: Game 3 live updates

Is Anthony Edwards playing in Game 3 (Image Credit: Getty Images)

Minnesota Timberwolves

Anthony Edwards

Is Anthony Edwards playing tonight? Minnesota Timberwolves injury report for tonight’s game agains the Los Angeles Lakers (April 25, 2025)

Los Angeles Lakers injury report for tonight’s game against the Minnesota Timberwolves (April 25, 2025)

Richard Jefferson's KEYS to Lakers vs. Timberwolves Game 3 🔑 | NBA Today

Los Angeles Lakers vs Minnesota Timberwolves Game 2 overview

Thewill have their star duo available for a pivotal Game 3 against the Los Angeles Lakers , withcleared to play. The latest injury report confirms no setbacks for either player, giving Minnesota a full-strength lineup as the series shifts to Target Center. Anthony Edwards , averaging 27.6 points per game this season, remains crucial to the Timberwolves' offense, while Gobert’s defensive presence (11 rebounds per game) anchors the team. Their availability is a major relief for Minnesota after a tough Game 2 loss. The only player ruled out is rookie Rob Dillingham due to an ankle injury.For the Lakers, Maxi Kleber remains sidelined post-surgery, but Rui Hachimura, who took a facial hit in Game 2, is not listed on the injury report. The Lakers will rely on their star power to counter Minnesota’s intensity.It has been established that the Timberwolves need a stronger start after the Game 2 defeat. The Timberwolves struggled early, allowing 38 first-quarter points, a hole they couldn’t escape despite a late push.With both teams healthy, Game 3 promises high stakes. If Anthony Edwards and Gobert deliver, Minnesota has a strong chance to reclaim the series lead. Tip-off is set for tonight at Target Center.Game 2 between the Los Angeles Lakers and Minnesota Timberwolves was a gritty, defensive battle that saw the Lakers even the series with a 94-85 win at Crypto.com Arena. After being blown out in Game 1, the Lakers responded with urgency, jumping out to a commanding 34-15 lead in the first quarter, fueled by Luka Doncic’s hot start and a collective defensive focus. Doncic was the star of the night, nearly posting a triple-double with 9-for-20 shooting, a perfect 11-for-11 from the free-throw line, 12 rebounds, and nine assists. LeBron James also played a pivotal role, combining with Doncic for 52 points and 16 assists, and anchoring a defense that held Minnesota to a season-low 85 points.Despite the Lakers’ early dominance, the Timberwolves, led by Julius Randle and Anthony Edwards, chipped away at the deficit, cutting the lead to single digits in the fourth quarter. However, Los Angeles managed to regain control with timely baskets from James and Austin Reaves, and locked down defensively in the closing minutes. The Lakers’ bench production remained an issue, contributing just 13 points, but Minnesota’s offensive struggles helped mask those deficiencies. The series now shifts to Minnesota tied 1-1, with both teams searching for answers ahead of Game 3.

Will Anthony Edwards play tonight against the Los Angeles Lakers? Latest update on the Minnesota Timberwo

Logan's prediction: With the series tied 1-1 and shifting to Minnesota, LeBron James will be asked to carry the load for Los Angeles and 'The King' will be more than up for the challenge.

This article contains predictions for an old game!

Photo By - Imagn Images. Los Angeles Lakers forward LeBron James.

Tonight sees the Los Angeles Lakers head to their “motherland” for a Game 3 matchup with the Minnesota Timberwolves.

The once “Minneapolis” Lakers quickly quieted doubters with a strong showing at home in Game 2, locking this series at 1-1 and putting extra emphasis on this contest.

LeBron James has logged more playoff minutes than anyone in history, and my Lakers vs. Timberwolves predictions like LeBron to rise up for L.A. on the road.

Here are my best NBA picks for Friday, April 25.

Who will win Lakers vs Timberwolves Game 3?

Oddsmakers have the T-Wolves set as short home favorites, with this Game 3 line teetering on a one-possession finish after the Lakers returned serve in Game 2.

The outright odds give Minnesota a 61% implied win probability, and I’m leaning toward the home side Friday.

Lakers vs Timberwolves prediction

My best bet: LeBron James Over 22.5 points (-120 at bet365)

The Los Angeles Lakers' offense has not looked good in the first two games of this series. Outside of Luka Doncic doing his thing, the rest of the Lakers have struggled.

Taking Doncic out of the box scores, L.A. is shooting worse than 40% from the field, including a rough 14-for-52 from beyond the arc.

As for LeBron James, he hasn’t been horrible. But he hasn’t been great.

LeBron has posted scoring efforts of 19 and 21 points on a collective 16-for-37 shooting in the series (2-for-10 from distance). However, if anyone is going to step up for Los Angeles, it’s going to be 'The King'.

Moving this series to Minnesota is a massive speed bump for L.A.’s other contributors, and the Minnesota Timberwolves have already done a remarkable job erasing those role players. James and Doncic combined for 52 of the Lakers' 94 points in Game 2, and the lion’s share of the scoring will fall on their shoulders in Game 3.

“Me and Bron, (we’re) the leaders of the team, we got to keep the team together,” Doncic told the media after Tuesday’s win. “Like I said, going into Minnesota is going to be a war. The fans are going to be cheering like crazy. So, we can’t panic. We got to stay together.”

Game 3 is a vital contest in playoff basketball, and James has routinely risen to the challenge in those spots.

Even as a Laker, in the twilight of his storied career, James finds another gear in Game 3s. He averages more than 27 points in the third game of a postseason set in the Purple and Gold, including 26 points in 42 minutes versus Denver last year.

Early player projections for LeBron come in above the 22.5-point total, and some operators are hanging this Over/Under at 23.5 points. My forecast calls for just shy of 24 points from James, but I respect that the ceiling could be much higher if James and Doncic have to shoot close to 50 combined times.

Lakers vs Timberwolves same-game parlay

LeBron James Over 22.5 points



Austin Reaves 5+ assists



Timberwolves moneyline +650 at bet365

It’s becoming clear that if the Lakers want to win this series, it will all fall on LeBron and Luka. Los Angeles is going to need 50-plus points from that dynamic duo.

With Luka and LeBron letting it rip, someone has to get them the ball. Although Austin Reaves’ shot isn’t going down, he can still impact the game with assists.

The Lakers' shooting woes at home will be compounded on the road with the series swinging to Minnesota, which boasted the sixth-best home-court defense in the NBA (110.4).

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Lakers vs Timberwolves odds

Lakers vs Timberwolves live odds

Lakers vs Timberwolves opening odds

Spread : Los Angeles +3 (-110) | Minnesota -3 (-110)

: Los Angeles +3 (-110) | Minnesota -3 (-110) Moneyline : Los Angeles +125 | Minnesota -150

: Los Angeles +125 | Minnesota -150 Over/Under: Over 206.5 (-110) | Under 206.5 (-110)

Odds courtesy of bet365

Lakers vs Timberwolves spread and Over/Under analysis

• Following the Lakers’ win in Game 2, bookmakers opened the T-Wolves as 3-point home chalk, and that line has stayed put.

• The Over/Under total hit the market at 206.5 points after a low-scoring Game 2, and that number has since dropped to 205.5 O/U.

• According to Covers Consensus, 62% of picks are laying the points with Minnesota, while 66% of total picks are siding with the Over on Friday night.

Lakers vs Timberwolves trend

Minnesota has eclipsed its team total in 20 of its last 27 games at home (+12.00 Units / 39% ROI). Find more NBA betting trends for Lakers vs. Timberwolves.

How to watch Lakers vs Timberwolves

Location Target Center, Minneapolis, MN Date Friday, 4-25-2025 Tip-off 9:30 p.m. ET TV ESPN

Lakers vs Timberwolves latest injuries

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LAKERS VS TIMBERWOLVES PREDICTION, PICKS & BEST BETS FOR TONIGHT’S NBA PLAYOFFS GAME 3

LOS ANGELES (AP) — Anthony Edwards was not at all surprised when the Minnesota Timberwolves showed enough talent and togetherness to turn Luka Doncic’s playoff debut with the Lakers into a rout for the visitors.

Jaden McDaniels scored 25 points, Naz Reid added 23 with six 3-pointers, and the Timberwolves overcame Doncic’s 37-point effort for a 117-95 victory Saturday night.

Edwards had 22 points, nine assists and eight rebounds in the first-round series opener for the sixth-seeded Wolves, who have won 18 of their last 22 games.

“I got a great group of guys,” Edwards said. “But it wasn’t tonight. I learned that in training camp. It just takes a minute for us to gel as a new team. It just took a minute for us to figure each other out, and I feel like now we just go.”

The Timberwolves weathered Doncic’s 16-point first quarter in front of a roaring LA crowd before taking control with a 38-20 second quarter.

They poured it on after halftime, too. Julius Randle and Edwards hit four 3-pointers apiece as the Timberwolves made a franchise playoff-record 21 3-pointers on 42 attempts — with many of those shots taken without a defender in sight.

“It means Game 1,” Minnesota coach Chris Finch said. “We know it’s going to be a long series. We’re not under any assumption that it’s going to be this type of game in Game 2. It’ll be a completely different game. We got a lot left. A lot of meat on the bone out there. A lot of things. I know we can do better.”

LeBron James had 19 points to begin his 18th NBA postseason, but the third-seeded Lakers were overwhelmed by the Wolves’ shot-making and playoff poise.

“This Minnesota team, they’re going to be physical,” James said. “That’s what they bring to the table. It took us one game ... (to) understand that. They took homecourt advantage from us tonight, but we have to control the controllables, and if we do that, we’ll have a much better chance to win than we did tonight.”

While Los Angeles is still searching for chemistry after acquiring Doncic two months ago, Minnesota is eager to improve on last season’s run to the Western Conference finals.

Game 2 in the best-of-seven series is Tuesday night in Los Angeles.

One day after the Dallas Mavericks’ season ended in the Play-In Tournament, Doncic produced the 11th-highest scoring playoff game of his career — and it wasn’t nearly enough, thanks to the Timberwolves’ prolific team effort.

“I think the first quarter, we played the way we play,” Doncic said. “I think we played physical. Everyone was locked in, and then we just kind of let go of the rope. So we’ve got to be way more physical.”

___

AP NBA: https://apnews.com/NBA

Timberwolves rout Lakers 117-95 in 1st-round series opener, overcoming Luka Doncic's 37 points

EL SEGUNDO, Calif. (AP) — Less than three months after the trade that shook the basketball world, the Los Angeles Lakers are headed into their first postseason with LeBron James and Luka Doncic atop their roster.

The trouble is that this stellar duo has only played 21 games together.

James realizes that might not be enough time to build a bond strong enough to beat the Minnesota Timberwolves, who probably have a better idea of who they are and what they can do when these teams begin their first-round playoff series Saturday in downtown LA.

The third-seeded Lakers won 50 games and the Pacific Division despite dramatically changing their core at midseason. Beating the Wolves in a seven-game series is an even tougher task, and James knows there won’t be a Hollywood ending to the Lakers’ wild year without plenty of work, determination and injury luck.

The 40-year-old James has been cautious with his thoughts about the Lakers in recent weeks as the 22-year veteran heads toward his 18th NBA postseason. Better than anyone, he realizes the enormity of the challenge ahead as he chases his fifth championship.

“Obviously you want to be healthy going into a postseason run, that’s most important,” James said Friday after practice. “And then you want to have been playing at a high level for the majority of the season — being in must-win games going down the stretch, playoff-type intensity games, and we had that. But at the end of the day ... I don’t give a damn how much you know about a team, how much they know about you, all the talk. It’s not about that. It’s about once you get on the floor.”

One year after Minnesota reached the Western Conference finals and lost to Doncic’s Mavericks, the Wolves roared into the playoffs this spring with a 17-4 finish to the regular season, playing standout basketball after Julius Randle returned from injury.

LeBron and Luka have the higher seed and home-court advantage — but only just barely.

For all of the Lakers’ fanfare and star power, they went 7-7 down the stretch. LA still hung on to the third seed despite winning just one more game than the Wolves — and only two more than eighth-place Memphis.

“Trying to figure stuff out on the fly, it’s not perfect,” Lakers rookie coach JJ Redick said. “And frankly, our stretch since we traded for Luka hasn’t been perfect, and not just with scheduling, and with guys being in and out of the lineup. It just hasn’t been perfect, and it’s really hard to do.”

Mutual respect

James and Anthony Edwards are meeting in the NBA playoffs for the first time after they cemented their friendship during last summer’s Paris Olympics.

“It means a lot to match up against him, man,” Edwards said. “Probably goes down as the greatest player to ever play basketball. Trying to get putting him out of the playoffs under my belt is going to be a tough one, but it’s going to be a fun road.”

James called Edwards “amazing. Unbelievable basketball junkie. Loves to play the game of basketball. Great kid, and all the success those guys have had so far throughout his young career has been awesome to see.”

Can Ant keep his cool?

Confidence won’t be a problem against the Lakers for Edwards, even though he’s still just 23. Keeping his cool has been an issue this season for him, having led the league in technical fouls and amassing hundreds of thousands of dollars in fines for various behavioral transgressions. He said there’s no reason for the Wolves to worry about that, though.

“I won’t get no techs. I won’t say anything. I’m going to be super-quiet, 100%,” Edwards said.

Catch and release

The Lakers have played this season a heavy gap-help defense that’s designed to keep a gamebreaker like Edwards from doing too much damage at the rim, so the Wolves’ wings must be ready to capitalize on catch-and-shoot opportunities. The Wolves were fourth in the NBA in 3-point percentage and fifth in attempts during the regular season, and Edwards led the league in makes.

“If they’re taking the ball out of Ant’s hands, you have an open shot, let it fly. Because once that happens, it just loosens up the defense and opens everything up,” said Donte DiVincenzo, who shot nearly 40% from deep. “And it also is just a confidence-booster for everybody in the locker room. Everybody knows that whoever’s going to give the ball up, the next person is going to have a wide-open shot to try to get a good one. And there’s nobody on the team who’s going to try to do it themselves, and Ant’s at the forefront of that, just building confidence in everybody on the team.”

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AP Sports Writer Dave Campbell in Minneapolis contributed.

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AP NBA: https://apnews.com/NBA

Luka and LeBron must quickly find winning formula when Lakers face tested Timberwolves in 1st round

En un compromiso bastante sufrido para las Chivas Femenil, el corazón del equipo rojiblanco apareció para consumar el pase a las Semifinales del Clausura 2025. Con anotación de Alicia Cervantes, el Guadalajara eliminó con global de 3-0 a Pumas en el juego de Vuelta de los Cuartos de Final que se desarrolló en el Estadio Olímpico Universitario.

Pese a que las universitarias fueron amplias dominadoras del encuentro, generaron más arribos de peligro y presentaron mayor posesión del balón; no les alcanzó para conseguir esas dos anotaciones que les permitiera instalarse en su primera Semifinal.

Con modificaciones obligadas por parte de Marcello Frigério para pensar en conseguir rápidamente la anotación que metiera a sus dirigidas a la pelea por el pase, Pumas tuvo un comienzo muy intenso con las opciones más claras de gol. Sin embargo, la contundencia no acompañó los intentos de las locales.

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Durante la primera mitad, hubo hasta nueve tiros a puerta por parte de las universitarias, mientras que Chivas presentó tres con dirección a portería, siendo el reflejo de la superioridad que registraron las capitalinas dentro del terreno.

Cabe destacar que, Blanca Félix fue factor para que Pumas no lograra el ansiado gol. La arquera rojiblanca tuvo hasta tres intervenciones oportunas para evitar la caída de su marco, lo que le permitió a Chivas mantenerse con vida.

Guadalajara, sabiendo que el resultado en el global le otorgaba el pase, no se mostró tan insistente al frente. Esto, también provocado por el buen trabajo defensivo que realizaron las universitarias, que neutralizaron las principales atacantes del Rebaño, Alicia Cervantes y Carolina Jaramillo.

Para la parte complementaria, las capitalinas continuaron tocando la cabaña de las visitantes, pero sin un rumbo definido. Al final, conforme se diluyó el tiempo, a Pumas le fue ganando la frustración y desesperación de que su oportunidad para pasar a Semifinales se estuviera terminando.

Mira esto: Leones vence a Tepa y está en Semifinales

En el lado rojiblanco, solo una jugada diferente podría terminar con la monotonía del compromiso. Finalmente, al 70’ se juntaron las futbolistas más determinantes, Carolina Jaramillo asistió a “Licha”, para que esta última sacara una excelsa definición para conseguir el tanto que sepultara cualquier esperanza de las auriazules.

Chivas se cruzará con su dolor de cabeza en Semifinales, ya que buscará instalarse a la Gran Final del torneo a costa de América, conjunto que las ha eliminado en las últimas tres campañas que se han enfrentado en Liguilla.

ALINEACIONES

PUMAS

PORTERA

1. Wendy Toledo

DEFENSAS

3. Ana Mendoza

14. Julissa Dávila

9. Ximena Ríos

MEDIAS

13. Paola Chavero

25. Laura Herrera

28. Silvana Flores

16. Alejandra Guerrero

DELANTEROS

10. Cristina Torres

7. Stephanie Ribeiro

30. Michelle González (56’ 20. Nayely Bolaños)

DT. Marcello Frigério

CHIVAS

PORTERA

12. Blanca Félix

DEFENSAS

26. Araceli Torres

7. Casandra Montero

4. Kinberly Guzmán

3. Damaris Godínez (78’ 18. Montserrat Hernández)

MEDIAS

14. Joselyn de la Rosa (63’ 2. Jaqueline Rodríguez)

8. Carolina Jaramillo

11. Yamile Franco

DELANTERAS

9. Gabriela Valenzuela (45’ 20. Ivonne González)

24. Alicia Cervantes

30. Viridiana Salazar

DT. Antonio Contreras

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MB

Chivas Femenil clasifica para las Semifinales del Clausura 2025

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Chivas volvió a demostrar el gran poder de convocatoria que tiene en la Ciudad de México, convocó a una gran entrada de más de 18 mil personas en el estadio Olímpico Universitario y no decepcionó, eliminó 0-1 (0-3 global) a Pumas en la Vuelta de los Cuartos de Final de la Liga MX Femenil, por lo que el Rebaño enfrentará al líder América en las Semifinales.

Durante el primer tiempo, la escuadra auriazul tuvo la posesión del esférico, pero le faltó claridad ofensiva, sólo llegó a tocar a puerta al 28’, cuando Ximena Ríos se internó al área, disparó con potencia y la portera Blanca Félix desvió a quemarropa, el rebote le quedó a la misma jugadora universitaria, quien contrarremató, pero la guardameta volvió a atajar.

A pesar de que el Rebaño priorizó el trabajo defensivo, Alicia Cervantes se fabricó una gran jugada individual tras recortar a una rival y meter un disparo desde los linderos del área que se fue apenas por encima del marco al 40’.

Pumas ya no pudo ser claro al frente en la segunda parte, se nubló, no encontró las respuestas ante una tribuna pintada de rojiblanca. Fue entonces que Carolina Jaramillo se posicionó en los linderos del área y filtró al arriba de la histórica Alicia Cervantes, quien se dio el tiempo de sacar a la arquera Wendy Toledo para definir cruzado ante marco desguarnecido para el 0-1 al 69’.

El duelo América vs. Chivas se ha confirmado para las Semifinales, mientras que en la otra llave el Pachuca está a la espera del ganador de la serie Rayadas-Tigres, que se encuentra empatada 1-1 y que, por el momento, le da la ventaja al Monterrey por mejor posición en la tabla.

¡Se confirma el Clásico! Chivas elimina a Pumas y avanza a Semifinales de la Liga MX Femenil donde enfrentará al América

Las Chivas de Guadalajara avanzan a las semifinales de la liga femenina en México

Ciudad de México, 27 abr (EFE).- Las Chivas del Guadalajara, dirigidas por el español Antonio Contreras, vencieron este domingo por 0-1 a las Pumas UNAM, para avanzar a las semifinales del torneo Clausura de la liga femenina del fútbol mexicano.

En el partido de vuelta de esta serie de cuartos de final, Alicia Cervantes anotó el tanto con el que las Chivas vencieron a los Pumas, para llevarse la serie por 0-3, luego de ganar por 2-0 el duelo de ida el jueves pasado.

Las Pumas fueron el mejor equipo en el primer tiempo, pero Blanca Félix, portera de las Chivas, evitó que abriera el marcador. Félix rechazó disparos de la portuguesa Stephanie Ribeiro, al minuto 9, y de Julissa Dávila, al 28.

Las felinas siguieron en busca de poner la serie de su lado en la segunda parte, pero la mala puntería de Ribeiro, con un cabezazo por encima del travesaño al 47, y un tiro libre que se fue apenas desviado por un poste al 53, lo obstaculizaron.

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En el 69, el Guadalajara de Contreras reaccionó, cuando un pase filtrado de Carolina Jaramillo le permitió a Cervantes sacar a la portera Wendy Toledo y definir por encima de ella el 0-1 final.

Los encuentros de vuelta de los cuartos de final comenzaron el sábado pasado, con los triunfos de las Águilas del América por 5-0 al Juárez FC y de las Tuzas del Pachuca por 4-1 al Atlas; ambos cuadros avanzaron a las semifinales.

La visita del Tigres UANL de la española Jennifer Hermoso a las bicampeonas Rayadas del Monterrey de la entrenadora costarricense Amelia Valverde cerrarán este lunes la fase de los ocho mejores; esta serie está empatada 1-1.

(c) Agencia EFE

Las Chivas de Guadalajara avanzan a las semifinales de la liga femenina en México

Ciudad de México. Un rugido de ¡Chivas, Chivas! en el estadio Olímpico Universitario tras un gol de la ariete histórica Alicia Cervantes, sentenció el retorno del Guadalajara a una semifinal de la Liga Mx Femenil después de año y medio con una victoria 1-0 (3-0 global) frente a Pumas, un plantel que vio diluido su mejor torneo entre la garra y falta de definición.

Ahora, el Guadalajara, que tras haber culminado en el sexto puesto sorprende para ir en busca de su tercer cetro, tendrá como adversario en la semifinal del torneo Clausura 2025 al América, su acérrimo rival deportivo y líder en esta campaña. En contraste, las auriazules quedaron eliminadas por cuarta ocasión consecutiva en esta instancia -por tercera bajo el mando de Marcello Frigério-, aunque ahora el adiós es más doloroso al haber conseguido el tercer lugar general por primera vez en su historia.

Con la etiqueta de máxima goleadora histórica de la Liga Mx Femenil, Cervantes está acostumbrada a no fallar y en esta ocasión selló la serie al minuto 69 tras recibir un pase filtrado para vencer a la arquera, Wendy Toledo, y mandar el balón a las redes. Así, Licha aumentó su cuota general a 160 dianas -139 con Chivas-, frente a 153 que tiene su perseguidora Katty Martínez, delantera de Monterrey.

El extraordinario desempeño que habían tenido las auriazules, así como la presencia de Licha Cervantes en el encuentro, provocó que se registrara una asistencia récord de 18 mil 353 seguidores en un partido de Pumas femenil como local.

El grito de goya de los aficionados auriazules y el canto de los seguidores del Guadalajara, que se presentaron en gran número pese a ser visitantes, encendieron durante los 90 minutos los ánimos desde las gradas, mientras exigían que los equipos desplegaran en la cancha su potencial ofensivo.

Ante la desventaja de dos goles tras el partido de ida, la dinámica del juego era previsible: Pumas debía ser ofensivo y Chivas esperar al contragolpe. El guion se cumplió desde los primeros instantes con un disparo de Stephanie Ribeiro, una de las mejores goleadoras en esta temporada, al tiempo que Alejandra Guerrero falló en un rebote.

Lo más rescatable de las auriazules en su último encuentro fue la garra que mostraron en todo momento. Dominaron el juego, tuvieron llegadas pero la falta de acierto de sus delanteras, así como una buena actuación de la guardameta, Blanca Félix, las condenó a la eliminación. La afición reconoció ese esfuerzo y las despidió con el clásico ¿Cómo no te voy a querer?

Alicia Cervantes regala a Chivas pase a semifinal, vencen 1-0 a Pumas

El periódico La Jornada regalará por medio de una dinámica un pase doble para asistir al partido de Pumas-Chivas de los cuartos de final de la Liga Mx Femenil que se llevará a cabo el domingo 27 de abril de 2025 las 12:00 horas en el estadio Olímpico Universitario.

Para obtener los boletos, los lectores de este diario deberán responder una trivia al correo [email protected]. El ganador del pase doble será el primero en responder con acierto.

El aficionado que resulte ganador recibirá un mensaje de confirmación al mismo correo desde donde escribieron. Con una clave que se les dará, podrá pasar por los boletos a la puerta I del estadio Olímpico Universitario previo al partido.

La trivia a responder es: ¿Quién es la goleadora estrella de Pumas Femenil?

'La Jornada' regala pase doble para el Pumas-Chivas femenil

A pesar de que van perdiendo 2-0 en los Cuartos de Final, las Pumas de Wendy Bonilla no pierden la esperanza de poderle dar la vuelta al marcador, eliminar a Chivas y avanza r por primera vez en la historia a una Semifinal en la Liga MX Femenil, pero para eso, tienen que sacar un resultado positivo en el juego de Vuelta este domingo en el Estadio Olímpico Universitario.

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Y a decir de Wendy Bonilla, atacante auriazul, la garra y el hambre del equipo es lo que le sacará adelante, pues tanto ella como todas sus compañeras y el cuerpo técnico que encabeza Marcelo Frigério, quieren avanzar y dejar su nombre grabado en la historia del Club Universidad.

“Estamos muy felices por venir a hacer historia, ha sido un proceso muy bonito y eso se ha reflejado en el campo. Este es un grupo de soñadoras y todas tenemos mucha hambre de llegar a una Final, y todas esas ganas es lo que nos tiene haciendo esta campaña.

“El hambre es eso. Todas somos muy jóvenes y tenemos esas ganas de soñar y de hacer las cosas diferente, todas estamos en la misma sintonía y cuando eso sucede pasan cosas muy grandes, y todo ese sueño y todas esas metas y ese propósito que tenemos es lo que nos está dando. Lo importante son las ganas y la mentalidad porque hemos cambiado el chip, y sabemos que somos capaces y lo hemos demostrado”, dijo a ESTO.

Wendy Bonilla espera que La Rebel apoye a Pumas Femenil en la vuelta ante Chivas

Al margen, Wendy Bonilla, emocionada, compartió la sensación que tienen tanto ella como todas sus compañeras, por el hecho de que por primera vez, La Rebel esté en CU apoyándolas.

“Estoy muy emocionada (porque La Rebel vaya a estar en el juego) y ojalá fuera así siempre, pero son cosas que se van consiguiendo en medida de cómo vamos compitiendo y creo que somos merecedoras de eso, y esperamos que estén ahí alentándonos desde el minuto cero hasta donde llegue el partido, y eso nos causa mucha emoción también sentir esos tambores y la bulla y todo indica que va a ser una bonita tarde para nosotras y para toda la gente.

“Apenas lo vimos en las redes y yo no sabía, pero me explicaron lo que es y sentí muy bonito porque ya he tenido experiencias en Colombia donde la gente va y se siente muy bonito”, comentó.

Finalmente, la jugadora colombiana le pidió a los aficinados felinos que apoyen al equipo femenil, ya que para las futbolistas es importante.

“A toda la gente que nos apoya a toda la comunidad de la u queremos decirles que nos sigan apoyando porque son el jugador número 12 y que vamos a hacer todo lo que está en nuestras manos en nuestro control para dar lo mejor y poder hacer historia”.

El Clausura 2025 es el primer torneo de Wendy Bonilla en la Liga MX Femenil, y la colombiana aseguró sentirse feliz en Pumas.

La atacante auriazul compartió que desde fuera, particularmente desde Colombia, el futbol mexicano femenil se ve con buenos ojos, pues consideran que tiene un alto nivel y por eso decidió aceptar la oferta de Universidad Nacional.

“Siento que es una liga muy competitiva con futbolistas extranjeros muy buenas y en este club me he sentido en familia, el ambiente ha sido muy bueno para mí aunque estar lejos en la familia a veces es duro, y conseguir gente acá que te apoye y que te guíen se ha podido, y he tenido compañeras muy buenas y eso hace que me sienta bien.

“Antes de llegar aquí, le comenté a varias compañeras que me decían que la liga es muy buena. Y también por eso tomé la decisión de venir, porque la liga mexicana en otros países ha tenido una buena imagen y me ha gustado mucho”, dijo a ESTO .

Y respecto a la adaptación a la Ciudad de México, Wendy Bonilla explicó que hubo detalles como el clima, que sí le costaron.

“El clima al principio sí medio duro porque vengo de tierra caliente, pero creo que me he adaptado de la mejor manera, en la comida también, pero extraño mucho la de Colombia. Pero creo que hasta ahorita todo está muy bien”, expresó.

Hasta el momento, Wendy Bonilla lleva dos goles marcados con Pumas. Y aunque reconoció que anota poco, sí dijo que sueña con hacer un gol jugando de local en el Estadio Olímpico Universitario.

“No soy de muchos goles, pero sí claro (se ve anotando en CU), es uno de mis objetivos y además celebrarlo con la afición”, indicó.

La familia, un pilar de Wendy Bonilla en su carrera como futbolista

El motor que mueve a Wendy Bonilla es su familia y el futbol le ha dado la posibilidad de que vivan mejor. Y a pesar de que su abuela y sus hermanos se encuentran en Colombia, para la atacante de Pumas son los más importante. Y por eso los lleva con ella incluso en la piel donde tiene un tatuaje significativo de cada integrante. Incluyendo a su madre, quien falleció hace años.

“Va a cumplir ocho años que falleció y siempre la tengo presente. Por ahí dicen que no se va quien se muere sino quien se olvida. Yo a mi mamá la tengo muy presente en mi memoria y en mi corazón. Y a donde yo vaya me siento muy segura. Y para mi familia es un motivo de orgullo que yo esté por acá y pueda darle una mejor calidad de vida. Entonces para mí es muy bonito tener esta oportunidad que ha cambiado mi vida.

“De mis tatuajes la mayoría tienen significado, tengo el nombre de mi hermano. Ee mi hermana, la fecha de mi mamá y de mi abuela el nombre, tengo a Dios. Tengo un guerrero porque me considero una guerrera, tengo la palabra resiliencia que me identifica mucho. Y un angelito que siempre me protege junto con el nombre de mi mamá”, compartió con ESTO.

Wendy tiene cuatro meses en México y aún no ha tenido posibilidad de que su familia conozca el país y el lugar donde trabaja. Por lo que la jugadora universitaria está considerando la opción de trasladarlos desde Colombia.

“Mi familia es un núcleo muy pequeño, está mi abuela. Mis hermanitos que son menores, una prima y un tío, y no han salido del país. Y ese es uno de los sueños materiales, el hecho de traerlos. Es también es un ejemplo que yo les doy, que por medio del deporte se puede cambiar y se puede crecer en la vida”.

El significado del peinado de Wendy Bonilla

Wendy Bonilla y su compañera Nayely Bolaños se han caracterizado a lo largo del torneo por su peinado. Ya que ambas usan un ‘chongo’, pero la colombiana explica que es sólo coincidencia con la ecuatoriana.”Con este peinado me siento muy cómoda porque mi cabello es muy abundante y crespo (rizado. Entonces si me hago una moña (‘cola de caballo’) se me viene a la cara. Y así me lo aprendí a hacer, y desde Colombia estoy así. Y Nayely ya venía así, coincidimos en Libertadores no éramos amigas, pero sí la conocía y ella venía peinada igual”.

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Wendy Bonilla advierte con darle la vuelta a Chivas en CU: “venimos a hacer historia”,

Guadalajara vence a Pumas y pone un pie en las semifinales del Clausura femenino mexicano

Guadalajara (México), 24 abr (EFE).- Las Chivas de Guadalajara, dirigidas por el entrenador español Antonio Contreras, derrotaron este jueves por 2-0 a las Pumas UNAM para poner un pie en las semifinales del torneo Clausura del fútbol femenino de México.

Viridiana Salazar y Alicia Cervantes convirtieron por las Chivas, que sacaron provecho de su condición de locales ante un rival apagado en el ataque.

En la mitad inicial las universitarias propusieron poco y fue Guadalajara el que estuvo más cerca del gol, en el minuto 37, cuando Cervantes llegó al área con todo a favor y Mónica Alvarado salvó a las visitantes.

En el minuto 60, Salazar puso el 1-0 con un golpe de derecha, después de lo cual Chivas fue mejor la mayor parte del tiempo.

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En el 79 Cervantes disparó en los límites del área y de pierna derecha puso el 2-0 para poner a su equipo en una cómoda situación; puede perder por un gol el partido de vuelta del domingo y aun así accederá a la fase de las cuatro mejores.

Los cuartos de final empezaron este miércoles cuando el Juárez FC empató 2-2 con el América y Atlas, 1-1 con el Pachuca.

El Juárez FC fue de menos a más en su estadio y rescató la igualada ante el líder de la fase regular.

Scarlett Camberos y Natalia Mauleón convirtieron por las azulcremas, en tanto Jasmine Cazares y Liliana Mercado anotaron por el cuadro de casa.

Antes la costarricense María Paula convirtió un gol para que el Atlas empatara 1-1 con el favorito Pachuca.

En el minuto 45 la centroamericana aceptó un servicio de Vanessa Sánchez y puso delante a su equipo, pero en el 64 las Tuzas empataron con un gol de derecha de Corral, quien se metió entre dos zagueras y envió la pelota a la red para el 1-1.

Los partidos de ida de los cuartos de final concluirán mañana cuando el Tigres UANL reciba a Monterrey en el derbi regio que dejará fuera a uno de los dos cuadros favoritos al título.

(c) Agencia EFE

Guadalajara vence a Pumas y pone un pie en las semifinales del Clausura femenino mexicano

La ex goleadora del circuito rosa comparte a quiénes ve con mayor posibilidad de llegar a Semifinales. (1:13)

Las predicciones de Desirée Monsiváis para cuartos de final de la Liga MX Femenil (1:13)

Reacciones abiertas

Guadalajara aprovechó la localía y se llevó el triunfo con goles de Viridiana Salazar y Alicia Cervantes.

GUADALAJARA - Chivas Femenil mantuvo la fortaleza de jugar en casa y en la ida de cuartos de final sacó ventaja importante. Guadalajara venció 2-0 a Pumas en los primeros 90 minutos de la serie. Viridiana Salazar y Alicia Cervantes marcaron en el segundo tiempo para derrotar a las universitarias.

Chivas buscará sellar el boleto a semifinales en CU. Imago7

El primer tiempo estuvo apretado en el centro del campo y con muchas patadas de ambos equipos. Dejando cuatro tarjetas amarillas repartidas entre las dos escuadras. Chivas tuvo la única clara de gol al 36' en un tiro libre de Carolina Jaramillo que fue rechazado por Wendy Toledo. El rebote quedó en Alicia Cervantes dentro del área chica y la defensora Mónica Alvarado evitó el gol en la línea.

Chivas salió al complemento en busca de los goles para tomar la ventaja y logró adelantarse al 60'. Kinberly Guzmán desde su propio campo mandó trazo largo que llegó al área contraria con Viridiana Salazar. La atacante rojiblanca entró al área y con remate cruzado venció a Wendy Toledo.

Siguió con el hambre de goles Chivas y se quedó a nada del segundo Alicia Cervantes en un remate de cabeza que desvió Wendy Toledo al travesaño.

El segundo tanto del Rebaño Sagrado llegó al 78'. Carolina Jaramillo filtró la pelota para Alicia Certantes que remató a bote pronto para que el balón besara las redes. En primera instancia se marcó fuera de juego, pero el VAR entró en acción y dio por válido el tanto de la goleadora rojiblanca.

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Chivas en el tiempo agregado anotaría el tercer tanto por Adriana Iturbide, sin embargo por la intervención del VAR, la acción no contó y solo se llevan dos goles de ventaja a Ciudad de México.

La serie se mantiene abierta y el próximo domingo tendrá su definición en el Estadio Olímpico Universitario a las 12:00PM. A Chivas le vale un empate por cualquier marcador, ganar y hasta perder por un gol para clasificar nuevamente a semifinales de la Liga MX Femenil. Pumas deberá ganar por dos goles de diferencia si es que quiere la remontada y pasar a la próxima ronda.

Liga MX Femenil: Chivas toma ventaja ante Pumas en cuartos de final

"È il calcio, in questa settimana veniamo da tre sconfitte che fanno male. Ma la squadra ci ha provato. Abbiamo messo il cuore e la gente lo ha visto. Era una gara importantissima, l'abbraccio della gente alla fine ci ha fatto molto piacere. È una brutta sconfitta, abbiamo provato a evitarla con cuore e generosità. I miei giocatori danno sempre l'anima e avranno sempre la mia riconoscenza. Calendario, assenze, rimesse laterali, rigori. Non serve parlare...". Simone Inzaghi analizza così la sconfitta casalinga dell'Inter contro la Roma, la terza consecutiva tra campionato e Coppa Italia. E ora sotto con il Barcellona tra tre giorni: "Non serviva vedere il Barcellona ieri sera, andremo là con rispetto e non con paura. Dovevamo essere migliori come squadra, abbiamo fatto troppe pressioni individuali e non di squadra. Il primo gol arriva su un rimpallo fortuito. La Roma ha fatto una grande partita, noi ci abbiamo provato e meritavamo di più. Ci è mancata lucidità ma dobbiamo reagire a questa settimana, ci sono ancora gare importanti in campionato. La gente ha capito cosa stanno facendo i ragazzi. Dobbiamo ricaricare le energie fisiche e mentali, il secondo tempo è stato fatto con grande generosità. Pavard? Ha avuto una distorsione alla caviglia sinistra, vedremo nei prossimi giorni, gli si è girata la caviglia, non ci voleva. Per noi è un giocatore molto importante".

Inter, Inzaghi: "Tre sconfitte pesanti tra assenze, rimesse laterali e rigori... Dobbiamo reagire"

Basta una rete dell'argentino al 22' per fermare i nerazzurri, apparsi svuotati di energie. Nel finale proteste per una trattenuta in area su Bisseck

Ad affermarlo dopo la sconfitta di Bologna era stato uno dei leader dell’Inter, Nicolò Barella, dicendo che sarebbe arrivato “il momento di raschiare il barile”. Oggi, la sensazione è che il serbatoio nerazzurro sia vuoto. Completamente in rosso. A San Siro, la Roma batte un’Inter in evidente apnea e condanna Inzaghi alla terza sconfitta consecutiva (mai successo nella sua gestione) senza neppure un gol segnato in queste ultime tre gare (altro fatto mai accaduto con Inzaghi). Se la ride Ranieri, che grazie al centro di Soulé e a una partita preparata alla perfezione si gode l’ultima alla Scala con una vittoria che conferma i giallorossi in piena lotta per un posto in Champions League.

shock — Il primo tempo è un incubo per l’Inter e una passeggiata per la Roma. I primi 20’, considerando l’ormai solito silenzio della Nord e la chiusura del settore ospiti per disposizione ministeriale, ricordano maledettamente i tempi del Covid: un silenzio assordante in cui risuonano più i vocioni dei due portieri a mantenere alta l’attenzione dei compagni piuttosto che il rumore di chi in pochi giorni rischia di giocarsi un anno intero. La prima brutta notizia per Inzaghi arriva ad una decina di minuti dal via: Pavard finisce ko per un problema a una caviglia. Prova a rientrare, a testare, ma non ce la fa. E adesso la sua presenza a Barcellona mercoledì è tutt’altro che scontata. La prima palla gol invece capita sui piedi di Koné, padrone totale del centrocampo, che a giro manda di poco a lato. Ma è solo una questione di secondi: Pellegrini calcia ma viene ribattuto, il pallone finisce sul secondo palo dove tutta la difesa nerazzurra resta a guardare e si infila Soulé. Piattone tutto solo, 0-1. L’Inter non trova la forza di reagire, la Roma va forte alla ricerca del bis: prima sciupa Cristante, poi Carlos Augusto salva clamorosamente sulla linea un tap-in di Angelino che avrebbe messo Shomurodov davanti alla porta vuota. Il nervosismo di un’Inter incapace persino di abbozzare una reazione sta tutto nella frustrazione di Lautaro, che a palla lontana spinge Mancini a terra e si becca un’ammonizione totalmente evitabile.

tutto uguale — Il copione della ripresa sembra un replay del primo tempo: l’Inter mantiene il possesso sterilmente in un clima quasi soporifero, la Roma si chiude alla perfezione e prova a pungere in ripartenza. Poi c’è Frattesi, che spreca qualsiasi pallone gli capiti tra i piedi e si traveste (già) da giocatore giallorosso. La squadra di Inzaghi non riesce né a creare e nemmeno a pensare qualcosa di positivo, allora il tecnico nerazzurro prova a pescare i jolly dalla panchina: rientro in campo per Dumfries e dentro Zalewski. Aria nuova sulle fasce. Nel giro di pochi secondi la sostituzione doppia porta subito qualcosa in più: Zalewski allunga per Frattesi palla verso il secondo palo dove Dumfries impatta di testa alla sua maniera ma Svilar c’è. L’Inter cresce e aumenta il pressing, Barella spreca una buona occasione, ma a sfiorare concretamente il gol è sempre la Roma con due errori clamorosi prima di Pisilli e poi di Dovbyk. La fase offensiva dell’Inter resta disordinata fino alla fine, quando Ndicka cintura Bisseck in area e tutta la squadra di Inzaghi protesta reclamando il rigore. Fabbri dice no. E finisce così. Il buco in cui è finita l’Inter è sempre più nero: a tre giorni dalla semifinale di Champions sul campo del Barcellona dei record, il Napoli ha staccato l’Inter in testa alla classifica.

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ROMA - L' Inter per lo scudetto, la Roma per l'Europa. La squadra di Inzaghi, in settimana eliminata dalla Coppa Italia e senza il sogno Triplete, ha bisogno di vincere per non complicarsi maledettamente la corsa scudetto, quella di Ranieri vuole invece i tre punti per cullare ancora il sogno Champions. In un Meazza tutto esaurito finisce 1-0 per i giallorossi con gol decisivo di Soulé : il sogno Europa continua, quello scudetto per l'Inter, in attesa del Napoli stasera, rischia di interrompersi bruscamente. E chissà che, alla fine, non aveva ragione Marotta quando, nel pre partita, aveva detto che sarebbe stato determinante l'aspetto mentale. La sensazione è che la Roma rivoluzionata da Ranieri con il doppio centravanti , l'abbia vinta proprio così, con una maggiore freschezza non tanto atletica, quanto di testa. Soprattutto perché il risultato, se Cristante, Dovbyk e Pisilli non si fossero divorati il raddoppio, sarebbe potuto essere ben più pesante. Nota a margine: per la Roma questo è il diciottesimo risultato utile di fila, imbattuta da dicembre. Se arrivasse in Champions, considerando che a novembre era in zona retrocessione, sarebbe una sorta di miracolo sportivo, ma chissà cosa sarebbe successo se, dopo il folle esonero di De Rossi, fosse arrivato subito Sir Claudio al posto di Juric. Di seguito, dal prepartita al fischio finale, tutti i dettagli.

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16:46

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16:43

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85' - Fuori Dovbyk e Soulé, dentro Rensch e El Shaarawy

Si copre ancora Ranieri: fuori Soulé e Dovbyk, entrano Rensch ed El Shaarawy. Entrambe le squadre hanno così esaurito i cambi a disposizione

16:46

84' - Zielinski tira lontano dalla porta di Svilar

La Roma si difende compatta e in apnea, l'Inter però fatica a trovare spazio. Il tiro di Zielinski termina abbondantemente a lato: poco dopo punizione per la Roma per fallo dello stesso polacco su Pisilli

16:43

80' - Inter all'attacco, i cambi di Inzaghi

Inzaghi tenta il tutto per tutto: dentro Zielinski e Correa per Barella e Frattesi. L'Inter si schiera in questo momento con un 3-4-3

16:42

79' - Roma avanti con Gourna-Douath, nessun pericolo per Sommer

La Roma si fa vedere con Gourna-Douath, protagonista poco prima di un errore da brividi in mezzo al campo ma il suo tiro di piatto termina a lato, nessun pericolo per Sommer

16:39

77' - Tiro fuori di Arnautovic che si infuria

L'Inter ci prova con Arnautovic ma il suo tiro va fuori e lui si infuria con se stesso battendo ripetutamente il pugno a terra

16:37

73' - Incredibile Dovbyk, altro gol divorato

Incredibile, la Roma si divora un altro gol: da solo in area, con la palla sul suo piede (il sinistro), fa un tiro da dimenticare. La Roma non riesce a chiudere la partita, Inter ancora in corsa con Inzaghi che, cambiando le fasce, ha risistemato la squadra

16:34

72' - Roma, altro spreco con Pisilli

Con l'Inter tutta in avanti, sui piedi di Pisilli arriva la palla del raddoppio Roma, ma l'ex Primavera da solo in area spreca tutto

16:32

70' - L'Inter insiste, Roma in affanno

Insiste l'Inter, Roma in affanno. Pallone a tagliare l'area di Zalewski, Arnautovic non ci arriva, Lautaro perde l'attimo e la Roma respira. Ma è un attimo: negli ultimi 15' 75% di possesso palla Inter

Inter-Roma diretta Serie A: segui la sfida di oggi tra scudetto e Champions

Così il tecnico nerazzurro dopo la sconfitta con la Roma: "Andiamo a Barcellona con rispetto, ma senza paura. Pavard? Per lui una distorsione alla caviglia sinistra..."

Dopo la sconfitta di San Siro contro la Roma , Inzaghi non nasconde la delusione: "È il calcio. Veniamo da tre sconfitte che fanno male, ma la squadra ci ha provato sempre. Abbiamo messo il cuore e la gente l'ha visto. Era una partita importantissima e l'abbraccio finale ci ha fatto piacere, perché i giocatori hanno dato l'anima. Dobbiamo reagire. Rimesse laterali, calendario, assenze, rigori: è un periodo un po’ così per noi, ma non è il caso di parlarne". Queste le parole del tecnico nerazzurro a Dazn a in conferenza stampa.

senza paura

"Sono tre sconfitte pesanti, ora dobbiamo pensare a recuperare le energie perché tra due giorni voleremo a Barcellona dove andremo con tantissimo rispetto ma non con paura", ha aggiunto Inzaghi. "Non abbiamo pressato di squadra e la Roma ci ha creato problemi, poi abbiamo preso gol su un rimpallo. Niente da dire, la Roma ha fatto una grande partita ma noi avremmo meritato qualcosa in più. È mancata lucidità, ma dobbiamo reagire perché ci sono ancora tante partite in campionato e in Champions. Dobbiamo cercare la forza dentro di noi", ha spiegato. "Chiaramente nei prossimi giorni dovremo ricaricare le energie fisiche e mentali, analizzare quello che non è andato oggi", ha detto. Capitolo infortunati. "Pavard ha avuto una distorsione alla caviglia sinistra e vedremo nei prossimi giorni, anche questa non ci voleva perché per noi è un giocatore molto importante", ha dichiarato.

Inzaghi: "Rimesse laterali, calendario, assenze, rigori: è un periodo un po’ così per noi"

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ROMA - L'Inter per lo scudetto, la Roma per l'Europa. La squadra di Inzaghi, in settimana eliminata dalla Coppa Italia e senza il sogno Triplete, ha bisogno di vincere per non complicarsi maledettamente la corsa scudetto, quella di Ranieri vuole invece i tre punti per cullare ancora il sogno Champions. In un Meazza tutto esaurito finisce 1-0 per i giallorossi con gol decisivo di Soulé: il sogno Europa continua, quello scudetto per l'Inter, in attesa del Napoli stasera, rischia di interrompersi bruscamente. E chissà che, alla fine, non aveva ragione Marotta quando, nel pre partita, aveva detto che sarebbe stato determinante l'aspetto mentale. La sensazione è che la Roma rivoluzionata da Ranieri con il doppio centravanti, l'abbia vinta proprio così, con una maggiore freschezza non tanto atletica, quanto di testa. Soprattutto perché il risultato, se Cristante, Dovbyk e Pisilli non si fossero divorati il raddoppio, sarebbe potuto essere ben più pesante. Nota a margine: per la Roma questo è il diciottesimo risultato utile di fila, imbattuta da dicembre. Se arrivasse in Champions, considerando che a novembre era in zona retrocessione, sarebbe una sorta di miracolo sportivo, ma chissà cosa sarebbe successo se, dopo il folle esonero di De Rossi, sarebbe arrivato subito Sir Claudio al posto di Juric. Di seguito, dal prepartita al fischio finale, tutti i dettagli.

17:43 Inzaghi: "Gol fortuito, ma la Roma ha fatto una grande partita" Inzaghi prosegue: "Non abbiamo mai pressato insieme da squadra e la Roma ci ha creato problemi. Poi abbiamo preso un gol fortuito, la Roma però ha fatto una grande partita per vincere. Avremmo meritato qualcosa di più ma ci è mancata la lucidità. Ci sono ancora gare importanti, dobbiamo reagire e ritrovare entusiasmo. Dovremo ricaricare le energie mentali. Pavard? Ha avuto una distorsione alla caviglia sinistra, vedremo nei prossimi giorni. Era sul lettino, non ci voleva perché per noi è molto importante". 17:37 Le parole di Inzaghi: "Parlare di calendario e rigori non serve" Inzaghi a Dazn: "Questo è il calcio, in questa settimana veniamo da tre sconfitte che fanno male. La squadra ha provato, anche se senza lucidità. Abbiamo messo il cuore, le gente l'ha visto e l'abbraccio coi tifosi ci ha fatto piacere nonostante la brutta sconfitta. I giocatori danno sempre l'anima, avranno sempre la mia riconoscenza. Sono tre sconfitte pesanti, poi parlare di calendario, assenze, rimesse laterali, rigori non serve. Guardiamo a noi stessi, tra due giorni saremo in volo per Barcellona, andremo lì con rispetto ma non con paura". 17:14 Ranieri: "Vittoria dedicata ai tifosi, siamo venuti a vincere" Felice e soddisfatto Claudio Ranieri: "Vittoria dedicata ai nostri tifosi, siamo venuti qui per vincere": QUI tutte le sue dichiarazioni in tv e in conferenza stampa 17:10 Dybala, il messaggio per i compagni Esulta la Roma, esulta anche Paulo Dybala da casa: "Quanto siete forti", ha scritto l'argentino pubblicando un'immagine della tv sintonizzata sulla vittoria dei compagni a Milano 16:57 +++ Inter-Roma 0-1 +++ Finita a San Siro: l'Inter perde 0-1 in casa. Gol vittoria di Soulé 16:52 90' - Cinque minuti di recupero, proteste Inter Cinque i minuti di recupero. Intanto proteste Inter per un presunto fallo su Bisseck in area da parte di Ndicka, per arbitro e Var tutto regolare 16:51 89' - Rensch di testa, debole Rensch di testa ma il tiro è debole e finisce tra le braccia di Sommer 16:48 85' - Fuori Dovbyk e Soulé, dentro Rensch e El Shaarawy Si copre ancora Ranieri: fuori Soulé e Dovbyk, entrano Rensch ed El Shaarawy. Entrambe le squadre hanno così esaurito i cambi a disposizione 16:46 84' - Zielinski tira lontano dalla porta di Svilar La Roma si difende compatta e in apnea, l'Inter però fatica a trovare spazio. Il tiro di Zielinski termina abbondantemente a lato: poco dopo punizione per la Roma per fallo dello stesso polacco su Pisilli 16:43 80' - Inter all'attacco, i cambi di Inzaghi Inzaghi tenta il tutto per tutto: dentro Zielinski e Correa per Barella e Frattesi. L'Inter si schiera in questo momento con un 3-4-3 16:42 79' - Roma avanti con Gourna-Douath, nessun pericolo per Sommer La Roma si fa vedere con Gourna-Douath, protagonista poco prima di un errore da brividi in mezzo al campo ma il suo tiro di piatto termina a lato, nessun pericolo per Sommer 16:39 77' - Tiro fuori di Arnautovic che si infuria L'Inter ci prova con Arnautovic ma il suo tiro va fuori e lui si infuria con se stesso battendo ripetutamente il pugno a terra 16:37 73' - Incredibile Dovbyk, altro gol divorato Incredibile, la Roma si divora un altro gol: da solo in area, con la palla sul suo piede (il sinistro), fa un tiro da dimenticare. La Roma non riesce a chiudere la partita, Inter ancora in corsa con Inzaghi che, cambiando le fasce, ha risistemato la squadra 16:34 72' - Roma, altro spreco con Pisilli Con l'Inter tutta in avanti, sui piedi di Pisilli arriva la palla del raddoppio Roma, ma l'ex Primavera da solo in area spreca tutto 16:32 70' - L'Inter insiste, Roma in affanno Insiste l'Inter, Roma in affanno. Pallone a tagliare l'area di Zalewski, Arnautovic non ci arriva, Lautaro perde l'attimo e la Roma respira. Ma è un attimo: negli ultimi 15' 75% di possesso palla Inter

16:30 68' - Ranieri cambia il centrocampo Ranieri rivoluziona il centrocampo: fuori Koné e Pellegrini, dentro Pisilli e Gourna. Il tecnico della Roma decide di lasciare ancora in panchina Paredes per inserire forze fresche 16:28 66' - Svilar attento su Dumfries E subito ci prova Dumfries di testa su assist di Frattesi ma Svilar, sul suo palo, è attento e non si fa sorprendere. Adesso l'Inter attacca a pieno organico e la Roma si difende. Bene, ma fatica a ripartire 16:25 63' - Ci prova Calhanoglu Calhanoglu prova a dare la scossa ai suoi, ma il tiro termina a lato. Nel frattempo ammonito Koné 16:24 62' - Inter, doppio cambio sugli esterni Cambia tutti gli esterni Inzaghi: dentro Dumfries e Zalewski, fuori Dimarco e Darmian 16:22 60' - Baldanzi prova a mettere paura a Sommer Baldanzi prova a mettere paura a Sommer, ma il suo tiro dal limite e da posizione angolata è debole 16:19 57' - Fuori Shomurodov, dentro Baldanzi Primo cambio per la Roma: Ranieri toglie un esausto Shomurodov e mette Baldanzi 16:17 54' - La Roma si divora di nuovo il gol Altra occasionissima sprecata dalla Roma: rinvio di Svilar che pesca Pellegrini, Inter scoperta, ma il capitano della Roma perde l'attimo e serve malissimo Soulé. L'Inter tira un sospiro di sollievo 16:15 53' - Fallo di Koné su Frattesi: punizione per l'Inter Fallo di Koné su Frattesi sulla trequarti, punizione di Dimarco ma la palla arriva facilmente a Svilar 16:13 50' - Frattesi gestisce male una ripartenza L'Inter si butta in avanti alla ricerca del pari: Frattesi ha un ottimo pallone sulla destra ma si allunga troppo e Mancini è bravo a recuperare 16:06 +++ Rientrano le squadre, si riparte +++ Rientrano le squadre in campo, si riparte. Via al secondo tempo di Inter-Roma 16:05 Svilar: "Ecco cosa ci ha detto Ranieri all'intervallo" "Ranieri ci ha detto di continuare a giocare a calcio che negli ultimi 10' lo abbiamo fatto un po' meno": queste le parole di Mile Svilar a Dazn prima del rientro in campo 15:51 Inter-Roma, il retroscena di Ranieri e Soulé Come raccontato da Dazn, poco prima del vantaggio di Soulé Ranieri aveva detto alla squadra che tipo di giocata fare su Pellegrini. I giocatori lo hanno seguito ed è arrivato il gol dell'argentino: LEGGI TUTTO QUI 15:49 +++ Inter-Roma 0-1 a fine primo tempo +++ Termina il primo tempo a San Siro con la Roma in vantaggio per 1-0 gol di Soulé 15:48 45' - Due minuti di recupero Due i minuti di recupero concessi dall'arbitro Fabbri alla fine del primo tempo 15:47 45' - Ammonito Lautaro Continuano a darsele, sportivamente parlando, Mancini e Lautaro. Bellissimo duello il loro, stavolta però l'arbitro ammonisce Lautaro 15:46 44' - L'Inter prova a farsi vedere, ma nessun pericolo per la Roma Spinta anche dal pubblico, l'Inter prova a farsi vedere e alza il baricentro. Ma, a parte qualche cross di Dimarco, la squadra di Inzaghi non riesce quasi mai ad essere pericolosa 15:45 43' - L'Inter trema quando la Roma riparte La Roma in ripartenza fa tremare l'Inter con Koné (che fa il regista proprio come in Italia-Francia a San Siro) e Cristante che però sbaglia l'ultimo passaggio ancora una volta. Ranieri inferocito in panchina per queste occasioni sprecate 15:30 26' - Inter in bambola, la Roma non ne approfitta L'Inter in questo momento è in difficoltà: dopo il tiro sbilenco di Cristante, Angelino sfonda a sinistra e mette in mezzo un pallone d'oro su cui si avventa Shomurodov ma Carlos Augusto salva tutto 15:27 25' - Cristante si divora il 2-0 La Roma sfiora il raddoppio: Koné apre per Pellegrini che serve un pallone d'oro in area a Cristante. Il tiro del centrocampista è da dimenticare 15:26 Inter-Roma, per Soulé gol numero 5 Per Soulé gol numero 5 in stagione, di cui 4 nelle ultime 10. L'argentino, dopo un primo periodo di difficoltà, cresce partita dopo partita

15:25 +++ 22' - Vantaggio Roma con Soulé +++ Vantaggio Roma con Soulé: azione dell'argentino che passa indietro a Pellegrini (sulla falsariga di quanto accaduto prima con Koné), ma il tiro del capitano è ribattuto. Il rimpallo (forse sfiorato da Shomurodov) finisce di nuovo a Soulé che di destro (lui che è mancino), batte Sommer 15:22 20' - Inter-Roma, squillo di Koné: alto Si fa vedere anche la Roma: buona azione di Soulé sulla destra, palla indietro a Koné: il tiro del francese termina però alto 15:21 18' - Giropalla dell'Inter, la Roma si difende bene In questi primi 20' la Roma si difende bene, l'Inter mantiene sempre il possello del pallone senza però, a parte il gol annullato a Frattesi, riuscire a sfondare 15:16 14' - Pavard non ce la fa, dentro Bisseck Pavard non ce la fa, al suo posto entra Bisseck 15:13 10' - Inter-Roma, a terra Pavard. Ranieri parla con Pellegrini Gioco fermo perché Pavard è fermo per un colpo alla caviglia sinistra. Ghiaccio per lui ma Inzaghi fa preparare Bisseck. Prima però dice al fracese: "Gioca 3 minuti e vediamo come va". Intanto, Ranieri catechizza Pellegrini sulla panchina opposta. 15:11 8' - L'inter fa la partita, la Roma tiene duro In questi primi minuti è l'Inter a fare la partita e la Roma tiene duro dietro. Nonostante la formazione offensiva, la squadra di Ranieri per ora non è stata mai pericolosa 15:07 5' - Gol annullato a Frattesi Gol annullato a Frattesi che si era inserito benissimo su assist dal fondo (ma in fuorigioco) di Arnautovic 15:05 2' - Ammonito Mancini Ammonito Mancini per un fallo su Lautaro al limite dell'area. Calcia Dimarco la punzione, nessun pericolo per Svilar che blocca agevolmente 15:03 1' - Punizione per l'Inter Fallo di Mancini sulla trequarti, sulla successiva punizione nessun pericolo per la Roma 15:01 +++ Inter-Roma, si gioca +++ Via a Inter-Roma, i nerazzurri toccano il primo pallone 15:01 Il ricordo di papa Francesco, emozione a San Siro È il momento del ricordo di papa Francesco sulle note di Morricone, emozione al Meazza soprattutto per i giocatori argentini. Al termine lungo applauso dei tifosi 14:58 Inter e Roma in campo, saluti tra Ranieri e Inzaghi Inter e Roma in campo, saluti tra Inzaghi e Ranieri. Inter in classica divisa nerazzurra, la Roma gioca in bianco

14:46 Le squadre rientrano dopo il riscaldamento, alle 15 si gioca Inter e Roma rientrano in campo dopo il riscaldamento, alle 15 si gioca: tutto pronto al Meazza per Inter-Roma 14:42 Inter, Mkhitaryan osserva il riscaldamento È uno degli ex di questa partita, Mkhitaryan, oggi squalificato. L'armeno osserva il riscaldamento da bordocampo, poco distante da lui Thuram fa lo stesso 14:37 Le parole di Marotta prima di Inter-Roma Queste le parole del presidente Marotta a Dazn: "Siamo consapevoli di dover affrontare una sfida impegnativa in un momento in cui l'aspetto mentale è molto importante. Thuram? Sta recuperando lentamente, sono ottimista per mercoledi. A questi ragazzi e a questo allenatore non va rimproverato niente, si gioca una partita dietro l'altra e non è facile. Va detto loro grazie con il cuore, possiamo ancora regalarci bellissime soddisfazioni, dobbiamo essere liberi di mente". Marotta ha parlato anche di Jair: "Era parte integrante di un'Inter campione, ci ha lasciato un giocatore protagonista di una grande Inter" 14:33 Ghisolfi: "Non serve l'uomo della provvidenza" Queste, invece, le dichiarazioni di Ghisolfi: "Non contano i miei obiettivi personali, ma quelli di squadra. Dobbiamo costruire un grande club, credo in questo e non in un uomo della provvidenza. Ci dispiace che non ci siano i tifosi, il calcio senza di loro non è calcio, per noi sono fondamentali. Non è la strada giusta questa, non possono pagare tutti per una minoranza". Al direttore sportivo della Roma viene chiesto se ci sono rimpianti in questa stagione: si poteva chiamare prima Ranieri? Ghisolfi risponde, o meglio, glissa: "Claudio è la persona giusta, non pensiamo al passato ma al presente. Non abbiamo paura ma freschezza. Questi sono i suoi ultimi momenti da allenatore, spero che faremo il massimo per un grande finale di stagione" 14:29 Le dichiarazioni di Calhanoglu e Cristante prima di Inter-Roma Prima della partita a Dazn hanno parlato Calhanoglu e Cristante. Inizia l'interista: "Nel calcio può succedere di tutto, l'eliminazione in Coppa Italia fa male ma dobbiamo accettarla. In campo oggi dobbiamo reagire e far vedere quello che siamo. Ci è mancata un po' di determinazione e un po' di coraggio, anche a costo di fare errori. Non dobbiamo avere paura". Poi è toccato a Cristante: "Sappiamo l'importanza di questa partita, questa può darci tanto in ottima Champions. Sarà difficile, ma dobbiamo provarci. L'Inter è fortissima, si sta giocando il campionato, sanno ripartirere bene e noi non dobbiamo commettere il minimo errore. Dobbiamo essere sempre concentrati" 14:25 L'Inter entra in campo, boato a San Siro L'Inter entra in campo per il riscaldamento: boato a San Siro da parte dei tifosi. Tanti applausi per Arnautovic 14:20 Soulé arriva a San Siro con il mate Nelle immagini del prepartita di Dazn, si vede Soulé entrare nel tunnel con il mate. In assenza di Dybala Ranieri si affida anche alla sua fantasia (la squadra giallorossa è a 17 risultati utili di fila, il record. è di 18, stabilito con Ranieri sempre in panchina 15 anni fa) 14:09 Inter, perché Inzaghi ha scelto Arnautovic Con Thuram infortunati, Inzaghi ha scelto Arnautovic accanto a Lautaro. Il motivo? Taremi e Correa in questo momento non forniscono garanzie necessarie mentre Arnautovic, con cinque reti nelle ultime settimane, dà più stabilità alla squadra e all'attacco 13:56 Inter-Roma, Ranieri rivoluziona tutto Se Inzaghi è andato sul sicuro, Ranieri per Inter-Roma ha deciso di rivoluzionare la squadra. Soulé a tuttafascia a destra, Shomurodov in attacco accanto a Dovbyk: il tecnico se la giocherà all'attacco, provando magari ad approfittare della stanchezza dell'Inter di Inzaghi 13:53 +++ Inter-Roma, le formazioni ufficiali +++ Ecco le formazioni ufficiali di Inter- Roma INTER (3-5-2) Sommer; Pavard, Acerbi, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Calhanoglu, Barella, Dimarco; Arnautovic, Lautaro ROMA (3-4-1-2) Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Soulè, Cristante, Koné, Angelino; Pellegrini; Dovbyk, Shomurodov

13:45 Inter-Roma, arrivati anche i giallorossi. Tra poco le formazioni ufficiali Arrivata anche la Roma al Meazza, tra poco le formazioni ufficiali. La Roma sarà senza tifosi al seguito: chiuso il settore ospiti dopo i disordini del derby, ai residenti del Lazio è stato vietato anche l'acquisto di altri settori dello stadio 13:35 Delirio a San Siro per l'arrivo dell'Inter L'Inter arriva a San Siro, delirio dei tifosi. Nonostante il ko contro il Bologna e l'eliminazione dalla Coppa Italia, i tifosi sono accanto alla squadra di Inzaghi che si gioca il campionato e, la prossima settimana, la semifinale di Champions 13:31 Inter, ma Lautaro è stanco? Ecco i dati Dopo l’ultimo piccolo guaio muscolare che gli aveva fatto saltare due impegni con la nazionale argentina e poi le gare con Udinese e Milan (andata delle semifinali di Coppa Italia), Lautaro è stato sempre titolare: 6 volte su 6, con 3 reti segnate. Sarà anche stanco, ma in questo momento, senza Thuram, non può riposare 13:18 Inter-Roma, dove vederla in tv Dove vedere Inter-Roma delle 15 oggi? QUI tutti i dettagli 13:13 Pellegrini titolare in Inter-Roma Ranieri pronto a dare fiducia a Pellegrini dal primo minuto. Reduce da una stagione non esaltante, il capitano della Roma guiderà i suoi nella supersfida del Meazza. LEGGI L'APPROFONDIMENTO 13:12 Inter-Roma, a che ora si gioca e l'analisi del match Inter-Roma è in programma alle 15. QUI l'analisi della partita, come arrivano le due squadre all'appuntamento del Meazza

Milano, stadio Giuseppe Meazza

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Inter-Roma diretta Serie A: Soulé trascina Ranieri verso la Champions

Grande avvio dei giallorossi, che si mangiano due gol fatti. Nel finale di tempo e nella ripresa sono cresciuti i nerazzurri senza però creare grosse palle gol

Sarà Michael Fabbri della sezione di Ravenna l'arbitro di Inter-Roma, gara valida per la 34ª giornata di Serie A che si gioca oggi, domenica 27 aprile alle 15. Rossi e Cecconi gli assistenti, Perri quarto ufficiale, al Var c'è Chiffi. Assistente Var sarà Di Paolo.

Il ds della Roma Ghisolfi prima della partita: “Deve essere una fortuna per noi avere Ranieri alle sue ultime partite da allenatore. Vogliamo un gran finale di stagione con e per lui. Poteva arrivare prima? Non pensiamoci ora. Siamo tristi per l’assenza dei nostri tifosi, per noi sono fondamentali. Non è questa la strada giusta per risolvere i problemi della violenza, così pagano tutti per una minoranza. Credo più all’organizzazione di un club che all’uomo della Provvidenza"

Pareva essere ok, invece il difensore è crollato nuovamente a terra. Si scalda Bisseck. Pavard prova a stringere i denti e rientra ma zoppica e va di nuovo a terra.

Il centrocampista manca lo stop in area, avrebbe avuto una palla d'oro, libera la difesa.

Roma avanti col gol di Soulé, ma ha parecchi rimpianti per 2-3 occasioni nitidissime che avrebbero potuto rendere più ampio il margine. Nel finale di tempo è cresciuta l'Inter pur senza creare grossi pericoli per Svilar.

Si riparte, non ci sono cambi. Svilar a Dazn: "Ranieri ci ha detto di continuare a giocare a calcio perché nei 10' finali del primo tempo non l'abbiamo più fatto".

Per fallo su Frattesi, l'azione prosegue e Calha tira fuori non di molto anche se Svilar era sulla traiettoria.

Escono Pellegrini e Koné per Pisilli e Gourna Douath.

Zielinski e Correa per Frattesi e Barella.

la partita

L'Inter arriva all'appuntamento contro la Roma al termine di una settimana parecchio complicata: prima il ko a Bologna che ha permesso l'aggancio in testa alla classifica al Napoli di Conte, poi la bruttissima sconfitta nel derby di Coppa Italia. Inzaghi dovrà essere bravo a fare quadrato intorno alla squadra, cancellando le recenti prestazioni cercando di resettare per non rischiare di chiudere una stagione ottima con zero titoli. Dall'altra parte, è evidente che la Roma dall'insediamento di Ranieri sulla panchina giallorossa abbia prepotentemente cambiato passo: dai bassifondi della classifica, la squadra è passata a lottare per un posto in Champions League. E il 4° posto della classifica ora dista solo 3 punti.

FINALE Inter-Roma 0-1: Soulé ferma i nerazzurri. E stasera il Napoli prova l'allungo

La prima frazione di Inter-Roma regala tante emozioni. I nerazzurri partono fortissimi, ma la Roma si difende bene e riparte ancora meglio. I igallorossi con lo scorrere del cronometro guadagnano campo e fiducia e alla fine, di preciso al 22', la sbloccano con Soulé, decisamente il migliore in campo. La Roma sfiora il raddoppio a più riprese, l'Inter si salva, ma all'intervallo è 0-1.15:50

GOL! Inter-ROMA 0-1! Rete di Matías SOULE'! Avvia l'azione e poi la chiude dopo una carambola tra Carlos Augusto e Darmian. Soulé è il più lesto di tutti ad arrivare sul pallone e a battere Sommer. Guarda la scheda del giocatore Matías Soulé 15:27

DOMANDE FREQUENTI - FAQ Quando si gioca Inter - Roma? La gara tra Inter e Roma si giocherà domenica 27 aprile 2025 alle ore 15:00 Chi è l'arbitro di Inter - Roma? L'arbitro del match sarà Michael Fabbri Chi è l'arbitro al VAR? L'arbitro al VAR del match Inter - Roma sarà Marco Di Bello Dove si gioca Inter - Roma? La partita si gioca a Milano In che stadio si gioca Inter - Roma? Stadio Stadio Giuseppe Meazza Quali sono i capocannonieri delle due squadre? Ad oggi il capocannoniere dell'Inter è Marcus Thuram con 14 gol, mentre il capocannoniere della Roma è Artem Dovbyk con 11 gol Qual è il risultato di Inter - Roma? Al 47° minuto del primo tempo il risultato di Inter - Roma è 0-1 Chi ha segnato della Roma? Il marcatore della Roma è stato Matías Soulé al 22'

PREPARTITA

Inter - Roma è valevole per la giornata numero 34 del campionato di Serie A 2024/2025.

La partita è in programma il giorno 27 aprile alle ore 15:00 allo stadio Stadio Giuseppe Meazza di Milano.

Arbitro di Inter - Roma sarà Michael Fabbri. Al VAR invece ci sarà Marco Di Bello.

Attualmente l'Inter si trova 2° in classifica con 71 punti (frutto di 21 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte); invece la Roma si trova 5° in classifica con 60 punti (frutto di 17 vittorie, 9 pareggi e 8 sconfitte).

L'Inter ha segnato 72 gol e ne ha subiti 33; la Roma ha segnato 49 gol e ne ha subiti 32.

La partita di andata Roma - Inter si è giocata il 20 ottobre 2024 e si è conclusa 0-1.

In casa l'Inter ha fatto 39 punti (12 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta). Fuori casa la Roma ha totalizzato 22 punti (5 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte).

L'Inter nelle ultime 3 partite ha affrontato il Parma, il Cagliari e il Bologna ottenendo 4 punti grazie a 1 vittoria, 1 pareggio e 1 sconfitta.

La Roma nelle ultime 3 partite ha affrontato la Juventus, la Lazio e il Verona ottenendo 5 punti grazie a 1 vittoria, 2 pareggi e 0 sconfitte.

L'Inter ha incontrato nell'ultima partita il Bologna perdendo 1-0 mentre La Roma ha incontrato il Verona vincendo 1-0.

Inter e Roma si sono affrontate 183 volte in campionato. Nei precedenti match l'Inter ha vinto 79 volte, la Roma ha vinto 50 volte mentre i pareggi sono stati 54.

Inter-Roma ai raggi x: dati storici, trend e curiosità L’Inter è rimasta imbattuta in 14 delle ultime 15 sfide contro la Roma in campionato (8V, 6N), vincendo sette delle ultime otto (1P) – l’unico successo giallorosso nel periodo è arrivato il 1° ottobre 2022 (2-1 al Meazza in rimonta con gol di Dybala e Smalling).

L’Inter potrebbe vincere almeno cinque partite consecutive contro la Roma in Serie A per la terza volta nella storia, dopo il periodo tra il 1976 e il 1978 (cinque) e tra il 1949 e il 1953 (sette).

Grande equilibrio nelle ultime 19 gare al Meazza tra Inter e Roma in Serie A: sei successi per parte e sette pareggi; i nerazzurri hanno però vinto tre delle quattro partite casalinghe più recenti contro i giallorossi in campionato (1P).

Dopo la sconfitta contro il Bologna, l’Inter potrebbe perdere almeno due match di fila in Serie A per la prima volta dopo oltre due anni, ovvero dal periodo tra marzo e aprile 2023 (tre in quel caso) – quella striscia comprende anche l’ultima volta che i nerazzurri sono rimasti a secco di gol in due gare consecutive in campionato.

L’Inter è la squadra che ha sia ottenuto più punti (39) che segnato più gol (37) in partite interne in questa stagione di Serie A, tuttavia i nerazzurri sono noni nella classifica delle reti subite (18) in casa nel torneo in corso (otto squadre hanno fatto meglio).

Sfida tra due delle tre squadre che hanno guadagnato più punti nel 2025 in Serie A: Roma (37 in 15 match) e Inter (31 in 16), tra loro troviamo il Bologna (32 in 16). Nel nuovo anno solare i giallorossi hanno anche la miglior difesa (otto reti subite) mentre i nerazzurri il miglior attacco (27 gol, al pari del Bologna).

La Roma non perde da 17 match di campionato (12V, 5N), l’ultima sconfitta risale allo scorso 15 dicembre contro il Como (0-2); i giallorossi potrebbero registrare almeno 18 partite di fila in una singola stagione di Serie A senza perdere per la prima volta dal periodo tra novembre 2009 e aprile 2010 (24 in quel caso, sempre con Claudio Ranieri allenatore).

La Roma è la squadra che ha segnato più gol su rigore (sette) in questo campionato, subito dietro a quota sei troviamo l’Inter (al pari di Bologna, Fiorentina e Parma) – In generale solo Milan e Fiorentina (otto ciascuna) hanno ricevuto più rigori a favore di giallorossi e nerazzurri (a quota sette insieme a Bologna e Parma).

Dal suo ritorno all’Inter (dal 2021/22), Federico Dimarco è il difensore che ha fornito più assist in Serie A (18, di cui 7 in questa stagione, record per lui in un singolo campionato); più nel dettaglio il classe ‘97 preso parte a quattro gol nelle sue ultime cinque presenze in campionato (una rete e tre assist).

L’Inter è l’unica avversaria contro cui Gianluca Mancini ha segnato più di un gol in campionato (tre reti per lui, tutte di testa), solo due difensori hanno realizzato più reti contro l’Inter nella storia della Serie A: Daniel Passarella e Antonello Cuccureddu (entrambi quattro).

Statistiche delle due squadre nel campionato in corso:

Inter Roma Partite giocate 33 33 Numero di partite vinte 21 16 Numero di partite perse 4 8 Numero di partite pareggiate 8 9 Gol totali segnati 72 48 Gol totali subiti 32 32 Media gol subiti per partita 1.0 1.0 Percentuale possesso palla 59.4 55.3 Numero totale di passaggi 17888 16611 Numero totale di passaggi riusciti 15727 14297 Tiri nello specchio della porta 171 150 Percentuale di tiri in porta 45.5 47.8 Numero totale di cross 662 564 Numero medio di cross riusciti 214 159 Duelli per partita vinti 1474 1459 Duelli per partita persi 1298 1409 Corner subiti 123 133 Corner guadagnati 201 148 Numero di punizioni a favore 356 421 Numero di punizioni concesse 370 351 Tackle totali 445 478 Percentuale di successo nei tackle 57.1 58.8 Fuorigiochi totali 81 57 Numero totale di cartellini gialli 46 56 Numero totale di cartellini rossi 1 1

La classifica completa della Serie A.

Dove vedere Inter-Roma

Inter-Roma si può seguire live su Virgilio Sport a partire dalle 18:30 (mezz'ora prima) del 27 aprile.

Guarda chi trasmetterà Inter - Roma tra Sky o Dazn.

Inter: tutte le news

Roma: tutte le news

LIVE Inter-Roma 0-1 Serie A 2024/2025: Inter e Roma: Attesa per Thuram

Rispetto alla Coppa Italia in porta torna Sommer, poi... Le scelte

Almeno sei cambi rispetto al disastroso derby di Coppa Italia. Simone Inzaghi non ammette cali ulteriori e mira a mettersi alle spalle la settimana più complicata della stagione puntando su quasi tutti i suoi fedelissimi. Contro la Roma, l'Inter deve tornare alla vittoria dopo lo stop di Bologna in campionato che ha permesso al Napoli l'aggancio in classifica, ecco perché si annuncia una squadra rivoluzionata.

la formazione

In porta tornerà dal 1' Sommer, anche se questa non è un'enorme novità (la coppa la giocava Martinez). Davanti a lui Pavard, Acerbi e Carlos Augusto basso a sinistra al posto dello squalificato Bastoni a completare un reparto completamente diverso rispetto a mercoledì scorso. Sulle corsie confermati Darmian a destra e Dimarco a sinistra, altre novità invece in mezzo al campo: Mkhitaryan è squalificato, al suo posto Frattesi con "inversione" per Barella che viene dirottato sul centro sinistra. In regia torna Calhanoglu, panchina per Asllani. Davanti certezza Lautaro Martinez e rientro di Arnautovic (vinto il ballottaggio con Correa). Con i migliori a disposizione (Dumfries e Zielinski solo in panchina, Thuram ancora out), Inzaghi cerca il riscatto immediato.

Rivoluzione Inzaghi, almeno 6 cambi rispetto al derby: ecco chi gioca contro la Roma

LIVERPOOL, Inglaterra (AP) — Rasmus Hojlund anotó en el tiempo añadido para rescatar un empate 1-1 para el Manchester United contra el Bournemouth el domingo en la Liga Premier.

El United parecía que iba a sufrir su 16ta derrota en la liga esta temporada después del gol de Antoine Semenyo en la primera mitad. Pero una ráfaga de presión tardía dio sus frutos para el United después de que el Bournemouth se quedó con diez hombres y Hojlund convirtió desde cerca para su noveno gol de la temporada.

El punto movió al United al 14to lugar en la clasificación.

Semenyo disparó a ras desde dentro del área para vencer al portero del United, Andre Onana a los 23 minutos.

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El Bournemouth tuvo oportunidades para ampliar su ventaja con Dango Ouattara golpeando el poste con un tiro libre después del descanso. Pero cuando Evanilson fue expulsado por una entrada sobre Noussair Mazraoui que fue revisada por el VAR al 70 y el United comenzó a aumentar la presión.

Los visitantes tuvieron que esperar hasta el sexto minuto del tiempo añadido para que Hojlund desviara el esfuerzo de Manuel Ugarte más allá de Kepa Arrizabalaga.

El Liverpool necesita solo un punto en casa contra el Tottenham más tarde el domingo para asegurar el título de la Premier League.

Liverpool y Manchester United igualan en la Premier League

Bournemouth recibirá a Manchester United en el Vitality Stadium en el marco de la Jornada 34, misma en la que el Liverpool podría empatar a los 'Red Devils' como máximo ganador de Premier League con 20 trofeos ganados.

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¿Cuál es la actualidad de ambos equipos?

La décima posición es donde habitan actualmente los 'Cherries', una victoria en esta jornada les permitiría rebasar a equipos como Fulham y Brighton, aunque aún así se quedarían a ocho puntos de un lugar en Europa League.

Temporada interesante de los 'Cherries' | X: @afcbournemouth

Manchester United vive una temporada más que extraña, pues proximamente jugará Semifinales de UEFA Europa League; no obstante, en el torneo liguero marcha en la posición 15, misma que lo aleja del descenso, pero no lo acerca para nada a una buena temporada.

Una de las peores temporadas del United | AP

El partido de la primera mitad de esta temporada en Old Trafford lo ganó Bournemouth 0-3.

¿Dónde ver al mexicano Araujo frente a los 'Red Devils'?

Fecha: Domingo 27 de abril

Domingo 27 de abril Estadio : Vitality Stadium

: Vitality Stadium Horario : 7:00 horas (tiempo del centro de México)

: 7:00 horas (tiempo del centro de México) Dónde ver: Tubi

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Bournemouth vs Manchester United, ¿cuándo y dónde ver a Julián Araujo con los 'Cherries' en Premier League?

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Bournemouth 1-1 Man Utd highlights

31m ago 11.26 EDT Time for me to go and find a banana. John Brewin’s match report from the South Coast will be with you soon. All eyes are now on Anfield, where even the air has turned red. Do join Simon Burnton to see if Liverpool can grab the point they need to seal their 20th league title. Thanks for your company, correspondence and forthright views on Ruben Amorim. He can, at least, be relieved that Rasmus Hojlund has scored a goal, for only the fourth time in the league this season. Liverpool v Tottenham: Premier League – live Read more Share Updated at 11.41 EDT

37m ago 11.20 EDT “Alright Tim!” says Fergus MacElhatton. “Another Moan United fan here, though delighted to scrape a point today. Seems like much of Amorim’s and therefore our woes are due to his inflexibility with formation, despite generally not having the players to suit the 3-5-2. Is this arguably the final suffering inflicted by Ten Hag’s tactical anarchy, an overcorrection to the point of dogma?” Ha. It’s certainly striking what has happened when Amorim has ditched the dogma. In the frantic final acts when he has switched to a back four, United now have two mini-wins and a mini-draw: it was 0-0 at Forest, 2-0 v Lyon and 1-0 here. In the same games, the back three was losing every time – 0-1, 3-4 and 0-1 again. Share

44m ago 11.12 EDT Here’s an email that came in before the equaliser. “I’m still amazed,” says Edan Tal, “about how Amorim is still able to sell the idea of being this bad as totally necessary for the future. Sometimes bad is just bad, and it looks like United will be stuck with lots of expensive centre-backs and no wingers when he gets sacked next year.” Share

46m ago 11.11 EDT “That red card,” says Andy Flintoff, “was similar to one for Fernandes earlier in the season, which was reduced on appeal as he slipped too. It doesn’t help Bournemouth now, of course.” Share

47m ago 11.10 EDT “One feature of ‘Amorim’s beloved back three’ (83 mins),” says Colum Farrelly, “is that you never know who might be in it. Like the midfield – any combo of five or six players. And the forwards. There is never a settled anything, except for Onana. And even he’s not a constant. The players must be well confused about who’s supposed to be where.” True. It takes top-class players to cope with that. With Shaw moving into centre-stage for the last 20 minutes, they did look better, but then they only had ten opponents. Share

49m ago 11.08 EDT So Andoni Iraola doesn’t join the club of managers who have done the double over United. But he does maintain his unbeaten record against them. United ended up having 25 shots, six of them on target; Bournemouth had eight, with just the one on target. When it was 11 v 11, Bournemouth were the better side, but thereafter, for 28 minutes, they showed that they weren’t born to park the bus. Share

51m ago 11.05 EDT “The glower of Sir Jim Ratcliffe,” says Eric Peterson, “gives him an uncanny resemblance to Roger Waters, as if he’s thinking about all those times the other jerks in Pink Floyd had the nerve to have musical thoughts of their own.” Share

52m ago 11.05 EDT “If Liverpool had stopped playing at Christmas,” says Marie Meyer in Santa Fe, “they’d still have more points than Man United.” Ha. According to Whoscored.com, it would actually be a tie – 39 all. But point taken. Share

55m ago 11.02 EDT The upshot is that Bournemouth stay 10th. Their chances of a place in Europe, already slim, are now vanishing, given their tough fixture list. United, on the other hand, soar to 14th, one place above Everton. Share

1h ago 11.00 EDT FULL TIME! Bournemouth 1-1 Man United Fergie time does the trick! Well, up to a point. A draw is progress for United. Bournemouth paid in the end for the red card for Evanilson, whose slip eluded both the ref and the VAR. Share

1h ago 10.57 EDT 90+9 min Obi goes down just inside the box, but it’s just a collision. Corner to United… they try something too elaborate, which ends with Shaw overhitting a cross. Share

1h ago 10.56 EDT 90+7 min Iraola replaces Ouattara with Jebbison, probably to kill time. Share

1h ago 10.55 EDT GOAL! Bournemouth 1-1 United (Hojlund 90+6) They’ve found the net! Hojlund adds a flick to someone else’s shot. He could be offside, but no… the VAR gives the goal. View image in fullscreen Rasmus Højlund scores! Photograph: Paul Childs/Action Images/Reuters Share Updated at 10.59 EDT

1h ago 10.53 EDT 90+5 min United advance again. Garnacho, in his natural habitat now on the left wing, lets the ball roll under his foot and out for a throw-in. The home fans enjoy that. Share

1h ago 10.52 EDT 90+3 min Chances for Garnacho, Eriksen and Fernandes! The first two were scrappy but Fernandes had a clear sight of goal. His shot from distance was curled artfully but not quite sharply enough. Share

1h ago 10.50 EDT 90+2 min Final United sub: Dorgu is replaced by Eriksen, who takes over from Fernandes on corner duty. Share

1h ago 10.49 EDT 90+1 min Chance for Obi! Sent through by Shaw, he does well to keep his balance and shoot for the top corner, where Kepa paws it out. Share

1h ago 10.48 EDT 90 min There will be NINE more minutes. Where’s Maguire when they need him? View image in fullscreen Nine minutes you say? Photograph: Matthew Peters/Manchester United/Getty Images Share Updated at 10.51 EDT

1h ago 10.48 EDT 89 min Chance for Mount! Dorgu’s cut-back reaches him near the penalty spot, but his shot is deflected wide. Chance for Shaw! Fernandes finds him with a corner, but Shaw’s volley goes wide. View image in fullscreen Mason Mount goes super close for United! Photograph: Dan Mullan/Getty Images Share Updated at 10.54 EDT

1h ago 10.45 EDT 87 min If the score stays like this, Amorim will have lost 12 league games out of 23. A camera finds Jim Ratcliffe, who says he likes Amorim – but has been known to change his mind rather abruptly. Share

1h ago 10.44 EDT 86 min Shaw wins a corner with a classy cross. He’s still got it. Share

1h ago 10.43 EDT 85 min Bournemouth sub: Senesi for Semenyo as Iraola shores up his defence. Exit Semenyo, pursued by a big hand. Share

1h ago 10.41 EDT 83 min I think Amorim has abandoned his beloved back three. It looks like 4-4-2 with Dorgu now at right-back and Hojlund and Obi up front. If it is a back four, that’s the third time Amorim has made this switch when in a tight corner. Both the previous times – late on against Forest and Lyon – the second striker was Maguire. It bore no fruit at Forest but brought the two last-gasp goals against Lyon. And United didn’t concede either time. Share

1h ago 10.37 EDT 78 min United on the prowl again. Garnacho’s cut'-back can’t find a team-mate. As Bournemouth threaten to counter, Shaw takes one for the team. Share

1h ago 10.35 EDT 77 min Chance for Obi! Shaw, now at left-back, executes a model overlap and cut-back, but Obi can’t quite sort his feet out in time to put any power into his shot. Share

1h ago 10.34 EDT 76 min Amorim sends on a fourth sub, and it’s a bold one: Chido Obi, the teenage centre-forward, for Mazraoui, the seasoned odd-job man. Share

1h ago 10.33 EDT 75 min And Bournemouth can still be a danger on the break. Some good work from Tavernier wins them a corner, which they can’t turn into a chance. Share

1h ago 10.31 EDT 73 min One of the Bournemouth coaches, Neil Moss, collected a yellow card. Now the question is: can United make use of their good fortune. Answer: not right away, as Dorgu’s airy cross makes it easy for Kepa. Share

Bournemouth v Manchester United: Premier League – live

Bournemouth vs Man Utd LIVE! Premier League match updates, news, score, stream and highlights

'Very important not to lose' FT: Bournemouth 1-1 Man Utd

Manchester United

Manchester United captain Bruno Fernandes, speaking to Sky Sports: “It was very important not to lose the game today. We’re not at the best level in the Premier League, so we needed to get something. It’s not the result we wanted, but we had to push a little to get something.

“We did enough to at least score one goal. We created enough chances to score more than one goal, but it’s still not enough from us.

“We need to be have more anger than the defenders to get the ball. To get [the ball] first, you need to be focused in everything you do in training. That’s what we have to do from now on. We should have done it already and we’ve been doing it in training, but you need to do it in games.

“Sometimes you get one chance and you score a goal, and sometimes you get 10 or 15 chances and don’t score. With the team we have, we need to get more bodies in the box, create more danger, be more active in the box, and outside the box be much more brave to take our chances.”

On Rasmus Hojlund: “He knows how much he needs to score goals at this club. If you want to be at a big club like Manchester United, you need to improve every time you step onto the pitch, but it’s not only up to him.

“Expectations on him are very high, and he has to deal with that. When he doesn’t score, he has to focus on what he needs to do a little bit differently to score.”

On parallels between Athletic Club and Bournemouth: “Both teams are very intense with very quick wingers who are very good in one-v-ones. We have time now to try and focus on what Athletic are going to do, but we have to focus on what we’re going to do.”

Premier League LIVE: AFC Bournemouth vs Manchester United - preview, team news, stats & head-to-head

Bournemouth face Manchester United in the first of two Premier League matches to take place on Sunday.

Kick-off at the Vitality Stadium is at 14:00 BST.

Andoni Iraola names the same team that started the 0-0 draw with Crystal Palace in Gameweek 33.

That means Kepa Arrizabalaga, Milos Kerkez and Justin Kluivert, the only players on show with a double-digit ownership in the top 10k, all start.

Ruben Amorim makes five changes to his starting XI, however.

Harry Maguire, Leny Yoro, Luke Shaw, Casemiro and Bruno Fernandes come in.

Victor Lindelof, Tyler Fredricson, Harry Amass, Manuel Ugarte and Christian Eriksen drop to the bench.

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LINE-UPS

Bournemouth XI: Kepa, Smith, Zabarnyi, Huijsen, Kerkez, Scott, Adams, Semenyo, Kluivert, Ouattara, Evanilson

Subs: Dennis, Cook, Senesi, Brooks, Tavernier, Soler, Jebbison, Araujo, Hill

Man Utd XI: Onana, Yoro, Maguire, Shaw, Mazraoui, Casemiro, Fernandes, Dorgu, Garnacho, Mainoo, Hojlund

Subs: Heaton, Amass, Evans, Fredricson, Lindelof, Eriksen, Mount, Ugarte, Obi

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Bournemouth v Man Utd team news: Cherries unchanged

Salentini in campo a Bergamo, ma in maglia bianca in dissenso con la Lega: "Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano sarà omaggiato dalla sua gente"

Alla fine il Lecce giocherà, ma lo farà a suo modo. Troppo rischioso non presentarsi a Bergamo ed esporsi a uno 0-3 a tavolino, considerando la delicata situazione di classifica. E così, la squadra salentina sarà regolarmente in campo, nonostante si sia battuta fino all'ultimo per il rinvio in seguito alla tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita. Sarà una partita "dei valori calpestati" come la definisce il club sul proprio profilo X. Tanto che non ci saranno colori, stemmi e loghi: solo un'anonima maglia bianca "che non ci rappresenta": il giallorosso tornerà in campo solo "quando Graziano tornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente".

"Partita dei valori calpestati: in campo senza loghi e sponsor". Il Lecce protesta per il no al rinvio

La partita Atalanta-Lecce della 34^ giornata di Serie A sarà trasmessa domenica 27 aprile alle ore 20.45 in diretta sull'app di DAZN, disponibile nella sezione App di Sky Q, Sky Stream e Sky Glass. Gli abbonati Sky Q (via satellite o via internet) e Sky Glass che sono anche clienti DAZN, potranno accedere all'offerta DAZN anche col controllo vocale, tramite il comando "Apri DAZN", comodamente in unico posto e con un unico dispositivo. Su Sky Q (via satellite) e My Sky, l a partita è visibile anche sul canale DAZN 2, disponibile al numero 215 del telecomando Sky. Per vedere il canale DAZN, i clienti DAZN devono aderire ad una specifica opzione disponibile all'interno dell'area "il mio account" su dazn.com . Per abbonarsi a DAZN ed attivare l’opzione per vedere il canale DAZN su Sky Q o My Sky, è necessario andare su dazn.com/sky e seguire le indicazioni per la sottoscrizione.

I numeri di Atalanta e Lecce

L’Atalanta ha vinto le ultime tre sfide contro il Lecce in campionato senza subire gol (score complessivo di 7-0), dopo che aveva perso le due precedenti nel 2022/23; solo una volta la Dea ha ottenuto quattro successi di fila contro i salentini in Serie A: tra il 2000 e il 2002. L’Atalanta potrebbe registrare quattro clean sheet consecutivi contro il Lecce per la prima volta in Serie A: tre ne aveva registrati anche tra il 2000 e il 2001. L’Atalanta è rimasta imbattuta in 12 delle 14 gare casalinghe contro il Lecce in Serie A (7V, 5N); gli unici due successi fuori casa dei pugliesi sono arrivati il 19 febbraio 2023 (2-1) e il 13 marzo 1994 (4-3). L’Atalanta ha mantenuto la porta inviolata in 14 dei 33 match di questo campionato, nell’intera scorsa stagione di Serie A aveva registrato 15 clean sheet in 38 giornate. Nel caso non subisse gol in questa partita salirebbe nuovamente a quota 15, e solo una volta ha fatto meglio in una singola stagione nel massimo campionato (16 clean sheet nel 2016/17). Nelle ultime 10 partite dell’Atalanta in Serie A non si è mai verificato che entrambe le squadre abbiano trovato il gol: sette clean sheet della Dea ma con cinque gare a secco di gol per i lombardi. Da inizio febbraio 2025 solo il Monza (due) ha guadagnato meno punti del Lecce in Serie A (tre in 10 match); i pugliesi potrebbero infatti registrare una striscia di almeno 11 partite senza vittoria per la prima volta dal periodo tra ottobre e dicembre 2008 (12 in quel caso).

Atalanta-Lecce, dove vedere la partita in tv: gli orari

"Partita dei valori calpestati: noi in maglia bianca". Il Lecce protesta per il mancato rinvio

L’U.S. Lecce, profondamente sconvolta, comunica che è venuto a mancare improvvisamente Graziano Fiorita. Il fisioterapista, da oltre vent’anni nelle fila giallorosse, si trovava con la squadra nel ritiro di Coccaglio.

La squadra farà immediato rientro a Lecce, in quanto la gara in programma domani con l’Atalanta verrà rinviata.

In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità, nel quale ogni parola sarebbe superflua, il club può solo stringersi intorno alla moglie Azzurra ed ai figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, alla mamma Francesca ed ai familiari tutti.

Il Lecce sconvolto piange Graziano Fiorita

chi arbitra

Maurizio Mariani della sezione di Aprilia dirigerà Napoli-Torino; i suoi assistenti saranno Imperiale e Preti, Bonacina quarto uomo. Al Var ci sarà Meraviglia, Avar affidato a Doveri. Direzione di gara numero 170 per Maurizio Mariani in Serie A, la numero 18 in questo campionato. Ha diretto due volte una sfida tra Napoli e Torino in Serie A: il 7 gennaio 2024 (successo interno dei granata per 3-0) e il 29 febbraio 2020 (vittoria casalinga dei partenopei per 2-1). Sono 23 i precedenti del Napoli con Maurizio Mariani a dirigere la sfida in Serie A (14V, 3N, 6P), di cui due in questo campionato, entrambi terminati con un pareggio: 1-1 contro l’Inter il 10 novembre 2024 e 0-0 contro il Venezia il 16 marzo scorso. Sono 26, invece, i precedenti del Torino in Serie A (13V, 2N, 11P), di cui il più recente proprio contro il Napoli: successo interno per 3-0 il 7 gennaio 2024.

FINALE Napoli-Torino 2-0: la doppietta di McTominay lancia Conte a +3 sull'Inter

Scott Scott Scott come Kim Kim Kim. Installate un leone a Piazza De’ Martiri. Meret gioca a burraco con lo steward a bordocampo

Quattro giornate, solo quattro. La Resistenza azzurra, tra infermeria e numeri

Scott Scott Scott come Kim Kim Kim.

C’è chi conta i centimetri delle rimesse e versa lacrime sui calendari, e chi aggiunge un altro santo profano alla sua collezione.

Installate un leone a Piazza De’ Martiri

Fategli un Murales grande quanto il muro di Capodimonte.

Pronti via, a Milano Ranieri accartoccia ciò che resta di Inzaghi. Soulé fa partire Napoli-Torino che comincia alle 15.22. Dopo, è tutta sofferenza che mitiga l’attesa della gioia.

Sette minuti, sette. Il leone ruggisce e lancia il messaggio allo stivale. Strappate le veline, serrate i denti.

Ma davvero credevate allo scippo Brescianini?

Siete gli stessi del triplete a settembre…

Palla a centro. Il Torino ci prova, Vanoli col passare del tempo è sempre più Panariello che imita Renato Zero. Ma sbattono su Alex Magno Buongiorno, al venti per cento.

Matteo apre la finestra, Scott si affaccia, e chiama a raccolta la folla per intonare la serenata.

Due a zero

Fine primo tempo,

Sintesi:

Stiamo volando senza ali; solo con la forza della passione.

Ripartiamo. Il Torino prova a far rumore ma Meret continua il suo personalissimo burraco con lo steward a bordo campo.

Non succede niente

Ilic stende Zambo nostro. Entra Philip Billing e alla prima palla colpisce di testa la traversa.

Vanoli mette tutti i suoi offensivi; Noi vediamo Buongiorno arrendersi. Stiamo arrivando alla meta gattonando, con tutto quello che ci è rimasto dentro.

E c’è chi parla e chi scrive cammino in discesa… Profani!

Spinazzola sembra Roberto Carlos, Matteo giganteggia. Lazaro, nel recupero, regala il primo tiro verso la porta ai granata.

Gestiamo con tale serenità. che sembra di dormire accanto a chi ami, con la sveglia disattivata.

Ci riprendiamo la vetta, la strappiamo con merito, con i muscoli fragili e con gli occhi arrossati.

Aggrappati al filo del sogno, come trapezisti che rischiano di cadere per la gioia di un abbraccio.

Quattro giornate, solo quattro. La Resistenza azzurra, tra infermeria e numeri, rimanda lo Scugnizzo a riportarlo, capovolto.

ilnapolista © riproduzione riservata

Quattro giornate, solo quattro. La Resistenza azzurra, tra infermeria e numeri

Il tecnico dopo il 2-0 al Torino che vale il +3 sull'Inter: "Bravissimi i ragazzi, poi lo stadio diventa il dodicesimo giocatore"

Antonio Conte dopo il successo sul Torino che vale il +3 sull'Inter, sconfitta nel pomeriggia dalla Roma: "Non ho seguito Inter-Roma, anche perché già soffriamo per noi, perché dobbiamo soffrire guardando le altre. Ho guardato il secondo tempo di Fiorentina-Empoli. Ho spento il telefono, ho spento tutto, e alla fine ho sentito il risultato. Ora ci mancano 4 passi per uno scudetto che sarebbe un prodigio".

attenzione

"Ora affronteremo due squadre che lottano per la salvezza, Lecce e Parma - prosegue Conte -. È tutto da giocare, oggi contava vincere e l'abbiamo fatto con tanta determinazione. È inevitabile che lo stadio ci spinga, già all'arrivo non è stato facile entrare allo stadio, i tifosi erano eccitati non contenti. Hanno cercato di trasferirci tutto. Se si può fare tutto a Napoli? Io parlo di calcio, punto e basta. Qualsiasi cosa uno dice, viene strumentalizzata. Parliamo di calcio che è la cosa migliore. E' una rosa con pochi giocatori in doppia cifra, c'è stato da lavorare tanto e abbiamo sfruttato tutte le risorse. Anguissa taglia benissimo nel primo gol, mette la palla senza guardare e c'è Scott pronto. È tutto frutto del lavoro, abbiamo 74 punti, mancano 4 giornate e la Champions è ormai cosa fatta...tutto frutto dei ragazzi. Lo scudetto sarebbe straordinario? Sarebbe un prodigio".

Conte: "Lo scudetto sarebbe un prodigio, mancano 4 passi. L'Inter? Ho guardato la Fiorentina"

Si scrive McTominay e si legge sogno scudetto . Perché adesso sì che si può sognare: a quattro giornate dalla fine, il 2-0 sul Torino vale il +3 sull’Inter in testa alla classifica. È stata un’altra notte da brividi al Maradona, ancora sold out. La scena se l’è presa Scott McTominay, l’uomo del momento: il centrocampista scozzese arrivato dal Manchester United con questa doppietta è salito a quota 11 gol, come Lukaku , che di mestiere fa il bomber. Nessun centrocampista c'era mai riuscito in Serie A . Un vero è proprio centravanti aggiunto per Conte. Due reti molto simili: inserimento perfetto tra un paio di avversari e destro preciso che beffa Milinkovic-Savic. Una in avvio (al 7’) e una alla fine del primo tempo. Tra i due gol poche occasioni, ma una partita gestita senza grossi patemi. Da -3 a +3 in una settimana, un sorpasso per cuori forti. E adesso gli occhi sono puntati tutti sul calendario: Lecce e Parma fuori casa, Genoa e Cagliari in casa. Sono questi gli ultimi quattro ostacoli della squadra di Conte verso il sogno scudetto. L’ Inter ha Verona e Lazio in casa, Torino e Como fuori, più la doppia sfida di Champions con il Barcellona . Intanto, se domani una tra Bologna (in casa dell’Udinese) e Lazio (all’Olimpico con il Parma) non vincerà, il Napoli sarà sicuro della Champions, l’obiettivo stagionale dichiarato. Un motivo in più per sorridere, ma è chiaro che adesso si guarda oltre. Al bis del 4 maggio 2023.

Il Napoli sta controllando il match, anche se ha abbassato il ritmo. Meret non ha effettuato nemmeno una parata.

Lukaku, Olivera e Lobotka fuori: dentro Simeone, Raspadori e Gilmour. Per il Cholito qualche minuto con il padre in tribuna.

Sul web sono tante le ironie e i commenti dopo la vittoria contro il Torino, che può valere tantissimo in chiave scudetto.

L'unica nota stonata della serata per Conte riguarda i cambi di Anguissa e Buongiorno per infortunio: per il centrocampista si tratta di una botta al fianco, per il difensore un risentimento muscolare alla coscia destra. Le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore.

"Sangue freddo. Calma e gesso. Forza Napoli Sempre!". Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, commenta su X la vittoria sul Torino che ha permesso alla squadra di Conte di trovare la vetta solitaria della classifica.

Simpatico siparietto in diretta tv per Antonio Conte dopo la vittoria per 2-0 del suo Napoli contro il Torino. Dallo studio di Dazn gli chiedono se nel pomeriggio ha visto Inter-Roma. “No sinceramente non l’ho vista, anche perché già soffriamo per noi, perché dobbiamo soffrire anche guardando gli altri. Ho guardato il secondo tempo di Fiorentina-Empoli, se ci volete credere…”. Ferrara prova a stuzzicarlo: “Non l’hai vista, l’hai sentita alla radio”. Conte però non ci casca: “No no, ho staccato il telefono e tutto, poi alla fine ho sentito che qualcosa era successo”.

20:52

3' - Problema per Olivera

Olivera si accascia a terra sofferente, probabilmente per una distorsione alla caviglia, ma riesce a proseguire.

20:50

1' - Iniziata

Torino con una maglia arancione, a chiazze granata. Il Napoli con la divisa azzurra

20:47

Cambio all'ultimo per il Torino

20:42

Le squadre stanno entrando in campo

Cambio formazione dell’ultima ora per il Torino: out Ricci, dentro Tameze

Le squadre sono nel tunnel e stanno per entrare in campo: grande atmosfera al Maradona.

20:33

Spinazzola stava provando i cross in allenamento

Prepartita particolare per Spinazzola, che si è messo ha provare i cross in area. Conte lo vuole offensivo e intraprendente nel tridente con Lukaku e Politano.

20:29

Il Cholo Simeone in tribuna al Maradona

C'è anche il Cholo Simeone, sorridente in tribuna, per vedere il figlio.

20:23

Manna sul mercato

Il ds del Napoli a Dazn nel prepartita ha parlato anche dei piani sul mercato: “Operazioni come McTominay e Gilmour? La Premier League è il campionato più importante al mondo, con i migliori calciatori al mondo, è un campionato che mi piace. Seguiamo tanti profili, non solo in Inghilterra, però quando ci sono opportunità come quelle vanno sicuramente colte. Il gol di Orsolini? È stato bello”.

20:19

Manna: "Adesso dobbiamo rimanere concentrati"

Il ds Giovanni Manna nel prepartita a Dazn: “L’obiettivo principale lo abbiamo sempre detto era la Champions League, speriamo di avere la certezza stasera, e poi vogliamo continuare a sognare. Conte? Il suo curriculum parla da solo. Più di pressione parlerei di senso di responsabilità che lui avverte nei confronti della città, dei tifosi e dei calciatori. Noi ce la mettiamo tutta, anche perché adesso si fa bella, dipende da noi, comunque a fine serata saremo primi, non dobbiamo farci prendere dall’ansia, dobbiamo rimanere concentrati”.

20:14

Raspadori in panchina

Come previsto, Raspadori non è riuscito a tornare al meglio dall'influenza ed è in panchina. Può essere un'arma in più per Conte a partita in corso.

19:56

Formazioni ufficiali Napoli-Torino

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Spinazzola. Allenatore: Conte.

TORINO (3-5-2): Milinkovic-Savic; Pedersen, Coco, Maripan, Masina; Tameze, Linetty; Elmas, Casadei, Biraghi; Adams. Allenatore: Vanoli.

Napoli-Torino 2-0: doppietta McTominay, Conte in testa a +3 su Inzaghi

Doppietta dello scozzese nel primo tempo, i granata soffrono l'assenza di Ricci e creano poco. Per Conte passo fondamentale verso lo scudetto

Alle 20.55 (ma che ora è, non cominciano le partite e in genere non finiscono?) si può anche smettere d’essere prudenti oppure sobri e perdersi per una notte intera. Alle 20,55, il 7' d’una gara utile per cominciare a riscrivere la Storia, Napoli esce da quel labirinto nel quale, almeno fino alle cinque del pomeriggio l’ha tenuto l’Inter, e se ne va a petto in fuori nel proprio sogno: quattro partite alla fine, sono appena 360', e bisognerà adesso domare se stessi, per evitare di farsi del male. Lo scudetto, fino a ieri mattina scartato dal vocabolario, entra ora di diritto nel lessico partenopeo, ancora e di nuovo, a due anni di distanza dal terzo: tre punti sull’Inter sono pochi eppure tantissimi e certe sensazioni non si possono confessare ma almeno trasmettere. Alle 20.55 Scott McTominay ha fatto ciò che sa fare meglio in questo anno che sa di lui: palla di Anguissa nel mischione, anticipo secco come un avvoltoio e messaggio allo stadio, credeteci. 1-0 sul Torino che è rimasto chiaramente stordito, ha provato a rialzarsi, è andato vicinissimo al pareggio (18') con Adams, scovato chissà come da Linetty, e palla alta di un palo, magari meno. Poi, è diventata strategia conservativa del Napoli, giropalla, tante varie cose per mettersi in sicurezza: Scott McTominay è un genio, l’ha capito e, 41', sul cross di Politano ha rifatto tutto lui, quasi indossasse una specie di virtuale mantello per viverla bene questa nottata con gli occhi spalancati. 2-0 sul Torino: undici volte McTominay, ma chi lo avrebbe detto?

KROL E IL CHOLO — E’ una serata attraversata tra le stelle, in tribuna c’è Ruud Krol e poco più in là il Cholo Simeone, che è venuto a starsene con il figlio e non ha voluto rinunciare all’occasione di capire cosa si nasconda dietro un’impresa che può essere realizzata: il Napoli fa con naturalezza ciò che sa gli serva, non esagera ma controlla e il Torino di Vanoli, dignitosamente, è nelle chiusure di Maripan su Lukaku, nella corsa di Pedersen che tenta qualcosa, in Linetty che non s’arrende: ma Conte ha il piano scolpito nella testa, l’ha rivisto dopo aver perso Raspadori al mattino per influenza (che sconsiglia di mandarlo in campo dall’inizio) e si è affidato al 4-3-3 con Spinazzola altro a sinistra e Politano omologo di destra, un diavolo. E poi la maturità di una squadra che ha capito di poter costruire qualcosa di inimmaginabile, almeno sette giorni prima: era dietro all’Inter di tre punti, ora sta sopra di tre, deve andare a Lecce, aspettare il Genoa, poi viaggiare su Parma e aspettare il Cagliari. Lo farà forse con un Buongiorno ammaccato (fuori per infortunio), con Anguissa e Lobotka da verificare, senza Juan Jesus che non rientrerà e adesso senza neanche più l’ombra di Kvara, il 17 gennaio uscito dal Napoli, da quella sera indebolito eppure rafforzatosi nel carattere, consapevole di dover aggiungere personalità a se stesso, non avendo più il Talento.

emozioni — Napoli-Torino può essere raccontata tecnicamente in pochi highlihts, il resto è emozione che si percepisce, le sensazioni di uno stadio che ha smesso di tenersi legato alla scaramanzia e quando il signor McTominay l’ha consegnata all’archivio, ha ritenuto che, pur con la necessaria serenità, fosse il caso di cominciare a pensare ad altro, a come far in queste quattro domeniche in cui il destino è nelle proprio mani. Quelle di Conte, quelle del Napoli mentre il Maradona lo urla alle tenebre: «E se ne va, la capolista se ne va...». Erano già le 22.45, si poteva pure strillarlo a quel punto.

McTominay eroe del Maradona: il Napoli batte il Torino e Conte va a +3 sull'Inter

LIVE Al 45' Napoli-Torino 2-0: la doppietta di McTominay avvicina Conte allo scudetto

"Guerra di nervi con l'Inter? Tenuta mentale è un aspetto importante, nelle ultime partite sarà importante sbagliare il meno possibile. Mente fredda. Dobbiamo essere equilibrati, vogliosi di vincere, ma con il giusto atteggiamento. Avete guardato la partita dell'Inter? Ognuno in camera, chi ha riposato, chi l'ha guardata, noi vogliamo vincere. Con la loro sconfitta abbiamo un'opportunità da cogliere ma dovremo essere lucidi perché il Torino è forte. I tifosi ci danno una spinta incredibile, dovremo trascinarli e cavalcare questo entusiasmo".

Di Lorenzo: “Sconfitta Inter ci dà opportunità. Da qui alla fine sbagliare il meno possibile”

LIVE Napoli-Torino 2-0: si riparte con Ilic al posto di Tameze

Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli, ha parlato ai microfoni di DAZN a pochi minuti dalla gara col Torino: “Quello mentale è un aspetto importante, in queste ultime partite dovremo sbagliare il meno possibile: essere lucidi e con la mente fredda già da stasera per vincere la partita con il giusto atteggiamento”.

Dove avete seguito la partita dell’Inter? “C’è chi ha riposato e chi l’ha guardata, indipendentemente dal risultato vogliamo vincere questa partita, è una grande opportunità che vogliamo cogliere. Affrontiamo una squadra forte fisicamente, dobbiamo stare attenti”.

Il pubblico sarà il vostro uomo in più? “Non solo oggi, è tutto l’anno che i tifosi sia fuori che dentro lo stadio ci danno una spinta incredibile. Tutte le gare in casa sono state sold out, dovremo trascinarli e farci trascinare per cavalcare questo entusiasmo che si respira”.

Di Lorenzo: "Essere lucidi e con la mente fredda"

A Dazn: «Il gol di Orsolini con l’Inter? È stato un bel gol»

Il ds del Napoli, Giovanni Manna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn prima della sfida contro il Torino

Le parole di Manna

Domani verrà premiato come miglior direttore sportivo del campionato. «È sempre bello ricevere un premio che va condiviso col Napoli un premio che prendo io ma è del Napoli».

C’è la possibilità di raggiungere la Champions oggi. «È chiaro che l’obbiettivo principale è al Champions perché questo pubblico lo merita, poi vogliamo continuare fino in fondo a sognare».

Le dichiarazioni di Conte alleggeriscono la tensione dei calciatori?

«Il mister è una persona con il curriculum che parla da solo. parlerei di senso di responsabilità che lui avverte nei confronti della città, dei tifosi e dei calciatori. Adesso si fa bella, dipende da noi, comunque a fine serata saremo primi e non dobbiamo farci prendere dall’ansia. Dobbiamo essere concentrati godendoci il momento. Non cambia nulla di quello che abbiamo fatto, che stiamo facendo e che faremo».

Quanto sono importanti profili come McTominay? «La Premier è il campionato più importante al mondo con i migliori calciatori al mondo. È un campionato che mi piace, guardiamo tanti profili»

Il gol di Orsolini con l’Inter? «È stato un bel gol»

ilnapolista © riproduzione riservata

Manna: «Anche se il risultato oggi non sarà positivo dobbiamo restare concentrati e goderci il momento

Serie A

Con un golazo desde fuera del área, el argentino Nico González recondujo este domingo al Juventus Turín de nuevo hacia la victoria y a los puestos de Champions League, en los que dormirá tras imponerse en casa a Monza (2-0), colista y sentenciado al descenso.

Tuvo que ser precisamente ante Monza, su anterior víctima, el momento en el que Nico González se reencontrara con el gol que le faltaba desde el pasado 12 de diciembre de 2024. Lo hizo por todo lo alto, eso sí, con un zapatazo espectacular desde la larga distancia que colocó en la cepa del poste derecho de la meta defendida por Turati, incapaz de acercarse al potente golpeo del argentino.

Fue una manera perfecta de reivindicarse en una temporada complicada para un jugador que, en su primera campaña en la 'Juve', no estaba siendo capaz de sacar aquella versión estelar de la 'Fiore' con la que se presentó en Europa. Este gol, además de consolidarle en el once de Igor Tudor, le permite ganarse de nuevo la confianza de una afición agradecida por una victoria muy necesaria.

Porque después de la derrota de la última jornada, ante Parma, la 'Vecchia Signora' perdió su puesto en la Champions en detrimento de un Bologna que, ahora, heredó toda la presión, obligado a ganar tras la victoria juventina que cerró el tanto de Kolo Muani en el minuto 33, para evitar cualquier tipo de sorpresa, asistido por un Thuram incansable en su conducción rompiendo líneas.

La única nota negativa del partido la puso Kenan Yildiz, la joya del equipo. En el tiempo añadido del primer acto, el joven turco de 19 años, harto del marcaje al hombre, le dio un codazo a su par sin pelota de por medio que le costó una roja tan innegable como inoportuna, pues la jornada que viene no podrá disputar un duelo clave en la pelea por entrar en 'Champions' ante el Bologna.

La expulsión no mermó las opciones de la 'Juve' de Igor Tudor, entrenador que firmó solo hasta final de temporada tras el despido de Thiago Motta pero que se está ganando a pulso la renovación, y volvió a la senda de la victoria. Le quedan 4 finales en una lucha por Europa tremendamente ajustada en Italia. Entre Juventus (4º) y Lazio (8º), a falta de varios partidos, hay solo 3 puntos. Con Nico González a este nivel, los 'bianconeri' tienen muchas opciones de salir bien parados.

Monza, entrenado por el mítico Alessandro Nesta, espera solo la matemática para certificar el descenso. Colista con solo 15 puntos, situado a 11 de la salvación cuando quedan 12 por jugar, podría consumar el desastre este mismo lunes si el Lecce, que marca el descenso, gana a Atalanta.

Con gol de Nico González, Juventus se quedó con el encuentro con Monza por la Serie A

Con un golazo desde fuera del área, el argentino Nico González recondujo este domingo al Juventus Turín de nuevo hacia la victoria y a los puestos de Liga de Campeones, en los que dormirá tras imponerse en casa al Monza (2-0), colista y sentenciado al descenso.



Tuvo que ser precisamente ante el Monza, su anterior víctima, el momento en el que Nico González se reencontrara con el gol que le faltaba desde el pasado 12 de diciembre de 2024. Lo hizo por todo lo alto, eso sí, con un zapatazo espectacular desde la larga distancia que colocó en la cepa del poste derecho de la meta defendida por Turati, incapaz de acercarse al potente golpeo del argentino.



Fue una manera perfecta de reivindicarse en una temporada complicada para un jugador que, en su primera campaña en la 'Juve', no estaba siendo capaz de sacar aquella versión estelar de la 'Fiore' con la que se presentó en Europa. Este gol, además de consolidarle en el once de Igor Tudor, le permite ganarse de nuevo la confianza de una afición agradecida por una victoria muy necesaria.



Porque después de la derrota de la última jornada, ante el Parma, la 'Vecchia Signora' perdió su puesto en Liga de Campeones en detrimento de un Bolonia que, ahora, heredó toda la presión, obligado a ganar tras la victoria juventina que cerró el tanto de Kolo Muani en el minuto 33, para evitar cualquier tipo de sorpresa, asistido por un Thuram incansable en su conducción rompiendo líneas.



La única nota negativa del partido la puso Kenan Yildiz, la joya del equipo. En el tiempo añadido del primer acto, el joven turco de 19 años, harto del marcaje al hombre, le propinó un codazo a su par sin balón de por medio que le costó una roja tan innegable como inoportuna, pues la jornada que viene no podrá disputar un duelo clave en la pelea por entrar en 'Champions' ante el Bolonia.



La expulsión no mermó las opciones de la 'Juve' de Igor Tudor, entrenador que firmó solo hasta final de temporada tras el despido de Thiago Motta pero que se está ganando a pulso la renovación, y volvió a la senda de la victoria. Le quedan 4 finales en una lucha por Europa tremendamente ajustada en Italia. Entre Juventus (4º) y Lazio (8º), a falta de varios partidos, hay solo 3 puntos. Con Nico González a este nivel, los 'bianconeri' tienen muchas opciones de salir bien parados.



El Monza, entrenado por el mítico Alessandro Nesta, espera solo la matemática para certificar el descenso. Colista con solo 15 puntos, situado a 11 de la salvación cuando quedan 12 por jugar, podría consumar el desastre este mismo lunes si el Lecce, que marca el descenso, gana al Atalanta.

EFE/Foto: EFE

Juventus vuelve a ganar y se aferra a clasificar a Champions League #Futbol

La Vecchia Signora recibe a los Biancorossi por la fecha 34 de la Serie A.

Juventus recibe a Monza este domingo 27 de abril a las 18:00 horas en el estadio Allianz, por la trigésima cuarta jornada de la temporada 2024-2025 de la Serie A.

La Vecchia Signora llega al compromiso después de perder por marcador de 0-1 a manos de Parma en la fecha 33. El equipo dirigido por Igor Tudor es quinto en la clasificación con 59 puntos, uno por detrás de los puestos de Champions League.

Por su parte, los Biancorossi cayeron por 0-1 frente a Napoli en su más reciente partido de liga. El cuadro a cargo de Alessandro Nesta es último en la tabla con 15 unidades, a 11 de distancia de salir de la zona de descenso.

El artículo sigue a continuación

¿Cuándo y dónde es el Juventus vs. Monza, Serie A 2024-25?

PARTIDO Juventus vs. Monza FECHA Domingo, 27 de abril 2025 HORARIO 18:00 (España) 13:00 (Argentina) 12:00 (USA - Tiempo del Este) 11:00 (Colombia) 10:00 (México) ESTADIO Allianz

Sigue aquí en directo el Juventus vs. Monza de la Serie A 2024-25

¿Dónde ver en vivo y en directo online el Juventus vs. Monza , Serie A 2024-25 ?

Ver EN VIVO ONLINE Juventus vs. Monza, Serie A 2024-25: Dónde ver, TV, canal y Streaming

Monza Manager Alessandro Nesta has admitted that Juventus’ recent defeat to Parma could have a powerful psychological impact ahead of their next match this weekend. The Bianconeri are fighting to secure a top-four finish and cannot afford any more slip-ups as the season draws to a close. Their loss in the previous fixture has increased the pressure on the players, and Igor Tudor must now ensure the team responds with determination and clarity.

Monza, although struggling for form this season, may pose a greater threat than expected. With little left to fight for, the team from Brianza could play with a sense of freedom, which has the potential to disrupt even the most organised opponents. Matches like this often turn not on form, but on mentality and focus, and Juventus will need to be sharp from the opening whistle.

Nesta believes this fixture comes at a bad time for his side. He expects Juventus to react with aggression and intensity after the setback against Parma and has warned that Monza must prepare for a strong response from their opponents. As quoted by Tuttomercatoweb, he said, “They are a strong team and will be poisoned after the defeat in Parma , the stadium will be very hot, we will have to know how to read the moments of the match well.”

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Juventus will now be looking to take all three points and restore confidence heading into the final stretch of the season. The Allianz Stadium is expected to generate a hostile atmosphere, and the players will know that anything less than a convincing performance could further jeopardise their Champions League hopes.

This match will also serve as a key test for Tudor. Following the disappointment against Parma, the manager needs a response from his squad. If the team underperforms again, questions will be asked about his leadership and whether he is the right figure to guide Juventus beyond this campaign. Every remaining fixture now holds significant weight, and Juventus must treat each one as decisive if they are to secure their place among Europe’s elite next season.

Nesta expects a ‘poisoned’ Juventus team to face his side

Declarações de Rui Ferreira, treinador do AVS, em flash interview concedida à BTV após o Benfica-AVS (6-0):

[Análise]

«Nós tentámos abordar este jogo da melhor maneira, sabendo que não é do nosso campeonato. Tentámos contra-atacar e ferir dessa forma do Benfica, caso eles não entrassem bem no jogo. Mas a verdade é que tivemos dificuldade em ter bola, não estávamos à espera dos dois primeiros golos. Nas bolas paradas, as tarefas dos nossos jogadores não foram bem cumpridas nos primeiros dois golos. Os nossos jogadores foram briosos e tentaram dar o nosso melhor. Uma equipa que perde com estes números perde com mérito do nosso adversário e demérito nosso, houve demasiados erros.»

[Quis mexer com as alterações ao intervalo?]

«Sim. Isso e tínhamos jogadores com amarelos. O Batista tinha o quarto amarelo. O próximo jogo é uma verdadeiramente uma final para nós. O Piazón com bola era melhor. O Ze Luís seria um elo de ligação para os extremos a jogar mais por dentro. Compensámos na segunda parte, mas não foi suficiente.»

[Contas da despromoção]

«Temos três jogos, jogámos com Boavista em casa e Estrela fora. Acreditamos muito que vamos conseguir aquilo a que nos propusemos.»

Rui Ferreira: «Perdemos com mérito do Benfica e demérito nosso»

O AVS saiu derrotado frente ao Benfica na 31.ª jornada, sofrendo uma goleada de 6-0, mantendo-se aflito no 16.º lugar na tabela classificativa da I Liga. O técnico Rui Ferreira reconheceu que a abordagem ao jogo não foi eficaz.

Análise: "Nós tentámos abordar este jogo da melhor maneira, sabendo que não é do nosso campeonato. Tentámos contra-atacar e ferir dessa forma do Benfica, caso eles não entrassem bem no jogo. Mas a verdade é que tivemos dificuldade em ter bola, não estávamos à espera dos dois primeiros golos. Nas bolas paradas, as tarefas dos nossos jogadores não foram bem cumpridas nos primeiros dois golos. Os nossos jogadores foram briosos e tentaram dar o nosso melhor. Uma equipa que perde com estes números perde com mérito do nosso adversário e demérito nosso, houve demasiados erros."

Alterações ao intervalo: "Sim. Isso e tínhamos jogadores com amarelos. O Batista tinha o quarto amarelo. O próximo jogo é uma verdadeiramente uma final para nós. O Piazón com bola era melhor. O Ze Luís seria um elo de ligação para os extremos a jogar mais por dentro. Compensámos na segunda parte, mas não foi suficiente."

Contas da despromoção: "Temos três jogos, jogámos com Boavista em casa e Estrela fora. Acreditamos muito que vamos conseguir aquilo a que nos propusemos."

Gustavo Mendonça foi o jogador do conjunto de Vila das Aves que compareceu na flash interview da BTV e lamentou os dois golos sofridos numa fase precoce da partida.

Análise ao jogo: "Sabíamos que íamos apanhar um adversário motivado e complicado, sabíamos que nos iam dificultar a vida e assim foi. Sofremos dois golos muito cedo e mexeu connosco. É focar nas últimas três jornadas."

Reta final do campeonato: "Jogamos todos os jogos para ganhar, tentamos dar sempre o nosso máximo. É focar no jogo com o Boavista, em casa."

Rui Ferreira reconhece mérito do Benfica e dificuldades do AVS. Gustavo Mendonça aponta o foco aos próximos jogos

Perante um AFS praticamente inofensivo, os 'encarnados' deram o ar da sua graça e golearam por 6-0 o 16.º classificado do campeonato. As 'águias' subiram ao primeiro posto, embora os 'leões' ainda entrem em campo este domingo.

Em dia de sol na capital, o Benfica aqueceu, mais uma vez, a luta pelo título ao derrotar o AFS, que luta pela sobrevivência na Primeira Liga, por 6-0.

As ’águias’ entraram em campo frente ao 16.º classificado da Liga sem os castigados Florentino Luís e Di María, ausências que não influenciaram, em nada, a qualidade do jogo encarnado.

E isso ficou claro logo aos quatro minutos da partida quando Akturkoglu colocou a bola no fundo das redes do emblema de Vila das Aves. O lance viria a ser anulado por fora de jogo de Samuel Dahl, que esteve envolvido no início do lance.

O jogo seguiu e se o primeiro não valeu, o segundo contou mesmo. Aos oito minutos, após canto curto na esquerda, que acabou com um cruzamento de Dahl para o miolo da área, Tomás Araújo rematou para o 1-0, após cabeceamento de António Silva travado pelo guarda-redes adversário.

O Benfica continuou a asfixiar o AFS, que não conseguiu fazer frente ao poderio ofensivo dos anfitriões, que, de forma expectável, voltaram a introduzir o esférico na baliza dos visitantes, aos 23 minutos, desta feita por intermédio do homem-golo da Luz: Vangelis Pavlidis, que rubricou o 18.º tento certeiro na prova.

Cerca de quatro minutos depois, os ‘encarnados’, com naturalidade, dilataram a vantagem através de Amdouni, que, assistido por Dahl, não falhou na cara de Ochoa.

O AFS foi tentando chegar à baliza do Benfica, mas sempre de forma envergonhada. Ainda antes do final do primeiro tempo, houve tempo para fazer o 4-0.

Pavlidis temporizou na direita e assistiu Akturkoglu, que desviou com sucesso para o fundo das redes do AFS.

AFS continuou "desaparecido" no 2.º tempo

A segunda parte deu seguimento ao que se havia verificado na primeira. Os da casa cotinuaram dominantes perante um adversário que não conseguiu responder à altura.

As águias continuaram a pressionar a equipa de Vila das Aves e as oportunidades foram-se acumulando. Aos 64, o AFS finalmente conseguiu criar perigo com um remate de Zé Luís que obrigou Trubin a uma boa intervenção.

Mas 4-0 parecia ser um resultado curto para o que acontecia dentro de campo. Por isso, aos 71, Belotti, que tinha rendido Carreras poucos minutos antes, tabelou com Akturkoglu e desviou a bola para o fundo da baliza.

Pouco passava dos 80 quando Otamendi increveu o seu nome na lista de marcadores do encontro. Depois de um cruzamento de António Silva, Kokçu rematou para defesa de Ochoa, que não conseguiu segurar a recarga do capitão das 'águias'.

Com esta goleada, O Benfica isola-se na liderança do campeonato (75 pontos), embora à condição, visto que o Sporting (72 pontos) defronta, este domingo, o Boavista, no Estádio do Bessa.

Em dia solarengo, Benfica passeia na Luz e coloca pressão no Sporting

Vechtlust en inzet. Dat wilden de supporters zien en dat werd ook gebracht door de Buffalo's op het veld. Er werd gevochten, maar finaal was het Anderlecht dat met de punten naar Brussel trok.

DANIJEL MILICEVIC - "Beter Gent met inzet en vechtlust"

Dante Vanzeir: "Blij met onze reactie en die van de supporters"

Dante Vanzeir en zijn ploegmaats konden op deze zonnige zondagnamiddag met een beter gevoel het veld afstappen dan in het Astridpark. “Zeker, het was een ander soort match. Al zijn de punten op het einde van de rit waar voor hen. We startten echter goed, waren gretig, creëerden kansen en gaven weinig weg. Het was een gepaste reactie na de midweekmatch en toonde al meer het voetbal dat we willen laten zien. Hier kunnen we op verder bouwen”, aldus de spits.

De ploeg wil de rangen sluiten en positief naar de toekomst kijken. “Het enige wat we kunnen doen is focussen op onszelf en zorgen dat we de nodige stappen vooruitzetten – als team en als club. We begrijpen dat de supporters beterschap willen en daar moeten we hard voor werken. De score is voor mij ondergeschikt aan de manier waarop. Het is belangrijk dat we telkens het gevoel hebben dat we álles gegeven hebben.”

Spelers en supporters vonden elkaar terug – de sfeer was positief in de arena. “Ik ben heel blij dat de supporters zo gereageerd hebben. Het is hun volste recht om van zich te laten horen als het minder loopt. Er is wel een verschil tussen hun stem laten horen en het gevoel geven dat ze niet meer achter ons staan. Vandaag voelden we hun steun en dat vertrouwen is voor zowel de ploeg als de club zeer belangrijk. We gaan elkaar nóg nodig hebben deze play-offs. We moeten elk het beste van onszelf blijven hebben.” (RG)

Leonardo Lopes: "Reactie getoond en vertrouwen geoogst"

Leonardo Lopes is een brok energie – zo praat hij ook na de match. “We hadden een moeilijke week achter de rug, zeker omdat we elke week het veld opkomen om te winnen. Een reactie tonen was dus een must. Het belangrijkste was om competitief te zijn en ik denk dat dat vandaag het geval was. Compete en be hard to beat”, aldus de Portugees.

De oogst uit deze wedstrijd is vertrouwen – niet te onderschatten. “Dat is wat we nodig hadden en dat nemen we mee naar de volgende confrontaties. Wij geven niet op, maar we moeten slimmer spelen en harder werken. Zeker wanneer het niet loopt zoals het moet. Betere beslissingen nemen voor de goal is ook belangrijk”, somde de 26-jarige de belangrijkste zaken op.

Vandaag kantelde de match na de uitsluiting van die andere Duracellkonijn, Samoise. “Wat gaf de ref makkelijk kaarten, zeg, De eerste gele kaart van Matisse was onterecht en ook ik kreeg ééntje onder de neus geduwd die er in mijn ogen geen was. Zo mis ik de match op Brugge, frustrerend. Echt, als een kaart terecht is, zwijg ik. Maar nu… Met 10 bleven we pushen en konden we een paar kansen creëren, maar het werd moeilijker. Dan wordt het nog belangrijker om betere beslissingen voor de goal te nemen.”

Tot slot had ook de middenvelder woorden van lof voor het Gentse publiek in het stadion. “Het was fijn de fans in onze rug te voelen. Voor ons en voor hen kwamen de laatste matchen hard binnen, maar toch stuwden ze ons vooruit en bleven ze positief. Dat is wat we ook bij de laatste vier matchen van deze Champions Play-Offs nodig zullen hebben.” (RG)

#COBW #GNTAND #JPL

"Beter Gent met vechtlust"

Matisse Samoise haalde het einde niet in AA Gent-Anderlecht. De 23-jarige rechterflankspeler kreeg een gele kaart in de eerste helft. Op het uur zette Samuel Edozie zich door op de linkerflank, Samoise hield zijn tegenstrever even met twee handen vast.

Lawrence Visser kende een vrije trap, op de rand van de penaltyzone, toe en trakteerde Samoise op een tweede gele kaart. AA Gent moest zo nog een half uur met tien verder.

“Je kan scherp staan, maar soms is het te ontstuimig”, stelde Aster Nzeyimana bij DAZN. Zijn derde uitsluiting in 196 matchen bij de eerste ploeg.

“We hadden het een beetje voorspeld in de rust”, merkte Olivier Deschacht op. “Als je geel hebt, moet je slimmer zijn. Gent mag van geluk spreken dat ze ook geen strafschop tegen kregen.”

LEES OOK: “Samoise trekt het zich dubbel zo hard aan”

Iedereen met ietwat gezond verstand wist dat Samoise rood ging pakken. Behalve de trainer? #gntand — Christophe Lagast (@totogast) April 27, 2025

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